Immagine di copertina: Egon Schiele, Dead tree, 1909

Il tempio degli ulivi.

di Jessica Vesprini

Inanimi figure malate
come promesse disarticolate,
parole infossate  trattenute nelle budella
e radici nell’osso secco.
Sembra terra senza Dio,
perché divino è solo quello che si mangia.
Rombano di vuoto come onde della riviera,
In qualche foglia verde si aggrappa la vita
misera come certe speranze.
Come artigli affilati,
quei rami ricurvi verso le barbarie,
forse della propria madre,
sembrano volersi aggrappare,
disperati, all’antica bellezza.
Piangeranno tutti,
chi di colpa chi di dolore,
qualcuno saprà di essere già morto.
Nelle campagne deserte
i ragni tessono tele sterili,
la terra rossa è silente e isolata.
Vieni a farmi ombra
nel tempio del camposanto,
vieni, respirami in faccia.

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