È una storia che merita di essere raccontata – e letta – con attenzione. Perché qui non si parla solo di amianto, ma di comunicazione opaca, documenti tenuti sotto silenzio, ironie fuori luogo durante una conferenza stampa.
Pubblicare i due documenti – la relazione ufficiale dell’AST3 del 2025 e il comunicato trionfale della giunta Michelini dell’ottobre 2024 – significa fare un po’ di chiarezza in mezzo a una nebbia che sa tanto di paradosso amministrativo.
La Giunta Michelini, infatti, in autunno annunciava con tono perentorio che l’amianto sul capannone Nervi non c’era mai stato. Anzi, si lanciava in una riflessione tragicomica sul “mostro ambientale sparito” e su centomila euro forse buttati via per incapsulare qualcosa che, stando a loro, non esisteva.
Peccato che il nuovo documento AST – quello che i giornalisti non hanno potuto consultare prima della conferenza stampa (che bel rispetto per la stampa libera…) – dica tutt’altro: l’amianto c’è, eccome, sulla volta del capannone e l’Ast3 consiglia di fare altre verifiche sulle parti laterali della struttura. Insomma, altro che guaine bituminose. Altro che assenza.
Durante la conferenza stampa, quando si è provato a porre domande su questi punti – fondati su informazioni concrete e non su chiacchiere – il vicesindaco Casali si è lasciato andare a una battuta inbarazzante: «qui sento come una sorta di processo non ho capito a chi…..non so cosa hai fatto tu Riccetti (assessore ai lavori pubblici ndr)”. Se questa è l’idea che si ha del confronto pubblico, siamo messi bene…
Ecco allora i due documenti, pubblicati per chi ha voglia di leggere, capire e magari anche indignarsi. Perché le storie si possono raccontare in tanti modi, ma le carte – se si leggono – raccontano sempre la verità.
comunicato giunta michelini su amianto che sparisce
relazione ast su esami al capannone Nervi-11-04-2025 evidenziati
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Esaminare i due documenti è sufficiente a UN NORMALE CITTADINO che “sappia leggere e far di conto” per capire innanzitutto che nel Capannone Nervi e soprattutto nella sua copertura (non uno… spigoletto di poco conto!) c’è l’AMIANTO. Poi, altra cosa importante, è che l’AST sollecita l’Amministrazione comunale a intervenire in base a un Decreto ministeriale proprio a tutela della SALUTE della cittadinanza. Inoltre che questa Amministrazione, così come quelle che l’hanno preceduta, preferisce scaricare tutta la vicenda sulle strutture burocratiche, senza neanche pensare che forse è NECESSARIO affidare una PERIZIA URGENTE E DETTAGLIATA a qualcuno davvero esperto della materia, magari chiedendo a qualche Comune in giro per le Marche dove si sono verificati casi analoghi. Comportamento “alla Ponzio Pilato”, che visto il periodo è di moda.
Intanto suggerisco ai cittadini di Porto Recanati di costituire un COMITATO CIVICO per rivolgersi al Prefetto e all’Assessore regionale alla Sanità, chiedendo loro d’intervenire prima possibile, date le troppe ambiguità sulla questione e la dimensione del problema.
Nel frattempo tira il vento dal mare e le particelle d’amianto del Capannone Nervi vagano per l’aria…
Se ancora esistesse l’onestà intellettuale dalla giunta Michelini dovrebbero uscire pubbliche scuse per tutte le illazioni, e non solo, espresse nell’ottobre 2024… inutile sperarci
Non si sa chi abbia scritto il pezzo ma, nonostante la relazione dell’AST sia contenuta in un solo foglio A4 e sia scritta inlingua italiana, appare quantomeno paradossale leggere “insomma, altro che guaine bituminose” … ci si domanda, infatti, in quale altro campione sia stata rilevata la presenza di amianto se non nelle guaine stesse. La raccomandazione di eseguire la valutazione di rischio all’intero immobile, invero, non solo risponde ad una specifica prescrizione normativa (il D.M. 06.09.1994) ma la stessa non implica assolutamente che l’eventuale presenza di amianto interessi parti della struttura ulteriori alle guaine bituminose.
La melodrammatica rappresentazione della situazione inscenata nel pezzo, dunque, risulta artatamente dilatata nel tentativo di infangare l’attuale Giunta, colpevole solo di aver fatto affidamento sulle risultanze di una disamina tecnica (non certo politica) che – solo a posteriori – si è rivelata parzialmente inesatta, peraltro al pari di quella che assumeva la presenza di amianto anche nelle componenti cementizie del capannone.
Sarebbe bene, pertanto, riservare le ‘fanfare’ ad altri argomenti o, comunque, esporre la situazione in termini rigorosamente aderenti alla realtà invece di assumere toni da reclame.
L’autoassoluzione dell’Amministrazione comunale è commovente a tal punto da risultare patetica!
TUTTE le Amministrazioni si distinguono per una solerte incompetenza a risolvere un problema che non sia ” dove mettiamo il cestino dei rifiuti”.
Ma per favore, da decenni vi accusate per tale problema fra amministrazioni, quando esistono tecniche semplicissime, con impregnanti o ricoprenti che impediscono alle fibre di amianto, ammesso che ci siano, di volare via.
Allora lo dica al sindaco. Subito.