LA BARA DE NOTTE.
Venerdi si sarebbe svolta la tradizionale processione della Bara de Notte. Una lunga tradizione dei pescatori nata nel 1783, un secolo prima della nascita di Porto Recanati.
Quest’anno la comunità si fermerà spiritualmente anche per tutti i nostri cari defunti e in particolare per l’amico Vincenzo Castellani che ha portato la Bara per 25 anni.

La storia:
Una celebrazione che prende spunto dalle sacre rappresentazioni medioevali, il cui scopo era rievocare gli episodi della vita di Cristo, in particolare la Crocifissione. La data ufficiale in cui nasce la Bara di notte (o Bara de notte, come chiamata dalla popolazione) è il 1783, quando il vescovo di Recanati, Monsignor Gherardi, fece istituire alcune confraternite. Tra queste si trovava quella del Cristo Morto, che oltre al canonico compito dell’assistenza ai più bisognoso, ebbe quello di dover allestire la “Bara de notte”. Ancora oggi, la Bara di notte, viene preparata nei quattro giorni precedenti alla sacra celebrazione (dal Lunedì al Giovedì Santo), per poi essere smantellata al termine delle festività pasquali.

La celebrazione del Venerdì Santo inizia dal pomeriggio, con le Tre Ore di agonia, al cui termine si libera Cristo dalla croce, per porlo sopra la bara allestita, mentre la folla assiste assorta all’operazione. L’Ave Maria da poi inizio alla processione, guidata dalla grossa croce di legno, su cui spiccano gli strumenti della passione di Cristo: la corona di spine, i flagelli, la spugna imbevuta nell’aceto, la lancia, i dadi e i chiodi. Dodici (quanti gli apostoli) pescatori portorecanatesi (dal pittoresco nome di sciabbegotti) portano la bara, mentre i devoti fedeli circondano e seguono la processione, con le donne che iniziano ad intonare canti e preghiere tradizionali. Una seconda croce (ai piedi della quale è attorcigliata una catena) viene portata da tre pescatori incappucciati e scalzi: uno indossa una tunica bianca, gli altri due ne portano una nera, a rappresentazione di Gesù e dei due ladroni. La processione è chiusa da una portantina con tre statue, che raffigurano la Madonna, San Giovanni e Maria Maddalena, portata dai figli dei pescatori.

La processione cammina per la città, tra cambi e soste, dalla Chiesa di San Giovanni Battista fino a raggiungere la piazza principale, in cui saranno benedetti i lavoratori. Un percorso tradizionale che non viene mai alterato, nemmeno in caso di brutto tempo, perché la cancellazione o il cambiamento della processione della Bara di notte sarebbe un cattivo auspicio per la popolazione di Porto Recanati, le uniche due volte che la barca de notte non è uscita, sono scoppiate le due Guerre Mondiali.
Inoltre, i 3 figuranti sono rappresentati dai pescatori, che si tramandano i ruoli di padre in figli
Terminanta la benedizione, il corteo fa ritorno alla chiesa da cui è partita, in senso inverso rientrando in chiesa dove viene ripetuto ” sono stato io l’ingrato, Gesu mia perdon pietà!” con i giovani seduti sopra al presbiterio. La Bara di notte viene poi “smontata”, in attesa di ricompiere lo stesso percorso, l’anno seguente.

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