Dipendenti comunali privati del buono pasto. Il personale del comune leopardiano, lamenta, infatti, come dal 10 marzo ad oggi non siano stati più corrisposti i buoni/pasto per chi è stato costretto, dal tipo di mansione in cui è impegnato, a rimanere al proprio posto di lavoro.

Come si ricorderà dall’inizio dell’anno l’Amministrazione Comunale ha adeguato l’articolazione dell’orario di lavoro dei dipendenti comunali su cinque giorni settimanali con chiusura il sabato e due rientri settimanali, il martedì e il giovedì. Un orario rispettato anche in questi mesi dove, però, non si è riusciti, naturalmente, stante la chiusura delle scuole, a garantire il servizio mensa.

La RSU aziendale ha scritto, quindi, al sindaco e al dirigente del settore personale per richiedere “di provvedere celermente ad assicurare al personale interessato adeguato trattamento di mensa/buono pasto, nel rispetto della pregressa contrattazione decentrata di Ente e di quanto previsto dal contratto nazionale”.

Ci si prepara anche a capire come sarà organizzato il servizio mensa da settembre in poi, con l’avvio delle scuole. Il personale dipendente non sarebbe neanche contrario, in assenza dell’erogazione diretta del pasto, di poter avere a disposizione dei buoni/pasto da utilizzare, eventualmente, anche come buoni acquisto per la spesa a.t.

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14 commenti

  1. Preparatelo a casa vostra il pranzo faticate mezza giornata e volete pure i buoni da spende al supermercato ???

  2. Io ho lavorato in un’azienda (abbastanza lontana da dove abitavo allora) e per vent’annimi sono portato sempre con me il pranzo da casa e non sono morto di fame, certo parlo di lavoro in un’azienda privata e non pubblica, ovviamente sempre figli e figliastri, affamati sai di che ? di cazzate…

  3. Ma non ve vergognate x niente fateve un esame di coscienza e pensate quelli che sta molto peggio, e quanti ne soooo avoglia

  4. Daniela Stefoni on

    Ci vuole proprio coraggio!!!
    In un periodo di grande difficoltà economica per i lavoratori del settore privato, è proprio assurdo che i dipendenti pubblici si lamentino di non avere i buoni pasto.
    Sono sicura che per risolvere la drammatica situazione che stiamo vivendo bisogna ridurre drasticamente la spesa per gli stipendi dei lavoratori pubblici, perché non creano posti di lavoro e vivono grazie alla farraginosa burocrazia italiana.

  5. Veramente il buon senso in questa grave emergenza dovrebbe prevalere su tutto. Pensate a tanti volontari che nonostante il pericolo aiutano tante persone in difficoltà senza chiedere niente .Solidarietà impari a bene questa parola gente…..

  6. Beh lavoro dipendente Asl da 38anni nei due giorni del rientro mi sono sempre portata il pranzo…i miei colleghi lo fanno ancora…

  7. Un tramezzino ed un caffè per due giorni alla settimana forse non vi avrebbe ammazzato: perché non pensate a tutti quelli che per mangiare non hanno né soldi né buoni pasto e si debbono rivolgere alla Caritas?
    La vostra rimostranza è solo un vergogna.

  8. Dal momento che sono rimasti quasi gli unici a poter percepire lo stipendio per tutto questo periodo (ed è anche buono) si potranno permettere una spesa di 5€ per un panino..sono lamentele indecorose ed irragionevoli in un momento delicato come questo che denotano una vera e propria mancanza di rispetto verso chi ora sta vivendo una brutta situazione. Impariamo un po’ di più a dare invece che sempre a prendere che l’ingordigia e l’avarizia sono cattivi vizi!

  9. Capisco che a primo impatto questo articolo fa girare le scatole ma vi consiglio di non dare giudizi non ponderati e di evitare una guerra tra poveri.

  10. Ma questi dipendenti comunali non si rendono conto della fortuna che hanno, non possono perdere il lavoro a differenza del privato, che se i conti non tornano, si va a casa senza se e senza ma.
    Ma se anche tutto andasse bene e nessuno perderà il lavoro il solo pensiero che la cosa possa succedere è uno stress non indifferente, quindi portatevi un panino e ringraziate di quello che avete.

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