Un colpo da 80mila euro di guanti sanitari ha coinvolto l’Istituto Santo Stefano di Porto Potenza, con cinque persone, tutte campane, accusate di furto, tentato furto e ricettazione. I fatti risalgono al 2021 e riguardano due episodi distinti, entrambi legati al furto di guanti sanitari di valore.

Il primo episodio risale al 13 gennaio 2021, quando circa 500mila paia di guanti per un valore di circa 40mila euro sparirono dal magazzino dell’istituto. Il giorno successivo, tre degli imputati furono sorpresi da una dipendente mentre stavano cercando di caricare su un Fiat Ducato ben 13 scatoloni contenenti 85mila guanti. L’operazione fu sventata, ma due mesi dopo, il 25 marzo, il gruppo tornò in azione, riuscendo a rubare 175 cartoni, equivalenti a 350mila guanti del valore di circa 40mila euro, dal magazzino dell’istituto.

Per compiere i furti, i ladri utilizzarono due targhe rubate: una a Porto Potenza, su una Ford S-Max il 14 gennaio, e l’altra a Civitanova il 24 marzo su una Fiat Panda.

Ieri, l’udienza predibattimentale ha visto la costituzione di parte civile dell’Istituto Santo Stefano, che tramite l’avvocato Andrea Perticarari ha richiesto un risarcimento di oltre 80mila euro, pari al valore dei guanti rubati. Due degli imputati hanno chiesto di procedere con il rito abbreviato, che prevede una possibile riduzione della pena in caso di condanna. L’udienza è stata rinviata al 12 giugno, quando si discuteranno le loro posizioni.

Il caso solleva l’attenzione sulla crescente incidenza di furti in strutture sanitarie, con il valore del materiale rubato che evidenzia l’entità del danno subito dall’istituto.

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