Qualche giorno fa il sindaco Pecora se n’è uscito con il solito post sibillino parlando della presenza di “sette” nel nostro paese e nella nostra comunità; dalle sue parole farneticanti non si riesce a capire a cosa si riferisca realmente, né tantomeno quale sia la reale gravità della situazione, ma molte testate giornalistiche on-line hanno ripreso quelle parole dipingendo Montelupone come il “paese delle sette”, infangando così la reputazione di un’intera comunità.

Purtroppo non è la prima volta che succede, perché quasi due anni fa, il sindaco Pecora se ne era uscito con un altro post inopportuno e inadeguato (anche questa volta per il luogo e la forma) sullo spaccio di droga tra i giovani a Montelupone, allarmando e gettando nel terrore tutte le famiglie, le stesse famiglie che poi convocava in teatro per chissà quali rivelazioni e che poi si trovavano di fronte dei relatori, tra cui il sindaco Pecora, assolutamente impreparati e non titolati a parlare di un problema così delicato, trattandolo in modo fumoso e incompetente, con affermazioni personali senza fondamento e con soluzioni maccheroniche e ridicole, come quella del “coprifuoco”, spacciate come panacea di tutti i mali.

Qualcuno dovrebbe dire e spiegare, magari parlando lentamente, al sindaco Pecora che lui, oltre a rappresentare una Comunità, ha dei doveri istituzionali ben precisi, e quindi prima di scrivere dovrebbe mettere da parte la sua arroganza e la sua superficialità, e pensare molto, ma molto, prima di vomitare parole e gettarle in pasto alla stampa; inoltre se le problematiche evidenziate sono reali e veramente pericolose per la comunità dovrebbe denunciare alle autorità competenti i fatti e le circostanze e lasciare che le indagini e i provvedimenti vengano presi nelle sedi opportune.
Se invece cerca solo visibilità, se cerca di alimentare il suo ego ergendosi a paladino di una giustizia farlocca per vedere il suo nome su qualche testata on-line, se cerca consenso per nascondere la sua perdita inarrestabile di credibilità, e non riesce a farlo con la sua impalpabile quanto dannosa attività amministrativa, qualcuno a lui vicino dovrebbe spiegargli con parole semplici, che sta infangando pubblicamente tutti i cittadini di Montelupone e sta diffamando la nostra Comunità e la nostra storia.

Ci sono tante tipologie di “sette”, ci sono “sette” che gestiscono il monopolio di appalti pubblici, ci sono “sette” che gestiscono assunzioni e incarichi, ci sono “sette” che sottopongono i malcapitati, spesso bambini, a riti medievali e lesivi della dignità della persona, ci sono “sette” che in nome di una qualche pseudo-fede emarginano ed escludono coloro che non si piegano alle regole, ci sono “sette” che lucrano sulle debolezze e sulla salute delle persone più deboli e indifese: il sindaco Pecora dovrebbe essere più chiaro e dire a tutti di quali “sette” sta parlando, perché tutti questi tipi di “sette” sono “tumori … malefici e diabolici”, nessuna esclusa, e perché i Monteluponesi lo vogliono sapere.
Chiarito questo, che è l’aspetto più grave e preoccupante, rimane, ancora una volta, il danno d’immagine per il nostro paese e la nostra Comunità, perché grazie al sindaco Pecora siamo passati agli occhi dell’opinione pubblica dall’essere il “paese dello spaccio di droga”, all’essere il “paese delle fogne che perdono”, per finire ad essere il “paese delle sette”, sperando che questa sia l’ultima triste trovata di un sindaco che senza alcun dubbio sarà ricordato come il peggior sindaco che Montelupone abbia mai avuto o potesse mai avere.

P.S. per chi legge e si informa, e lo fa in modo libero e intellettualmente corretto, vi risulta che ci siano o ci siano stati altri Sindaci che escono o siano usciti con esternazioni pericolose e inadeguate come queste, non importa se di “destra” o di “sinistra”, vi risulta che ci siano o ci siano mai stati sindaci del genere?

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6 commenti

  1. a me risulta che ci sono stati altri sindaci che avevano a cuore la propria città, proprio come al sindaco Pecora. Se non conoscete la realtà dei fatti tacete

  2. buongiorno, sono un semplice cittadino di Recanati amante del nostro territorio e della meravigliosa gente vi vive. avendo figli, parenti e tanti amici che fanno parte del mio cuore, sono angosciato all’idea che in zona possano esistere realtá settarie, come quelle segnalate, seppur genericamente dal Sindaco Pecora nel suo post di qualche giorno fa, perché al di lá delle sterili discussioi che si possono fare sul termine setta o sulla banale distinzione tra sette buone o cattive, il vero problema é il dolore provocato dentro chi, da un momento all’altro si ritrova con un legame spezzato, ribaltato nel giro di pochi giorni. purtroppo conosco persone a me molto vicine che hanno vissuto questo dramma. per questo il tema in questione credo che meriti molta attenzione da parte della stampa. e come cittadino forse mi sentirei più tutelato da un tipo di giornalismo un pò più razionale ad esempio prima di attaccare chi lancia l’allarme sette, se vi sono procedimenti in corso, ve ne sono stati in passato, se ci sono denunce da parte di chi o per quali motivi, nei confronti delle stesse. perché a questo punto poi al cittadino é più chiaro da quale parte schierarsi, capire quale istituzione veramente é vicina a lui e tutta la comunità.
    Grazie buon lavoro a tutti

  3. Francesco Ricci on

    Per completezza di informazione. Denunce e indagini accurate sono state fatte ed i risultati sono stati i seguenti. Chi vuole veramente informarsi li conosce già, di fatti:
    Roberto Barchetta ha detto:
    8 Settembre 2020 alle 19:22
    Sono ben sette anni che conosco e frequento questo “gruppo di giovani persone” e – mi domando perché – ciclicamente, qualcuno deve “sparlare” senza un valido motivo o un fatto certo e concreto. Vorrei ricordare al prelato, il pensiero espresso dal Sommo Pontefice in merito al “chiacchiericcio” ed al Sindaco che, in qualità di primo cittadino di codesta “benpensante” comunità, dovrebbe garantire ordine, tranquillità e favorire solidarietà e collaborazione tra i propri concittadini e non certo fomentare diffidenza, paura insinuando, con generiche mirate affermazioni, dubbi su “scelte o stile di vita” di cui non si ha conoscenza.
    Vorrei informare chi ha chiamato in causa le “Autorità”, che – nel tempo – organi di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza, sono intervenuti esperendo minuziose indagini “a tutto tondo” sulle persone e sulle attività svolte da questo “gruppo”, con esito “NEGATIVO”. Pertanto, le motivazioni di sospetto – anche in questo ultimo gratuito attacco – vanno ricercate in altra direzione. Una per tutte: “ il DIVERSO è DIVERSO, pertanto, PERICOLOSO. Non lo conosco e non voglio conoscerlo e deve essere allontanato”. (ALLA FACCIA DI UN MONDO SOLIDALE ED INTEGRATO).

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