Fratelli d’Italia, tramite il proprio Consigliere comunale Simone Simonacci, ha presentato una mozione di sostegno alle attività del Centro storico. “Il delicato momento economico dovuto al Covid e l’oggettiva difficoltà delle attività che cercano di tenere vivo il nostro Centro storico necessitano di soluzioni pratiche e immediate” commenta il Consigliere.

 

“Quello che chiediamo è di permettere alle attività che ne dovessero fare richiesta di poter allestire gazebo rimovibili e riscaldati, secondo la disponibilità del suolo pubblico, per garantire anche nel corso della stagione autunnale e invernale un buon afflusso di clienti” continua Simonacci. “Inoltre – conclude – chiediamo che venga istituito dal Comune un Tavolo di Lavoro permanente composto sia da rappresentanti dell’Amministrazione che dalle attività produttive, così da condividere confronti, calendarizzazioni e organizzazioni degli eventi che interessano il Centro storico”.

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13 commenti

  1. Un buon afflusso di clienti nel periodo invernale sarebbe assicurato da un maggior numero di cittadini residenti intra moenia. Questo comporterebbe la ristrutturazione dei fabbricati inagibili e in vendita del centro storico. Anche un sistema di parcheggi meno sadico aiuterebbe. I gazebo riscaldati vengono dopo interventi più semplici ma di semplice buon senso.

    • Goffredo Natalucci on

      Finalmente una luce di saggezza. Altro che la “praticità” dei gazebo! Ma chi gliele suggerisce queste idee?

  2. obbligate i proprietari degli immobili ad abbassare in canone di locazione. meglio sfitti che a prezzi più accessibili pare. Centro storico chiuso per sempre alle auto al di la delle posizioni espresse dai negozianti. In centro c’è anche chi ci vive, non c’è solo chi ci lavora. un centro storico meraviglioso come quello di Recanati deve essere chiuso. Migliorare poi ed incentivare l’arrivo in centro a piedi

    • D’accordo con Simone! Prezzi degli affitti bassi, centro storico chiuso, vecchio progetto di “outlet” da eseguire, almeno un secondo gelataio (per quando Biagiola è chiuso, soprattutto d’estate), qualche piccolo bistrot per i poveri turisti che si comprano pane e prosciutto. Io i gazebo li lascerei solo per le fiere!C’è un parcheggio bellissimo, usiamolo!.

      • A lei non dovrebbe interessare questa iniziativa.
        Non ha chiaramente detto che vuol emigrare con la sua attività?
        Ci ha ripensato?
        P.S. complimenti per come ha abbandonato la struttura sul Colle…fagocitato dalle erbacce e dalle frasche!

  3. Simone…te pareva a te che te rispondevano in questo modo ?
    Non te preoccupà, quessi so pure capaci di rinnegare quella che l’hanno messi al mondo. Basta che je lo dice il capo, quessi fanno.

  4. anna maria fedeli on

    Prima di poter essere locati, ovvero abitati dai proprietari, i fabbricati vanno resi agibili. La maggior parte di quelli del centro storico non lo sono e gli interventi di manutenzione sono del tutto antieconomici. Se l’amministrazione comunale facesse un piano di “supporto” per i proprietari inducendoli a usufruire degli attuali incentivi per le ristrutturazioni, forse qualche fabbricato fantasma in meno ci sarebbe. Il primo piccolo passo sarebbe quello di smettere di taglieggiare i cantieri, i tecnici e i proprietari non residenti con pretese assurde di pagamento di occupazione suolo pubblico anche solo per parcheggiare nei pressi degli immobili in ristrutturazione. Adesso i bar, ed es., hanno l’occupaione suolo pubblico a titolo gratuito e chi ristruttura un immobile no……

    • Taglieggiare? SI spieghi meglio o cambi vocabolo.
      Lei si becca una querela se conferma che l amministratore ” taglieggia.
      Conferma?

  5. Con il centro storico chiuso per sempre alle auto il valore dei fabbricati andrà al valore simbolico di un euro, come già in altri luoghi in Italia. Avere un immobile al centro storico a Recanati vuol dire avere firmato una cambiale in bianco con lo Stato centrale e con l’amministrazione locale, IRPEF e IMU ( e che IMU a Recanati!) si pagano comunque. Se poi si è così sprovveduti da affittare a lungo termine con contratti regolari ci si ritrova senza percepire i canoni ma a dover pagare le imposte e poi a spendere migliaia di euro di pese legali per fare lo sfratto. Tutti i benefattori come il signor Simone istituiscano un fondo di garanzia a favore dei concedenti in affitto a fronte di canoni concordati. A Bologna ad esempio è stato fatto. Quanto ai negozianti non si preoccupi, presto non ce ne saranno più e non esprimeranno più alcuna posizione.

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