Lettera aperta al sindaco di Montelupone

 

pace e bene sindaco, mi chiamo Ferrara Gennaro (nome che sono sicuro non Le è nuovo). Oltre ad essere giornalista pubblicista iscritto all’albo regionale dell’ordine delle Marche con il numero 143472, sono l’addetto stampa dei monaci Guardiani del Tempo. Come Lei ben sa risiediamo nel Suo comune da 11 anni, comune che a livello istituzionale conosciamo e frequentiamo poco non tanto per nostra volontà, quanto perché abbiamo riscontrato un immotivato disinteresse nei nostri confronti, nonostante gli inviti e i solleciti a partecipare alle diverse iniziative di solidarietà che abbiamo organizzato in questi anni.

Come nei tanti inviti citati, a cui non si è mai degnato di rispondere e a cui non ha mai dato seguito, da molto tempo agiamo attraverso diversi progetti sul territorio regionale e nazionale ed internazionale a titolo volontario assistendo famiglie bisognose con la distribuzione di pacchi alimentari e generi di prima necessità, adottando due ospedali in Senegal con l’invio di materiale sanitario ed un’ambulanza, operando in ambito di protezione civile, di primo soccorso, di sicurezza antincendio, Safety ed altro ancora.

 

Molti comuni importanti e popolosi della nostra regione ci conoscono e ci hanno rilasciato ottime referenze per il nostro operato, come ad esempio il comune di Macerata presso il quale gestiamo da due anni la sicurezza antincendio e Safety in un evento ad alto rischio come la festa di Capodanno in piazza Mazzini, come i comuni di Porto Recanati, Numana, Apiro, Sarnano, San Benedetto del Tronto e Marotta. Abbiamo operato anche ad Ancona, Porto San Giorgio, Civitanova Marche e Tolentino. In tutti questi luoghi abbiamo collaborato ottimamente con le forze dell’ordine locali, dando loro il nostro supporto e seguendo ligiamente le disposizioni delle ordinanze del caso. Le nostre collaborazioni non si limitano solo agli Enti pubblici, ma si estendono anche ad enti importanti come la Confartigianato di Ancona e Pesaro Urbino, l’IRCR di Macerata, la Croce Azzurra di Sirolo di cui siamo volontari di primo soccorso ed istruttori IRC di BLSD.

Abbiamo una rete di benefattori i cui marchi sono conosciuti in tutta Italia. Grazie a loro aiutiamo, come scritto prima, numerose famiglie in difficoltà economiche in tutto il territorio regionale ed in particolare quelle che risiedono nelle zone colpite dal terremoto. Le scrivo tutto questo per farLe conoscere chi siamo (un albero buono si riconosce dai suoi frutti) e perché ho letto con notevole disappunto il suo articolo sulle sette, nel quale fa un chiaro riferimento alla nostra realtà. Sappiamo benissimo che Montelupone non è una metropoli, tutti sanno che ci definiamo monaci nel senso etimologico della parola (ossia di una persona che si ritira dalla vita mondana), così come tutti sanno che anni fa gestivamo un’associazione chiamata “Comunità di Luce e Amore”, e tutti sanno (Lei per primo) che stiamo realizzando un “parco naturale” denominato “Oasi di Luce e Amore”. Pertanto visti i chiari richiami nel Suo articolo al nostro gruppo (in caso contrario ci dica a chi si riferisce), visti i commenti di alcuni “anonimi” che ci chiamano in causa esplicitamente inserendo nei commenti all’articolo il link del nostro sito, oltre a considerare tutte le tutele legali del caso per salvaguardare la nostra immagine e la nostra dignità, comunico apertamente la volontà di chiarire di persona, magari presso qualche radio o testata giornalistica, questi pregiudizi che oramai Lei e pochi altri avete da anni. Faccio anche notare come gli aderenti ad una setta, in genere non mettono la propria faccia e non pubblicano il proprio nome e cognome; di solito queste persone preferiscono rimanere nell’anonimato come stanno facendo alcuni che rilasciano commenti senza specificare la propria identità. Giustamente nel Suo articolo Lei scrive che chi appartiene ad una setta si nasconde ed opera di nascosto. Noi non ci nascondiamo, tant’è vero che siamo disposti anche ad un confronto pubblico; a questo punto Le chiedo: ma chi è veramente “setta”, colui che getta il sasso con una maschera addosso o coloro che vengono giudicati per la loro diversità?

 

Forse le autorità preposte potranno darLe ascolto, ma così come daranno ascolto a Lei lo dovranno fare anche con noi, giungendo poi a formulare le proprie considerazioni. Per quanto riguarda poi la Comunità che incita ad “affrontare questo problema”, io non sarei così sicuro che tale Comunità ci viva come un problema, credo semmai che la Comunità sia più interessata a verificare che il proprio Sindaco esegua correttamente le mansioni per le quali è stato eletto e sia un buon amministratore onesto e giusto. Infine sono certo che Montelupone abbia questioni molto più importanti che vanno oltre a pettegolezzo su un gruppo di monaci; La invito pertanto ad occupare il Suo tempo da Sindaco affrontando i problemi della Comunità locale, piuttosto che combattere contro un nemico immaginario che nasconde delle misteriose ed “indicibili turpitudini”.

Ps: Ah dimenticavo, in cosa consisterebbero queste fantomatiche turpitudini?

 

Pace e bene

dott. Ferrara Gennaro  

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6 commenti

  1. Flavia Concetti on

    Salve, sono Flavia Concetti.
    Ho letto l’articolo del Sindaco Pecora. Ciò che emerge mi rattrista molto, perché è triste che nel 2020 il nostro pensiero è condizionato da dicerie, gelosie e vecchie conoscenze dei fatti. È triste privarsi di tali coinvolgimenti come sopra citati, come ad esempio l’inaugurazione dell’Oasi di luce e amore alla quale ero presente e, con grande emozione, ho scritto e letto una lettera che ha dato il via all’inizio di un progetto unico in Europa. Fossi io il Sindaco di Montelupone mi aggrapperei e promuoverei l’iniziativa avuta dai Monaci portando in alto il nome del paese piuttosto che promuovere mie paure ed insicurezze affossando i cittadini e chi ha voglia di fare qualcosa di unico.
    I Monaci e i volontari che credono in questo progetto hanno deciso quale strada prendere, ed è quella che porta verso la condivisione e lo spirito di sacrificio. A Lei Signor Sindaco la scelta di quale strada percorrere, se quella dell’umiltà o quella dell’arroganza e superficialità.

    • prima di tutto non siete monaci,vi professate cristiani ma non siete chiesa e non fate comunita, vi scostate da tutto questo e come chiamarvi se non “SETTA” . il sindaco dice che ci sono sette nel territorio e ne ha tutto il diritto perche rispondendo lo avete dimostrato, cristo non ha ramificazioni,e’ un dio che si mostra a tutti e si fa ben capire non fa pratiche orientali per rendere la spiritualita all uomo ma si dona attraverso la “fede”

  2. Caro Anonimo delle 08.55 prima di asserire che il termine “monaco” non si addice al gruppo perchè è di uso esclusivo della Chiesa, ti faccio notare che ancor prima che Cristo arrivasse, Platone descriveva qualcosa di unico e solitario con il nome di Monakos poi copiato dalla Chiesa.
    Chiunque faccia del bene ed aiuti chi si trova in difficoltà può anche non appartenere a nessuna religione o farne parte. In entrambi i casi l’unico comandamento di Gesù: “Ama il prossimo tuo come te stesso”, basta e avanza!!!
    Se poi vogliamo essere più precisi in ordine di “pratiche orientali” nel rispetto di tutte le Religioni, il Buddismo non ha mai ucciso nessuno, se non costretti per difendersi.
    La Chiesa oltre ad aver massacrato milioni di persone con le crociate e oltre al sacrificio degli stessi crociati, ha mandato al rogo decine di migliaia di donne e uomini innocenti.
    Spero di esserti stato di aiuto e se puoi…….metti le maiuscole dove servono.

    • tutto quello che si dissocia dalla chiesa creata sulla roccia di Pietro va da un altra direzione e il sindaco ha solo costatato un dato di fatto, non accusando di niente nessuno .Setta o no sono queste associazioni private create su un uomo o maestro che non puo essere una vera guida per un uomo o donna che sia. Di maestro ce ne e’ solo uno ed è nostro signore Gesù dove nelle sue mani sei veramente al sicuro, mentre in questi gruppi non ci starei tanto tranquillo.Forse mi sbaglio ma è una mia sensazione.

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