E’ la classica storia italiana, fra aule di giustizia e burocrazia, quella che vede protagonista il noto medico recanatese e la sua famiglia e che ha mandato veramente fuori dai gangheri il suo avvocato, Alfonso Valori di Macerata. Il professionista recanatese, insieme alla mamma, intentano una causa ad un noto istituto bancario e, pur incassando la vittoria al primo grado, il processo va avanti sino alla Corte d’Appello: in gioco una bella cifretta che nel frattempo viene pignorata dal Tribunale all’istituto bancario e depositata, in attesa della chiusura del processo, alle Poste Italiane. La donna, nel frattempo, muore e nella causa subentrano, in quota parte, anche le figlie. Prima della sentenza definitiva i clienti dell’avv. Valori raggiunto un accordo con la banca e fanno una transazione rinunciando a parte dei soldi. Il Giudice, quindi, il 22 luglio scorso prende atto dell’accordo e libera quei soldi ordinando all’Ufficio Postale di restituire il dovuto, circa 120 mila euro, ai ricorrenti. Soddisfatti del risultato ottenuto l’avvocato verifica i tempi con cui saranno restituiti i soldi ai suoi clienti.

E qui, nonostante il caldo afoso, arriva la doccia gelata: il responsabile della pratica è in ferie ed inoltre le Poste per tutto il mese di agosto non emettono pagamenti. E non è una scelta determinata magari dal particolare momento di epidemia che viviamo o dallo smart working dei suoi dipendenti o da altro: no, così è da anni e neanche il virus e la necessità di recuperare il tempo perduto con il lockdown fa cambiare idea alle Poste. L’avvocato si arrabbia, minaccia di denunciarli per appropriazione indebita, fa presente che quei soldi ai suoi clienti servono e ci contavano per risolvere alcune questioni ma nulla si muove, le Poste si trincerano dietro al fatto che corrisponderanno gli interessi dovuti per legge e rimangono fermi nelle loro abitudini. “Non è un atteggiamento accettabile, commenta l’avvocato Valori, specie oggi che l’Italia ha bisogno dell’impegno di tutti per ripartire bene e veloce. E’ ovvio che non vale la pena intentare una causa contro questa scelta delle Poste italiane per i tempi e i costi ma è necessario sottolinearne la non correttezza, almeno dal punto di vista morale. E’ deprimente vedere come funzionino alcuni, per fortuna non tutti, i servizi in Italia”.

Ma ecco il finale positivo. Il giorno dopo che la stampa si è occupata del caso Poste Italiane fa sapere che “la pratica è stata lavorata regolarmente rispettando le tempistiche necessarie. Nella giornata di ieri la procedura si è conclusa positivamente e il cliente è stato informato telefonicamente del buon esito dell’operazione”.

Tutto bene quel che finisce bene!

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1 commento

  1. Ha avuto molta fortuna oppure considerato che il richiedente è uno stimato dottore, la pratica ha subito un’accelerazione.
    Tenersi buono un dottore fa sempre comodo a tutti.
    Nel caso di un normalissimo cittadino, ai voglia ad aspettare……

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