La politica di Porto Recanati nella scorsa settimana ha subito un brusco innalzamento dei toni, tra Giunta comunale e forze di opposizione, in merito alla solitaria trattativa, peraltro non completamente riuscita, tra sindaco ed Asur per la riapertura del centro vaccini. In sostanza l’opposizione ha rimproverato al sindaco la mancanza di notizie fornite ai consiglieri ed ha chiesto, con un’apposita mozione, il reperimento urgente di locali idonei per il ripristino del servizio vaccinale.

La mozione è stata puntualmente bocciata dalla maggioranza ed il sindaco ha accusato le opposizioni di svolgere un’azione demagogica in cerca di medagliette e di non seguire le sue interviste. A seguito di comunicazione Asur, in cui venivano determinate in solo undici ore, ripartite in due giorni, le vaccinazioni a Porto Recanati, senza alcuna assicurazione circa la riapertura del centro vaccini, il sindaco ha ritenuto di dover convocare una apposita riunione di Consiglio per discutere del problema vaccini e COVID.

Attenzione però il Consiglio è solo per discutere o per meglio dire, come chiarito in una intervista rilasciata ad una emittente locale nel pomeriggio, una chiacchierata (MINUTO 15 della registrazione).

Il fatto che si convochi un Consiglio comunale per il giovedì e si rilasci un’intervista quattro giorni prima per illustrare quanto dovrebbe essere oggetto dello stesso, è cosa di intollerabile scorrettezza istituzionale che dimostra, ancora una volta, di quanta poca considerazione il sindaco abbia per il massimo consesso elettivo della città, cui spetta il compito di indirizzo e di controllo dell’Amministrazione comunale.

Della democrazia proclamata non ne abbiamo alcun bisogno. La città ha necessità di una vera democrazia partecipativa, solo così si potranno affrontare e vincere le sfide che ci aspettano nei prossimi giorni.

Sauro PIGINI

Porto Recanati 24 ottobre 2020

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1 commento

  1. Ario Roncitelli on

    Gentile Ingegnere, il comportamento inaccettabile del sindaco deriva, se ci pensa un momento, da quello analogo utilizzato da vertici più alti delle istituzioni, come quelli rappresentati dal presidente del consiglio e dai suoi ministri. Non si può far finta di nulla sul fatto che il presidente del consiglio è più avvezzo a comunicare le decisioni di governo attraverso mezzi di comunicazione diretta, facendo filtrare furbescamente nei giorni precedenti a quello degli atti formali il contenuto degli stessi, così da poterli poi adattare secondo le reazioni di commentatori politici e sondaggisti. Senza dimenticare che l’ultima sede in cui presenta tali provvedimenti è quella della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica, dove poi tra l’altro si guarda bene dal mettere in discussione gli stessi atti.
    Resta il fatto che il narcisismo dei politicanti attuali di ogni livello, porta alle distorsioni istituzionali che lei denuncia e alla mortificazioni delle medesimi istituzioni, si tratti di un Consiglio comunale o del Parlamento nazionale che così appaiono superflui e alimentano l’antipolitica nemica della democrazia.

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