E’ Ivana Girolimini, 72 anni, residente a Recanati in c.da Sant’Agostino, la quarta vittima di coronavirus a Recanati. La donna è deceduta lunedì sera all’ospedale di Civitanova Marche dove era stata ricoverata alcuni giorni fa a causa dell’aggravarsi dei problemi respiratori che aveva accusato. Ora sia il marito Umberto Micheloni che i figli Eleonora, Elisabetta e Pierpaolo con le rispettive famiglie sono in quarantena a scopo precauzionale pur essendo asintomatici. I funerali della donna, così come prescrive la normativa in vigore, si terranno in forma strettamente privata domani mattina alle 10 al cimitero comunale.

Ad oggi le persone positive al coronavirus a Recanati sono 23 e 47 le persone in quarantena preventiva presso le loro abitazioni ma negative al tampone o asintomatiche.

“Le parole indirizzate ieri dal Presidente della Repubblica Italiana, in maniera solenne, scrive questa sera il sindaco Bravi, verso la generazione degli anziani, indicandola come punto di riferimento per i giovani e per gli affetti, sembrano voler far scudo attorno a quanti tra i nostri cittadini e cittadine soffrono per una maggiore esposizione al contagio con la malattia. Ricordano a tutti noi quale patrimonio siano i vecchi, come siano indispensabili per i bambini, perché disposti a giocare, a divagare, a trasgredire. Concludiamo una giornata inauguratasi con informazioni purtroppo preoccupanti, con la difficile situazione venutasi a creare nella RSA situata nella nostra città che ha fatto salire il numero delle persone coinvolte dell’epidemia in corso”.

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4 commenti

  1. “Caro Coronavirus, come stai? Ho sentito che sei arrivato in Italia. Mi congratulo per la tua scelta, è noto in tutto il mondo che ci chiamano il Bel Paese. E come potrebbero fare altrimenti? Abbiamo montagne, mari, isole, laghi, città d’arte, dell’ottimo cibo e del vino sublime. Lasciami il piacere di presentarti Recanati ed i suoi abitanti. Per prima cosa sappi che tutti, ma proprio tutti, abbiamo una meravigliosa R di cui andiamo molto orgogliosi. Scommetto che tu, che la R non la sai dire perché sei cinese, farai un po’ ridere chiamandoti Colonavilus e ti presenterai in maniera pomposa come Covid 19.

    Poi vorrei chiederti come mai proprio Recanati? Tu lo sai che la gente di quei posti è temprata dalla nascita? Guarda che noi abbiamo la nebbia, il ghiaccio, il Po che fabbrica zanzare, allevamenti a non finire e spesso quello che chiamiamo ‘profumo di campi’ è l’odore del letame usato per concimare! C’è persino una poesia dedicata ai nostri mucchi di letame!

    Abbiamo la fiera del bestiame a novembre e la frequentiamo fin dalla prima infanzia. Andiamo a vedere vacche e suini e ci mangiamo pane e porchetta e il frittellone caldo con un olio talmente esausto che ti lascia odore di fritto fino a Natale! E tutto ciò lo facciamo al freddo!

    Quasi tutti siamo andati a scuola in bicicletta sempre, tutto l’anno e l’equipaggiamento per le intemperie consisteva in una borsina di plastica da mettere sopra la sella per non bagnarsi le chiappe e un ombrellino pieghevole che potevi usare solo se sapevi andare in bici con una mano sola.

    Un’altra peculiarità di Recanati è che da sempre la gente si lamenta che a Recanati non si organizza niente e se si organizza non c’è risposta. Tu arrivi lì a scatenare l’epidemia? Sei un po’ ridicolo! Ti comunico che, se decidi di prolungare il tuo soggiorno, a maggio si organizza sempre la ciclolonga delle Rose, ti abbiamo fregato ancora con la R. Dammi retta, procurati degli squisiti biscotti Recanati e della buona cotognata e torna da dove sei venuto perché sta gente lombarda è piuttosto cazzuta.
    Ciao Coronavirus, senti che bella la mia R”

    Una cittadina di Recanati.

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