MANIFESTO PER LA RINASCITA DELL’ITALIA

  • Ogni tipo di organizzazione o comunità che si che si predisponga per l’organiz­zazione o amministrazione del suolo pubblico deve tendere alla tutela della salute dell’ambiente e dei cittadini.
  • Gli amministratori locali o nazionali hanno gli stessi diritti e doveri degli altri cittadini e nei momenti di emergenza o di calamità non possono imporre ai cit­tadini norme dalle quali essi sono esentati.
  • Gli amministratori locali o nazionali devono essere considerati come tali e dunque al servizio del cittadino e non viceversa.
  • La retribuzione degli amministratori locali o nazionali non può essere superiore di 1/3 alla retribuzione media dei cittadini del territorio.
  • Gli amministratori locali o nazionali devono essere scelti in base alle loro abilità ed esperienze nell’ambito che amministrano. Nessun amministratore locale o nazionale può essere eletto se non dimostra studi ed esperienze nel settore che amministra.
  • Gli amministratori locali o nazionali devono a tutti gli effetti essere considerati pari agli altri cittadini nel trattamento economico e nei diritti e doveri sociali
  • Nessun amministratore locale o nazionale può restare in carica per più di tre anni consecutivi e non può essere rieletto prima di quattro anni dalla fine del suo primo mandato, per favorire mobilità sociale, la pluralità e abolire il clientelismo e l’immobilità sociale.
  • I beni culturali e paesaggistici presenti sul suolo italiano devono essere pubblici e non possono essere soggetti all’esclusivo godimento di un privato, ente o persona fisica che sia; non possono essere venduti, utilizzati in modo improprio oppure oggetto di speculazioni.
  • Il consumo del suolo non deve essere oggetto di speculazioni ma ridotto al mi­nimo necessario, per favorire la tutela dell’ambiente, del paesaggio e della salute del cittadino.
  • La ristrutturazione e la valorizzazione degli edifici esistenti deve essere preferita ad ogni nuova cementificazione. Questo in particolare per gli edifici di interesse storico, artistico, culturale per la comunità i quali sono punti di riferimento per l’identità collettiva e la memoria storica e dunque soggetto particolare di tutela da cui ne deriva il divieto di abbattimento indiscriminato.
  • Tutti i cittadini italiani devono avere diritto all’istruzione fino al conseguimento della laurea.
  • L’istruzione dei bambini e dei ragazzi deve dar loro la possibilità di sviluppare i propri talenti innati in modo da poterli in futuro mettere a servizio della comuni­tà e fare sì che questa sia fondata sullo sviluppo integrato delle abilità individuali e non sull’appiattimento e sull’omologazione.
  • Tutti i cittadini italiani devono avere diritto a un servizio sanitario dove siano garantiti igiene e rispetto della persona.
  • La sanità pubblica deve basarsi sulla prevenzione attraverso l’educazione alimen­tare e igienica e non può essere pensata per curare le persone solamente quando solo già ammalate.
  • Tutti i cittadini hanno diritto al lavoro e nessun amministratore locale o nazionale può limitare il diritto al lavoro.
  • La produzione dei beni di consumo deve essere pensata per supplire ai bisogni fondamentali dell’essere umano, alla sua salute fisica, al suo benessere, alla sua vita spirituale. Nessun tipo di produzione può essere pensata per generare sperpero o speculazione a svantaggio della salute fisica e psico-fisica della persona.
  • I beni materiali devono essere pensati per poter durare nel tempo e non per fa­vorire il consumismo o la dipendenza dagli stessi.
  • I beni materiali devono essere prodotti con metodi che non danneggino l’am­biente e dunque anche limitarne la quantità e perfezionarne la qualità in modo che possano durare nel tempo.
  • I soldi pubblici devono poter essere tracciati, controllati e gestiti dai cittadini: ogni cittadino deve essere considerato il vero possessore dei beni pubblici amministrati localmente o dal governo centrale.
  • Creazione di servizi commerciali di scambio per consentire alle persone di scam­biare competenze e servizi.
  • Favoreggiamento del ritorno alla vita rurale e a forme di autosufficienza alimentare
  • Promozione delle fonti energetiche alternative a sfavore dei combustibili.
  • Potenziamento dell’artigianato locale.
  • Valorizzare strumenti alternativi allo scambio di denaro nell’ottica della solida­rietà, del mutuo soccorso e per favorire il buon vicinato.

 

 

 

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