COMUNICATO STAMPA DELL’ADUC (Associazione Diritti Utenti e Consumatori)

La c.d. truffa dello specchietto è molto comune. Si riscontrano alcune lamentele portate a conoscenza dell’Associazione e che pare siano testimonianza del fatto che si sono sviluppate diverse “varianti”. E’ un tentativo di truffa semplice da realizzare e per questa ragione viene largamente praticato da gruppi che si spostano di zona in zona cercando di mettere a segno il maggior numero di risultati ai danni di malcapitati nell’arco di poco tempo per poi trasferirsi altrove.

Di seguito un breve elenco:

1) TRUFFA DELLO SPECCHIETTO.

E’ il format più comune e più utilizzato su strada. Si basa su di un trucco relativamente semplice che consiste nel far credere all’automobilista che la sua autovettura abbia involontariamente urtato lo specchietto retrovisore dell’auto del truffatore. In questo caso quindi la potenziale vittima viene raggiunta da sempre più persone (di cui almeno una che rimane al volante e non scende dall’auto) che facendo finta di lamentarsi e di voler far valere le proprie ragioni per questioni di fretta o per evitare le formalità burocratiche (il CID), come pure l’aggravio dell’importo della rata dell’assicurazione, cerca di convincere la vittima a pagare il danno causato. Ovviamente in contanti.

Può capitare (ed è frequente) che la persona che avvicina la potenziale vittima sia anche aggressiva o diventi tale incutendo così timore.

2) VARIANTE DEL PARCHEGGIO NEL SUPERMERCATO.

In questo caso possono esserci diversi modi di avvicinare la potenziale vittima; in alcuni casi possono far finta che una delle ruote si sia sgonfiata perché bucata. Di solito in queste circostanze il pericolo è di essere oggetto di borseggio dopo l’offerta di un eventuale aiuto per sostituire la ruota o simile. O che provino a rubare all’interno dell’auto. Usualmente sono almeno in due i truffatori.

3) VARIANTE DELLA FIANCATA.

Anche questa è frequente vicino alle aree di parcheggio. Un autovettura ne sorpassa un altra che procede a velocità molto contenuta. Il truffatore produce un rumore improvviso che simula l’urto. E successivamente lancia segnali tipici come accendere e spegnere i fari o suonare il clacson. Una volta richiamata l’attenzione della vittima e fatto in modo che questa si sia fermata, il truffatore affermerà di essere stato colpito in fase di sorpasso. In questo caso le auto di fatto risultano strisciate. Quella del truffatore lo era quasi certamente già prima mentre l’altra probabilmente è stata sfregata con un oggetto contundente con cui un complice si è preparato a produrre sia il rumore che il danno per far sembrare che le auto si siano toccate (può essere un’asta, o una stampella o anche un sasso, dipende da quanto sono organizzati i truffatori). Dopodiché è la solita storia: una proposta economica per risolverla sul posto, evitando di compilare il modulo CID.

4) VARIANTE DEL PEDONE o DEL CICLISTA.

In questo caso il truffatore è quasi sempre da solo e afferma di essere stato colpito ma in modo lieve. E’ frequente su aree di parcheggio, sosta o dove la circolazione è a rilento. Il truffatore non ha nessuna intenzione di essere accompagnato al pronto soccorso anche se lamenta di essersi spaventato, lievi dolorini (al fianco o al polso) ma il punto è che cercherà di raccontare una sorta di storiella. Ci sono parecchie variabili ma in linea di massima quella più nota è che l’urto avrebbe causato la rottura di un orologio che se di qualche valore non era il suo oppure se di poco valore era importante in termini affettivi. In ogni caso il truffatore si dirà disponibile a passare sopra al dolorino che ha patito (magari affermando che non vuole guadagnarci sopra perché è una persona onesta) ma sull’orologio non può lasciar correre. Insomma vuole dei soldi.

6) VARIANTE DELLA GOMMA BUCATA e DEL BUON SAMARITANO.

Questa variante è insidiosa perché comporta un tentativo di borseggio (portafogli) o di furto dall’auto di cellulare, borsette, valigette, notebook o quant’altro sembri di valore. E’ abbastanza usuale che il tentativo di truffa accada in prossimità di un bancomat. Nella sua forma più tipica l’autovettura viene presa di mira nel momento in cui il conducente scende per recarsi al bancomat o simile e gli viene bucata la ruota. Di ritorno quando si accorge del danno se dovesse cercare di intervenire di persona (sostituzione) un buon samaritano (spesso giovane) si offre di aiutare. Alla prima occasione potrebbe sfilare il portafogli e darsi alla fuga o con un complice puntare al contenuto dell’auto.

7) VARIANTE SEXY DELLA VITTIMA.

In questo caso una signorina avvicina la potenziale vittima e invece di offrirsi di aiutare chiede ella stessa aiuto raccontando uno strano problema che può essere quello di essere rimasta a secco di benzina e senza soldi con un motorino poco distante. Oppure di essersi voluta allontanare da casa. Potrebbe affermare che il suo fidanzato l’ha lasciata sola in mezzo alla strada e si è tenuto le sue cose per una lite o simile. Come pure di essere rimasta ella stessa vittima di una potenziale truffa. Magari è proprio quella dello specchietto. Potrebbe chiedere di usare il cellulare asserendo che il suo gli è stato sottratto (non farlo assolutamente) ma quasi sempre si tratta di un aiuto economico. La signorina in questione assume atteggiamenti un po’ equivoci e a tratti anche dai contenuti sessualmente espliciti per convincere il malcapitato.

8) VARIANTI CON AUTO IN MOVIMENTO.

La potenziale vittima viene quasi sempre affiancata mentre sta guidando, non necessariamente da un’altra auto ma anche da persone in motorino quasi sempre almeno in due. Può essere per dirgli che ha una gomma a terra o un fanalino rotto o altro. Nel caso della gomma o del fanalino quasi sicuramente è opera dei truffatori che hanno puntato l’autovettura (magari perché precedentemente in sosta o in parcheggio). Lo scopo è quasi sempre quello di fare in modo che la vittima si fermi per constatare il problema e così facendo mentre uno dei truffatori si offre di aiutare un altro tenta di rubare dall’autovettura. Questa truffa è percorsa anche da alcune baby gang in motorino e ha dei potenziali risvolti violenti con intimidazione alla vittima dovuta alla presenza di un “branco” che sopraggiunge e come tale si chiede alla vittima di consegnare tutto ciò che ha di valore. In questo caso è frequente si verifichi di notte e può accadere anche allo stop di alcuni semafori. Specie se in zone scarsamente percorse. E’ possibile che il gruppo prima di allontanarsi faccia una foto alla targa minacciando anche ritorsioni in caso di denuncia.

E’ molto importante capire che queste truffe hanno tantissime variabili e molto dipende dall’esperienza e dal sangue freddo dei truffatori..

Fra le altre che possiamo segnalare c’è quella di chi in auto avvicina la potenziale vittima affermando di ricordarsi chi sia e presupponendo che questa faccia lo stesso. Meravigliato che la vittima non si ricordi di lui fa qualche domanda del genere: “dove lavoravi due anni fa?” o simili. Alla fine con atteggiamento cortese e cordiale il truffatore afferma di lavorare in un settore come la moda o in generale le vendite. Siccome siete “vecchi amici” afferma di avere appena partecipato a un evento come una fiera o convenzione e ha il baule dell’auto pieno di roba della società. Ad esempio vestiti, tostapane, o oggettistica varia. Si offre di regalarne un po’ e letteralmente chiede che taglia porta la vittima o di cosa ha bisogno. Lo scopo è indurre il malcapitato a pensare che anche se non si ricorda chi sia il truffatore a questo punto faccia finta di saperlo per portarsi a casa il regalo. Subito dopo il truffatore chiede un minimo di rimborso per la benzina o altro. Spesso lo scopo è accompagnare al bancomat.

 

In tutti i casi della truffa dello specchietto e le sue variabili:

COSA FARE: rimanere calmi. Non discutere e chiedere di compilare il modulo dell’assicurazione. Fingersi collaborativi ma realisti senza cedere alla fretta o al panico. In caso di insistenza (quasi certa) dichiarare di voler chiamare i vigili urbani o le forze di pubblica sicurezza per accertare che effettivamente ci sia stato il sinistro, il danno o per coinvolgerli in aiuto.

COSA NON FARE: agitarsi, discutere, dire che non si hanno contanti e andare a prelevare al bancomat (assolutamente no) in particolare poi se il truffatore si offre di accompagnarti per evitare che si scappi o simili. Meglio evitare di dire che si tratta di una truffa. Far finta di non saperlo evita reazioni potenzialmente peggiori da parte dei truffatori in particolare se c’è una persona più debole, come un anziano o una donna perché potrebbero sentirsi provocati.

Marco Solferini, legale, delegato Aduc Bologna

 

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