La scena è paradossale: un’area dedicata alla ricarica delle auto elettriche a Villa Teresa di Recanati, davanti alla scuola materna e a fianco della casa-albergo per anziani, si trasforma, per ironia del destino, in una “discarica” improvvisata. Sacchetti di rifiuti e cassonetti straripanti hanno invaso lo stallo riservato rendendo impossibile l’accesso alle colonnine di ricarica.

Quello che dovrebbe essere un simbolo di innovazione e sostenibilità – un piccolo passo verso un futuro più “green” – diventa l’immagine eloquente di una gestione urbana che a volte inciampa nei dettagli. Caricare l’auto? Impossibile. Scaricare sacchetti di immondizia? Missione compiuta. La verità è che chi ha individuato nel 2022, parliamo dell’ex giunta Bravi, i 26 siti per le ricariche elettriche non ha fatto bene i calcoli sulle abitudini degli automobilisti e dei cittadini sull’utilizzo reale di queste ricariche e sul loro numero eccessivo in relazione ai reali veicoli elettrici in circolazione.

L’immagine dei cassonetti traboccanti e dei sacchi ammassati racconta una realtà difficile da ignorare. Se la sostenibilità è il traguardo, un po’ di coordinamento in più potrebbe servire a garantire che gli automobilisti elettrici possano ricaricare le loro batterie… senza trovare prima un “ostacolo di rifiuti” da superare.

Per ora, la domanda resta: ricarica o discarica?

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8 commenti

  1. Oltre ad essere oramai una discarica quel luogo, io mi domando e dico, i cassonetti dell’umido e del vetro li davanti sono praticamente in mezzo alla strada e se una persona deve passare deve sporgersi sulla strada dove passano le auto, vi sembra logico? Trovate un luogo più idoneo e comunque quei cassonetti sono lì ad uso esclusivo della scuola materna teoricamente!!

  2. PERCHÉ NON FAI UN GIRO PER RECANATI COSÌ TI RENDI CONTO DI COME SIAMO MESSI CON LA RACCOLTA,CUMULI DAPERTUTTO. IL PEGGIO DEVE ANCORA VENIRE QUANDO TOGLIERANNO IL MICROCHIP

  3. Anzichè denunciare l’inciviltà di chi scarica lì i rifiuti e il disinteresse dell’ente gestore della raccolta, che non pensa minimamente a spostare i cassonetti in un altro punto, la cosa si butta in politica (?), tirando in ballo la giunta passata e le sue decisioni sulla localizzazione delle colonnine di ricarica. Ridicolo!

  4. per quanto serva poco o quasi mai per la ricarica, visto che le auto elettriche, chi le ha non si serve certo di queste che costano un “BOTTO”. Comunque gli operatori della raccolta hanno dei giri stabiliti e quindi degli orari. Ovviamente in un certo molto abitato bisognerebbe intervenire prima, basta fare presente alla CO.SMA.RI certe problematiche e far cambiare i giri.

  5. veramente da quando l’hanno montata non ho mai visto mai una macchina a ricaricare, lo potrebbe fare ugualmente con il ciarpame accatastato. la cosa riprovebole è lo sciattume, anche perchè è già da un pò che si sentono autorizzati a metter li la carta. il peggio forse è che il mercoledì delle volte nemmeno lo svuotano

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