Mattinata movimentata per Carabinieri, Polizia Municipale, Vigili del Fuoco e 118 intervenuti in via Simboli a Recanati su richiesta di una madre spaventata dal comportamento di suo figlio 51enne che si era chiuso in camera e dava segni di forte nervosismo. L’uomo, molto conosciuto in città ed affetto da problemi psichici, forse stanco del lungo periodo di isolamento a cui è stato costretto a causa del covid-19, ha finito per esternare tutta l’insofferenza accumulata.

Prima dell’epidemia, infatti, era solito trascorrere il suo tempo fra il lavoro presso una cooperativa del luogo e l’attività parrocchiale nella vicina chiesa di Cristo Redentore. Da due mesi, però, è stato relegato in casa e questo gli ha creato grossi problemi tali che questa mattina, verso l’ora di pranzo, ha iniziato ad agitarsi fortemente tanto da far temere anche imprevedibili azioni autolesioniste. La madre, non riuscendo a riportarlo alla calma, ha chiamato così i soccorsi.

È stato provvidenziale l’intervento del luogotenente dei Carabinieri di Recanati, Angelo Pardi, che è riuscito a risolvere la situazione nel migliore dei modi in quanto conosce da tempo l’uomo frequentando spesso la cooperativa. Pardi ha ottenuto di farsi aprire la porta della camera ed è riuscito a riportarlo alla calma convincendolo anche a salire sull’ambulanza del 118, nel frattempo intervenuta, per effettuare un controllo sanitario.

Purtroppo il coronavirus, oltre a mietere tante vite umane, sta creando non pochi scompensi a chi ha problemi di disabilità, specie intellettiva, i quali, cambiando improvvisamente abitudini e costretti ad una pericolosa solitudine, rischiano di perdere il loro equilibrio tanto difficilmente conquistato e mantenuto.

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4 commenti

  1. Penso a cosa può aver passato questa madre sola a casa con il figlio problematico e mi vengono i brividi. Quando i problemi si accavallano, malattia mentale più corona virus etc, i disabili fisici e psichici vengono allegramente scaricati sulle spalle delle madri spesso anziane. La prima cosa a chiudere sono scuole e centri diurni. Che bella società! In questo caso però il medico curante avrebbe potuto fare una apposita certificazione e permettere a quest’uomo di poter uscire e calmare, almeno in parte, la sua agitazione. Ogni ricovero in ospedale è un trauma ulteriore.

  2. Io ho capito da un pezzo che l’unica struttura assistenziale h24 in Italia sono le madri e in subordine le donne di famiglia. In compenso in tutti i comitati tecnico scientifico politici fantuttoni non c’è una donna.

    • Donne o non donne sta di fatto che qualcosa non funziona. Poi se servono donne o uomini per cambiare lo stato delle cose non credo sia rilevante.

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