Una notte di terrore vissuta da Nicola Bartoli, 24 anni, studente fuorisede di Recanati, iscritto alla magistrale in Controllo e Sicurezza degli Alimenti all’Università di Modena e Reggio Emilia. Un’aggressione brutale, avvenuta tra domenica e lunedì notte nel centro storico di Reggio Emilia, che ha scosso profondamente il giovane.

Nicola era partito da casa alle 20:30 ed era arrivato a Reggio Emilia poco dopo l’una di notte con un treno regionale. Dopo aver attraversato il sottopassaggio della stazione e piazzale Marconi, ha imboccato via Eritrea, dove un giovane tunisino tra i 20 e i 25 anni gli si è avvicinato. Non sembrava un senzatetto, era vestito firmato ma in evidente stato di ebbrezza. Il giovane ha chiesto a Nicola la tessera sanitaria per acquistare sigarette, ma alla risposta negativa sono sopraggiunti otto complici, circondando lo studente e impedendogli ogni via di fuga. Gli aggressori lo hanno costretto a usare l’impronta digitale per comprare sigarette a un distributore automatico.

La Minaccia con il Coltello e il Sequestro

Dopo questo primo episodio, Nicola ha cercato di allontanarsi, ma il primo aggressore ha continuato a seguirlo. Quando il ragazzo si è avvicinato di nuovo, ha tentato di scaraventarlo a terra, minacciandolo con un coltello a farfalla. A quel punto, Nicola ha consegnato il portafoglio, contenente solo cinque euro, la Postepay e la tessera sanitaria. Poco dopo è arrivato un altro complice in monopattino, e insieme hanno sequestrato Nicola per oltre mezz’ora, portandolo in giro per il centro storico alla ricerca di un bancomat, sempre sotto la minaccia dei coltelli. Durante la prigionia, lo hanno costretto a comprare altre sigarette e lo hanno portato a più sportelli ATM, ma il prelievo non era possibile fino a tarda notte.

Alla fine, gli aggressori hanno condotto Nicola a una filiale del Credem in via Emilia, obbligandolo a prelevare 550 euro. Non soddisfatti, si sono impossessati anche del suo giubbotto e di un orecchino, cercando perfino di strapparglielo direttamente dall’orecchio. Solo dopo aver ottenuto tutto il possibile, lo hanno lasciato andare, sbeffeggiandolo. Appena libero, Nicola ha contattato il suo coinquilino e si è recato subito alla polizia per denunciare l’accaduto.

Le forze dell’ordine gli hanno già restituito parte della refurtiva, segno che i responsabili erano già noti alle autorità. Secondo lo studente, servirebbe maggiore presenza di forze dell’ordine nelle zone critiche della città, specialmente di notte.

Nonostante la paura, Nicola ha deciso di raccontare la sua storia nella speranza che possa servire ad altri e portare a un cambiamento nella sicurezza cittadina.

 

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17 commenti

    • Lo stesso possono dirlo i tantissimi Paesi che hanno accolto gli italiani dal 1890 ai giorni nostri? Abbiamo esportato la mafia…

  1. Diamo loro:
    scuola d’italiano gratis, mensa e trasporto gratis, moschee, burka permesso (per noi no), tasse ZERO, controllo sanitario GRATUITO 24/H, rispetto delle nostre regole? ZERO! Documenti? Non ci sono. Vaccinazioni obbligatorie per noi. Loro? Ci portano malattie sconosciute. Rimpatri? ZERO!!

    • E quindi?
      Dov’è la Lega?
      Dov’è FdI
      Dov’è Forza Italia?
      Erano slogan da campagna elettorale,tanto loro fra scorte ed auto blu sono in una botte di ferro!
      Le forze dell’ordine costano gli straordinari costano la benzina costa…fate le ronde!
      AHAHAHAHAHAH!!

  2. fancxulo tutti i compagni che ancora difendono l’integrazione, stiamo vivendo situazioni surreali per colpa di chi ancora difende certa gentaglia

  3. Paradossale che in una città come Reggio Emilia la notte in una zona centralissima non ci sia nemmeno una pattuglia di polizia o dei carabinieri

    • Polizia e Carabinieri dipendono dai ministeri,quindi prenditela con il governo che non mette fondi e personale!

    • La vogliamo smettere con la solita storia dei migranti tutti delinquenti!! C’è bisogno urgente di integrazione razionale e profonda, per quanto ne dicano i soliti “faccetta nera” l’ immigrazione non è umanamente possibile fermarla. Volete affondare navi, barconi, alzare muri e fili spinati, sapete dire solo questo. E’ vero arrivano anche delinquenti, stupratori e assassini, ma non dimenticate che nel nostro bel paese abbiamo anche mafia, ‘ndrangheta, camorra, sacra corona unita e altre brave persone .

  4. Anonimo veneziano on

    SALVINI VOLEVA METTERE UN FRENO AGLI IMMIGRATI ,MA PURTROPPO COMANDA QUANTO IL DUE DI BRISCOLA (PURTROPPO ) E COSI’ GLI ITALIANI SE LA PRENDONO COME AL SOLITO IN QUEL POSTO….

  5. Non avete capito che gli immigrati non c’ entrano niente e non c’ hanno mai avuto colpe ? bisogna andare alla sorgente,e cioè a chi si batte ideologicamente affinché ci sia questa inclusione di massa e senza regole ( social -comunisti) ad ogni immigrato portato in Albania o rispedito al proprio paese 10 Comunisti italiani ad accompagnarlo,così si fanno includere anche loro e allo stesso tempo si bonifica l’ Italia

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