E’ morto questa mattina all’età di 90 anni Guglielmo Pinelli, storico primario della medicina dell’ospedale di Recanati. Laureatosi nel 1956 a Bologna, con specialistica in cardiologia, era professore in patologia speciale medica e metodologia clinica.

Dieci anni dopo la laurea, nel 1966 arrivò al “Santa Lucia” dove fu nominato subito, a 36 anni, primario. Fu mandato in pensione nel 1997, per raggiunti limiti di età, contro la sua volontà tanto che aveva addirittura fatto ricorso al Tar per poter continuare la sua professione di medico ospedaliero. Professionista seria e molto attaccato al suo ospedale e ai suoi pazienti, è uno dei suoi due figli, Mario (l’altro è Giovanni) a tracciare un ricordo del padre: “Lui credeva molto nella missione del medico. Quando è andato in pensione aveva l’equivalente di sette anni di ferie non godute. Per malattia fu assente solo 20 giorni in 30 anni di lavoro, quando si ruppe una gamba sciando. Faceva la visita ai suoi ammalati tutti i giorni e la domenica, da solo, andava a visitare i pazienti che riteneva bisognosi di maggiori attenzioni. A Natale andava alla messa di mezzanotte nella cappella dell’ospedale. Ha voluto sempre lavorare in ospedale ed è stato medico personale di Renato Dall’Ara, presidente del Bologna a cui poi è stato intitolato lo stadio, della mamma del professor Giunchi, primo clinico di Roma e della maggior parte delle famiglie storiche della marineria di Porto Recanati”.

Ai tempi di Pinelli primario l’ospedale di Recanati era un’eccellenza del territorio e durante il terremoto solo nel suo reparto erano ricoverati 120 pazienti. Si deve a lui la presenza delle suore lungo le corsie del nosocomio leopardiano: le aveva conosciute e sperimentato le loro capacità quando lavorava a Bologna e lottò per averle anche a Recanati. “Suor Nazzarena, oggi 96 anni, l’ultima caposala di quando c’era lui nel reparto, racconta ancora il figlio Mario, si è interessata proprio in questi giorni del suo stato di salute”.

Guglielmo Pinelli fu Presidente dell’associazione Medici Cattolici di Macerata ed era Commendatore della Repubblica su proposta della presidenza del Consiglio.

Guglielmo Pinelli, oltre ai due figli Mario e Giovanni con le rispettive famiglie, lascia la moglie Maria Teresa.

I funerali si svolgeranno domani, martedì 7 luglio, alle ore 17 nella chiesa di Sant’Agostino a Recanati.

 

 

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11 commenti

  1. Condoglianze alla famiglia. Quanto alle suore nelle corsie, non ne ho certo un buon ricordo. Tanto per citare la cosa meno sgradevole, volevano sempre farti comprare un numero di Famiglia Cristiana a cui mia madre era già abbonata, pretendevano ( forse non dipendeva da loro) che i malati fossero ulteriormente assistiti dai familiari, consigliavano, o sconsigliavano, qualcuna delle donne che di mestiere e in nero “facevano le notti”. Forse in quel periodo l’Ospedale di Recanati era una eccellenza, ma io non ne ero proprio accorta.

  2. Alessandro Menghini on

    Un grande Primario ci ha lasciato! Uomo di grande professionalità, cultura , educazione ed umanità. Recanati perde una figura che rimarrà per sempre nella sua storia ! Sentite condoglianze alla Sig.ra M.Teresa, a Mario , Giovanni e familiari tutti.

  3. Un Uomo illuminato che ha dato un contributo determinante all’Ospedale di Recanati dove i malati erano considerati (e non numeri o costi). Ricorderò la Sua umanità.
    Sentite condoglianze alla Famiglia.

  4. Spesso si leggono commenti critici nei confronti di questa Redazione, spesso tacciata di partigianeria o poca obiettività. Ferma restando la libertà di opinione e, quindi di critica, andrebbe preliminarmente osservato che le notizie d’interesse occorre anzitutto darle, possibilmente tutte, dato che i giornalisti dovrebbero essere le principali sentinelle verso i quotidiani accadimenti. Fa davvero specie, meglio ancora riflettere, il fatto che sull’altra testata telematica ‘cittadina’ l’evento luttuoso in questione sia passato sotto assoluto ed assordante silenzio. Ritengo che l’omissione, a tre giorni dall’accaduto, non costituisca frutto di dimenticanza ma di grossolana grettezza da parte di chi sa solo prodigarsi a favore degli ‘amici degli amici’, tradendo completamente l’art. 2 del Testo Unico dei doveri del giornalista che testualmente recita: “Il Giornalista … ricerca, raccoglie, elabora e diffonde con la maggiore accuratezza possibile ogni dato o notizia di pubblico interesse”

    • Ma dici sul serio?
      Parlare di obiettività e giornalismo nella stessa frase in cui si nomina anche vagamente Radio Erre e/o il suo direttore………
      Ma per favore…………..

  5. Anche a nome dei miei familiari ringrazio tutte le persone che ci hanno espresso la loro vicinanza e, comunque, tutti quelli che hanno apprezzato le qualità umane e professionali di mio padre. Mario Pinelli

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