Innanzi tutto voglio tranquillizzare il sindaco Mozzicafreddo: questa non è una lettera aperta indirizzata a lui ma solo un’esternazione che un qualunque cittadino potrebbe fare riflettendo sulle condizioni della sua città, prendendo spunto dalla lettura di un quotidiano che, seppur datato, risulta essere di cocente attualità. Certo qualche persona a lei politicamente vicina potrebbe definirla una riflessione “cretina” ma, forse, non essendo una seduta di Consiglio comunale la stessa, in privato, usa espressioni meno tranchant.

Oggetto dell’esternazione è la notizia, riportata il primo agosto scorso, di un’ulteriore proroga concessa al condominio dell’Hotel House per ottemperare all’ordinanza sindacale del 15 luglio che concedeva 12 giorni per eseguire una verifica sull’impianto fognario dello stabile. Motivo dichiarato: “tutte le ditte della zona specializzate per gli interventi sugli impianti fognari sono in ferie.” Signor sindaco a me sembra che questa affermazione faccia il paio con quella fatta alcuni anni fa in cui affermò che non si era potuto procedere a fare una campionatura di acqua al centro del laghetto Volpini perché non si era trovato un natante!

È difficile, da quello che si legge e si constata girando nelle aziende, credere che imprese che operano nel settore dell’edilizia chiudano in questo periodo dopo il lungo periodo di lockdown. Sarebbe veramente una gran bella sorpresa che va in controtendenza rispetto a quanto sta avvenendo, forse, in tutta Europa.

Ma tant’è e se lei ritiene di dover fare di codeste affermazioni forse ha un’idea sbagliata dei portorecanatesi ed a dimostrazione di ciò trascrivo quanto pubblicato dal portavoce di quel gruppo di cittadini che, con ostinazione ed ammirevole senso civico, cercano di avere una risposta plausibile al perché, in emergenza coronavirus, il responsabile della sanità cittadina non riesce a bonificare una fonte di inquinamento all’interno della città.

“Dall’ingiunzione del 5 giugno 2020 del Sindaco all’amministratrice dell’Hotel house sono passati 59 giorni e dall’ordinanza sindacale del 15 luglio 2020 che concedeva 12 giorni di tempo all’amministratrice del palazzone per risolvere il problema dell’inquinamento del fosso della Vena dagli scarichi fognari, sono passati 19 giorni e ancora non si riesce a porre fine a una situazione che va avanti da anni.”

Certo, non saranno di grossa compagnia, però chiedono cose giuste e condivisibili.

 

Sauro Pigini

Porto Recanati 3 agosto 2020

fosso della vena – laghetto Volpini – Hotel House – nutria

 

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