Se nel primo post sul messale 1470 Venieri il restauratore Giovanni Pagani affrontava il problema dell’attribuzione (puoi leggere qui il primo articolo) in questo secondo post pubblicato sulla pagina Facebook #recanatibellezzainfinita si affronterà il problema della sua datazione.
Ha scelto di pubblicarlo in questo periodo poichè esso ha una forte correlazione con la Pasqua.
“Come già accennato nel primo post, non abbiamo una datazione diretta del manoscritto” scrive Pagani ” per intenderci, esso non riporta alcuna data scritta al momento della sua composizione. È tuttavia possibile avanzare ipotesi di datazione grazie alla presenza, nel foglio di pergamena utilizzato come guardia anteriore, di una tavola del calendario lunare in cui è esplicitamente detto trattarsi del calendario per gli anni dal 1470 al 1489. Va subito detto che tale tavola è, per motivi sia codicologici che paleografici, sicuramente posteriore al momento dell’allestimento del messale. È però un elemento estremamente importante in quanto stabilisce l’indicazione di uso del messale: essa infatti serviva a stabilire la data della Pasqua.
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N.C.