Sono io l’autrice del post comparso sul web di insieme alla gente. Angelica Sabbatini, assessore al bilancio, turismo e cultura interviene a Radio Erre e, oltre che parlare della mostra dedicata a Claudio Cintoli e a Mia Martini, affronta il caso dei salotti pedonali in corso Matteotti percorrendo tutta la fase dell’accordo con le varie categorie commerciali e turistiche. Respinge l’accusa che il post sia stato minaccioso, “non fa parte della mia cultura e del mio carattere”.

Sabbatini ha manifestato solo il suo stupore per il disappunto espresso da alcuni cittadini che non hanno neppure atteso l’esito della fase sperimentale del nuovo arredo in Corso Matteotti.

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5 commenti

  1. Michela Cintoli on

    In quanto nipote dell’artista Claudio Cintoli (Michela Cintoli) e persona citata in questo video, mi sento autorizzata a dare un mio parere su quanto ascoltato.
    Premetto che è sempre buona cosa valorizzare figure dal comprovato valore artistico e spessore intellettuale legate al territorio, ma sarebbe altresi’ buona norma, prima di organizzare eventi espondendo materiale e stampando manifesti e cataloghi, contattare come primissima cosa i familiari (in questo caso la famiglia Cintoli, non altri), piuttosto che citarli a conclusione di un video come questo che salta fuori a giochi fatti.
    Nessuno di noi Cintoli ha ricevuto telefonate/mail o comunicazioni di alcun tipo circa l’intenzione di mettere in atto questo progetto, sebbene gli organizzatori/ideatori sapessero dell’esistenza di familiari, come viene dichiarato in questo video.
    Per quanto mi riguarda, parlo a nome mio (Michela Cintoli), oltre alla grave mancanza di cui sopra (nessuna comunicazione con la famiglia Cintoli per eventuali accordi sull’impostazione della mostra, dei manifesti ed eventuale gestione di materiali da esporre), non condivido in alcun modo le modalità con cui è stato organizzato il tutto, a partire dall’associazione arbitraria di due figure che non hanno nulla in comune, se non il fatto di aver varcato la soglia del Piper nell’arco dello stesso decennio, e l’aver soggiornato a Porto Recanati per alcuni periodi.
    L’impostazione generale dell’evento, compreso il titolo della mostra e l’assetto grafico dei manifesti non sono assolutamente idonei e in linea con il prestigio e la raffinatezza intellettuale dell’artista Claudio Cintoli. Sicuramente se mi avessero sottoposto il progetto in generale prima di metterlo in pratica, mi sarei opposta, dato che la famiglia Cintoli è abituata a proporre Claudio in ben altri termini e tagli grafico/estetici.
    Il tutto sarebbe dovuto essere discusso concordato ed approvato con la famiglia Cintoli, che invece non è stata contatta da nessuno ed è venuta a conoscenza del fatto solo dopo aver visto i manifesti affissi, e chiamarli manifesti è un complimento.
    Non aggiungo altro, mi congedo con profonda indignazione e mi auguro che in futuro, prima di tirare in ballo la figura di Claudio Cintoli, vengano interpellati membri della famiglia Cintoli per pareri in merito, cosa che è di prassi anche in contesti espositivi prestigiosi.

    • Antonio Perticarini on

      ANTONIO PERTICARINI, ASSOCIAZIONE SPAZIO CULTURA
      La mostra, come ho già spiegato telefonicamente alla Signora Cintoli, mette in relazione due personaggi (Claudio Cintoli e Mia Martini) che pur con storie diverse hanno vissuto gli stessi luoghi e raggiunto una fama riconosciuta sia in ambiente artistico che musicale. Il Piper è stato il luogo per eccellenza per una generazione; locale che ha saputo contaminare non solo giovani ma anche culture diverse come la musica e l’arte. Claudio Cintoli per il Piper ha realizzato il ‘giardino per Ursula’ pannelli che facevano da scenografia al palco del Piper; il nome di Mia Martini a Domenica Bertè verrà coniato da uno dei proprietari del Piper. La mostra ha avuto il patrocinio del Piper Club di Roma da parte di Giancarlo Borniglia jr, figlio di Giancarlo Borniglia fondatore del locale; che come da accordi probabilmente verrà a Porto Recanati a breve. Riguardo a Claudio Cintoli rappresenta l’opportunità di rivedere circa 50 disegni realizzati tra il 1956 e il 1969, per illustrare la pubblicazione di Remo Stortoni ‘Poeta a braccio’; disegni esposti negli anni settanta al Centro Nazionale di Studi leopardiani, rintracciabili nella storia della vita dell’artistica. La mostra si sviluppa nella sala Biagetti del Castello Svevo; Cintoli era il nipote di Biagio Biagetti nato a Porto Recanati.

      • Michela Cintoli on

        Cercherò di essere chiara, senza entrare nel merito dell’accostamento che a parer mio, lei pindaricamente e molto fantasiosamente ha fatto tra Claudio Cintoli e Mia Martini.
        Punto primo: i disegni esposti in questa mostra nulla hanno a che fare col periodo del Piper di Claudio Cintoli, dunque c’è un’evidente incongruenza tra ciò che si lascia intendere dal titolo ed il contenuto della mostra stessa.
        Punto secondo: così come vi siete premurati di avere il patrocinio del Piper Club, nella persona di Bornigia junior, allo stesso modo avreste dovuto preoccuparvi di avere il nullaosta da parte di Cintoli senior (mio zio Giancarlo) o altro membro della famiglia Cintoli, per la realizzazione di questo evento.

  2. “non hanno neppure atteso l’esito della fase sperimentale del nuovo arredo in Corso Matteotti”
    Dal primo giorno del blocco del corso gli incassi sono precipitati e ad oggi (dopo una settimana) continuano ad essere bassi e la maggior parte dei clienti sono turisti visto che quelli del posto preferiscono andare altrove dato che circolare e trovare parcheggio a Porto Recanati e diventerà ancora di più un impresa.
    La maggior parte dei commercianti del corso, non vivono di turismo quindi non si possono permettere di perdere per 2 mesi quelli del posto perché poi non è detto che ritorneranno.
    Il problema non sono gli isolotti (ben venga ogni iniziativa che abbellisca Porto Recanaro) ma il peggioramento della viabilità e dei parcheggi che già in estate sono critici.
    Qui nessuno vuole criticare l’operato
    dell’amministrazione ma alla luce dei fatti, c’è da trovare una soluzione perché i negozianti non possono permettersi di incassare di meno ed avere il corso chiuso di giorno non serve a nulla.
    Basterebbe spostare tutto sopra i marciapiedi e la sera far diventare il corso pedonale.

  3. Ario Roncitelli on

    Signora, un cittadino non aspetta “l’esito della fase sperimentale” per valutare liberamente una cosa che è a cielo aperto e decidere se… fa schifo oppure no. Di questi tempi poi, come viene osservato da più parti (gente semplice, abituata alle pulizie di casa, non geni dell’arredamento!), con questo pericolo costante del Coronavirus, che ha come strumento primario di prevenzione la massima igiene e pulizia, ciò che vi siete inventati per il corso è semplicemente fuori luogo. A meno che non siate convinti che anche il Coronavirus va in vacanza. In montagna, però. No qui al mare.
    Signora, sia più umile e rispettosa dei portorecanatesi (e non solo). Ci guadagnerà in stima.

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