Si tiene oggi, presso il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Macerata, alla presenza del Prefetto di Macerata e dei Comandanti dei Reparti dipendenti, la cerimonia celebrativa della ricorrenza del 246° Anniversario della Fondazione del Corpo della Guardia di Finanza.

Il Colonnello Amedeo Gravina, Comandante Provinciale, ha dapprima accompagnato il Prefetto di Macerata Iolanda Rolli davanti alla lapide commemorativa dei fatti d’arma risalenti alla 2^ Guerra Mondiale, che hanno visto protagonista l’allievo finanziere Livio Cicalè a cui è intitolata la caserma maceratese, deponendovi una corona d’alloro con l’esecuzione del silenzio d’ordinanza.

La breve cerimonia è proseguita con la lettura del messaggio del Presidente della Repubblica e dell’Ordine del Giorno del Comandante Generale, Gen. C.A. Giuseppe Zafarana.

Per l’occasione, il Colonnello Amedeo Gravina ha fornito una breve sintesi del bilancio dell’attività svolta dalle Fiamme Gialle maceratesi.

 

                                           BILANCIO OPERATIVO DEL 2019

 

Sono 7.429 gli interventi operativi conclusi dai Reparti della Guardia di Finanza; 919 sono, invece, le indagini delegate al Corpo dalla magistratura ordinaria e contabile, in tutti gli ambiti della missione istituzionale.

Cifre, queste, che danno il senso dell’intensificazione delle attività contro i più gravi fenomeni di illegalità economico-finanziaria.

Interventi mirati, indirizzati nei confronti di target accuratamente selezionati grazie ad attività di intelligence, al controllo economico del territorio e ad analisi di rischio, ulteriormente migliorata, quest’ultima, in ragione della potenziata interazione tra le banche dati a disposizione.

 

                LOTTA ALL’EVASIONE, ALL’ELUSIONE E ALLE FRODI FISCALI

Evasione fiscale internazionale, frodi carosello, indebite compensazioni e si confermano al centro dell’attenzione operativa della Guardia di Finanza. Settori in cui sono stati eseguiti 376 interventi ispettivi, tra verifiche e controlli.

 

 

 

Sono stati denunciati 130 soggetti per reati fiscali (principalmente per emissione e utilizzo di fatture false, dichiarazioni fraudolente e occultamento delle scritture contabili), mentre sono 11 le persone arrestate. Ammonta a circa 10 milioni di euro. il valore dei beni sequestrati per reati in materia di imposte dirette ed IVA.

Nel contrasto all’economia sommersa, sono stati individuati 129 soggetti sconosciuti al Fisco (evasori totali), che hanno evaso complessivamente oltre 43 milioni di euro di IVA. Inoltre, sono stati verbalizzati 27 datori di lavoro per aver impiegato 253 lavoratori in “nero” o irregolari.

Nel settore delle dogane, delle accise, dei giochi e delle scommesse illegali, i controlli eseguiti sono stati 72, con la verbalizzazione di 108 soggetti, il sequestro di 1 apparecchio per effettuare scommesse illegali e 19 kg. di tabacchi lavorati esteri.

 

 

CONTRASTO AGLI ILLECITI NEL SETTORE

DELLA TUTELA DELLA SPESA PUBBLICA

 

L’azione della Guardia di Finanza contro gli illeciti in materia di spesa pubblica è finalizzata a individuare quelle condotte che, pregiudicando la legalità e la correttezza nella Pubblica Amministrazione, minano il puntuale utilizzo delle risorse, favorendo sprechi e malversazioni. Il settore è strategico per il Paese: solo un equo impiego degli investimenti e dei fondi pubblici può, infatti, sostenere la competitività e una piena ripresa del tessuto economico nazionale.

È per questa ragione che il Corpo continua a rafforzare il proprio dispositivo di vigilanza, che si sviluppa lungo una duplice direttrice: il potenziamento delle unità operative territoriali dedicate allo specifico settore di servizio e l’intensificazione delle collaborazioni con le Autorità e gli Enti di gestione, con particolare riferimento ai settori della spesa previdenziale, sanitaria, dei fondi europei destinati alla realizzazione di progetti, dove il corretto impiego delle risorse, oltre a contribuire a contenere l’esborso complessivo dello Stato, come nel caso di trattamenti pensionistici e di invalidità non spettanti, si traduce in un miglioramento della qualità della spesa, con positive ricadute in termini di sviluppo del Paese.

È in questo senso che vanno letti i risultati conseguiti nel particolare settore.

Ai 561 interventi svolti a tutela dei principali flussi di spesa pubblica, dagli appalti agli incentivi alle imprese, dalla spesa sanitaria alle erogazioni a carico del sistema previdenziale, dai fondi europei alla responsabilità per danno erariale, si aggiungono 153 deleghe d’indagine concluse in collaborazione con la Magistratura ordinaria e 8 deleghe svolte con la Corte dei Conti.

Le frodi scoperte dai Reparti in danno del bilancio nazionale e comunitario sono state pari a oltre 1 milione di euro, con un numero di persone denunciate pari a 41.

Sul versante dei danni erariali sono state segnalate condotte illecite alla Magistratura contabile per circa 1,2 milioni di euro, a carico di 33 soggetti.

I controlli svolti in materia di prestazioni sociali agevolate (che hanno riguardato anche i percettori di “reddito di cittadinanza”) e di indebita esenzione dal pagamento dei ticket sanitari hanno fatto emergere tassi di irregolarità pari, rispettivamente, al 40% e all’60%.

 

Passando al settore degli appalti, il valore delle procedure contrattuali complessivamente controllate ammonta a circa 100 milioni di euro, di cui oltre 1 milione di euro sono quelle risultate irregolari. Le persone denunciate per reati in materia di appalti, corruzione e altri reati contro la Pubblica amministrazione sono state 7.

Nell’ambito di un Protocollo di Intesa tra il Corpo ed il Commissario del Governo per la Ricostruzione nei territori interessati dal sisma, sono stati svolti, ad oggi, 368 interventi volti a verificare la corrispondenza e veridicità dei dati riportati nelle cosiddette schede AeDES e nel collegato fascicolo peritale, redatti da professionisti abilitati, rispetto alla situazione reale degli edifici periziati per i danni subiti dal sisma del 2016.

 

CONTRASTO ALLA CRIMINALITÀ ECONOMICO-FINANZIARIA

 

Sul fronte del contrasto alla criminalità economico-finanziaria, le attività ispettive sono state condotte allo scopo di individuare le diverse forme di infiltrazione e gli interessi finanziari, economici e imprenditoriali della criminalità economico-finanziaria; attività di rilevanza assoluta nello scenario che va a profilarsi, contraddistinto dall’urgente necessità di tutelare la sicurezza economico finanziaria a salvaguardia del “sistema Paese” anche nella delicata fase post emergenziale.

Le attività investigative sono orientate verso contesti che, sulla base di una preventiva analisi delle fenomenologie illecite presenti nella provincia, risultino connotati da concreti e immediati profili di rischio.

In quest’ottica, si è proseguito nell’opera di rafforzamento dello sviluppo degli accertamenti patrimoniali in applicazione della normativa antimafia (anche nei confronti di soggetti connotati da “pericolosità economico-finanziaria”) e del monitoraggio delle diverse manifestazioni della criminalità nel territorio provinciale.

Con riferimento ai risultati conseguiti in applicazione della normativa antimafia, sono stati sottoposti ad accertamenti patrimoniali 21 soggetti; ammonta, invece, a circa 3 milioni di euro il valore dei beni mobili, immobili, aziende, quote societarie e disponibilità finanziarie proposti all’Autorità Giudiziaria per il sequestro.

Tali misure ricomprendono l’esecuzione di 2 accertamenti nei confronti di soggetti connotati da c.d. “pericolosità economico-finanziaria, ovvero coloro che, per condotta e tenore di vita, debba ritenersi che vivano abitualmente, anche in parte, con i proventi derivanti da ogni genere di attività delittuosa, in particolare di natura tributaria, societaria, fallimentare, ecc.

Infine, continua incessantemente la collaborazione istituzionale con le Autorità Prefettizie, quale fulcro del sistema di prevenzione antimafia in ambito provinciale. Complessivamente sono stati eseguiti oltre 2.500 accertamenti a seguito di richieste pervenute dalla Prefettura, riferite alle verifiche funzionali al rilascio della documentazione antimafia.

L’azione volta alla prevenzione e repressione del riciclaggio dei capitali illeciti per impedirne l’introduzione nel tessuto economico-finanziario sano del Paese, nonché per intercettare possibili pratiche di finanziamento del terrorismo, si è fondata e continuerà sempre più a basarsi in futuro, sul piano repressivo, nell’esecuzione di mirate indagini di polizia giudiziaria e sul piano preventivo, nell’approfondimento delle segnalazioni di operazioni sospette.

 

Tali attività si sono concretizzate, in particolare, nello sviluppo di 16 indagini di polizia giudiziaria, da cui è scaturita la denuncia all’Autorità Giudiziaria di 16 persone per i reati di riciclaggio e autoriciclaggio. Il valore del riciclaggio accertato si è attestato ad oltre 500 mila euro.

Sul fronte della prevenzione, i Reparti hanno proceduto all’approfondimento di 194 segnalazioni di operazioni sospette.

Inoltre, durante le attività di controllo economico del territorio, sono stati svolti 55 interventi verso esercizi commerciali che forniscono il servizio di “money transfer”, identificando 91 soggetti intenti all’esecuzione di operazioni di trasferimento fondi.

Sempre al fine di garantire la tutela della trasparenza e della legalità del sistema economico- imprenditoriale, ulteriore priorità del Corpo continuerà ad essere quella di reprimere i reati fallimentari, societari e bancari, nonché i fenomeni usurari e di abusivismo bancario e finanziario, per salvaguardare i risparmiatori da offerte di soluzioni d’investimento non sicure.

Con particolare riguardo al campo dei reati fallimentari sono state scoperte distrazioni patrimoniali per oltre 1 milione di euro, che hanno portato alla denuncia di 6 responsabili ed al sequestro di 19 lingotti d’oro puro, dal peso complessivo di circa 4,75 chilogrammi, del valore di circa 200.000 euro.

Intensificata anche l’azione di contrasto in materia di falsificazione monetaria, con 106 interventi svolti, che hanno portato al sequestro di valute per un valore complessivo di oltre 8 mila euro.

In tema di sicurezza prodotti, di contrasto alla contraffazione e al falso made in Italy e di lotta all’illecito sfruttamento economico delle opere protette dal diritto d’autore, i Reparti operativi hanno eseguito 96 interventi e svolto 32 deleghe dell’Autorità Giudiziaria. Sequestrati oltre 200 mila prodotti contraffatti, con falsa indicazione “made in Italy” o non sicuri, e denunciate 45 persone.

Inoltre, sono stati sequestrati ed oscurati 99 siti internet perché utilizzati per commercializzare on line merce contraffatta.

 

                                                       CONTROLLO DEL TERRITORIO

 

L’attività eseguita su tutto il territorio della Provincia è stata orientata non solo a finalità repressive ma anche alla ricerca ed acquisizione di elementi informativi utili per i successivi sviluppi investigativi, ed ha visto l’impiego diuturno di pattuglie automontate, con l’ausilio delle unità cinofile antidroga, in servizi di appostamento, perlustrazione, osservazione e attuazione di posti di controllo.

In tale ambito sono state impiegate circa 2.300 pattuglie, controllate 3.867 autovetture ed identificate 4.762 persone.

Nell’ambito della lotta ai traffici illeciti di sostanze stupefacenti, i Reparti hanno sequestrato circa 40 Kg. di sostanze stupefacenti e 99 piante di cannabis, denunciando 153 responsabili, di cui 27 tratti in arresto.

 

                 BILANCIO OPERATIVO NELLO STATO DI EMERGENZA DA COVID-19

 

A seguito dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 il Corpo ha rivolto la propria azione contro gli illeciti economico-finanziari che, nel particolare momento che sta vivendo il Paese, destano maggiore preoccupazione: usura, riciclaggio, truffe e frodi in danno della popolazione, anche on line, pratiche commerciali scorrette e pericolose per i consumatori, manovre distorsive sui prezzi, indebite percezioni di risorse pubbliche, reati contro la Pubblica Amministrazione, frodi nelle pubbliche forniture e, più in generale, violazioni al Codice degli appalti.

Sono 10.790 le persone controllate nel trimestre marzo – maggio 2020, 145 quelle denunciate a vario titolo e 224 quelle sanzionate per violazioni alle misure di contenimento della pandemia. Gli esercizi commerciali controllati sono stati 14.667 riscontrando 15 violazioni ed applicando in 7 casi la sospensione dell’attività commerciale.

La crisi sanitaria connessa al Covid-19 vede la Guardia di Finanza fortemente impegnata nelle attività a tutela dei consumatori, principalmente volte a contrastare le fattispecie fraudolente riferite, da un lato, all’illecita commercializzazione di dispositivi di protezione individuale e beni utili a fronteggiare l’emergenza epidemiologica e, dall’altro, a condotte ingannevoli e truffaldine.

Sono stati denunciati 8 soggetti per i reati di frode in commercio, vendita di prodotti con segni mendaci, truffa e falso; constatate 3 sanzioni amministrative e sottoposti a sequestro 18.435 mascherine e dispositivi di protezione individuale nonchè 700 litri di liquido igienizzante.

Sviluppate, altresì, attività a contrasto di pratiche anticoncorrenziali e di manovre speculative commesse approfittando dell’aumento della richiesta di taluni beni. In questo ambito, sono stati approfonditi elementi sintomatici di condotte distorsive della corretta dinamica di formazione dei prezzi, con indagini finalizzate a risalire sistematicamente la filiera commerciale, fino alle strutture e ai soggetti del processo produttivo/distributivo dai quali hanno tratto origine le speculazioni. In materia di disciplina prezzi sono stati svolti 88 controlli.

Nel complesso, durante l’emergenza epidemiologica da COVID-19, la Guardia di Finanza, in provincia, unitamente alle altre Forze di Polizia, ha assicurato l’attuazione delle misure di contenimento del contagio, attraverso l’impiego giornaliero di oltre 45 militari.

 

 

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