Michele Bianchi individua nei ritardi dell’amministrazione comunale di progettazione ed esecuziuone di vasche di laminazione una delle cause dei disastri conseguiti ultimamente alle copiose precipitazioni che si sono abbattute sul comune di Porto Recanati. Bianchi lo spiega in questa intervista

– Settembre 2019, il Comune di Porto Recanati, incarica l’Ing. Gigli di Macerata, di redigere un piano di intervento infrastrutturale, per contenere il rischio idrogeologico della città;

– L’Ing. Gigli, individuando proprio sul fosso dell’Acquabona il rischio più elevato, procede alla stesura di un progetto di intervento sul medesimo, suddiviso in 3 stralci: 1. realizzazione vasca laminazione nei pressi del Civico Cimitero; 2. realizzazione di vasca di laminazione nei pressi della zona Peep3; 3. pulizia fosso e opere di rivestimento dell’alveo in prossimità dell’abitato;

– Agosto/settembre 2021, la Regione Marche, pubblica un bando per la concessione a favore dei Comuni, di fondi per la tutela e salvaguardia del territorio dal rischio idrogeologico;

– 30 settembre 2021, data di scadenza del bando, il Comune di Porto Recanati, presenta in tempo utile la domanda di accesso al bando, sulla scorta del progetto dell’Ing. Gigli (per inciso, l’assessore ai LL.PP., si è voluto fregiare del merito di aver ottenuto questo bando, ma l’attuale amministrazione si è insediata solo a fine ottobre 2021, cioè un mese dopo la partecipazione al bando!);

– 2 ottobre 2023, la Regione Marche stila la lista dei Comuni che hanno avuto accesso al bando e decreta l’assegnazione delle somme agli enti destinatari;461927405 10231672597305613 3331621548853360410 n

– Con medesimo Decreto, a Porto Recanati vengono assegnati 272.000 euro, con la specifica di intervento: “Adeguamento idraulico del fosso Acquabona – 1° stralcio funzionale (vasca di laminazione)”;

– Luglio 2024, la Regione Marche invia una nota al Comune di Porto Recanati, invitandolo a procedere con celerità all’affidamento dell’appalto per l’intervento di cui sopra, entro e non oltre il 1 ottobre 2024, pena la decadenza dal finanziamento;

– 1 ottobre 2024, viene affidato l’appalto…ma? Nel capitolato del progetto esecutivo approvato dalla Giunta in data 9 e 10 settembre uu.ss., non è contemplata la realizzazione della vasca di laminazione. Come mai?

L’intervento affidato, che avrà durata di 3 mesi, sarà suddiviso in: a) impianto cantiere; b) taglio selettivo della vegetazione; c) opere di riprofilatura e sistemazione morfologica; d) opere di ingegneria naturalistica; e) pulizia e smobilizzo del cantiere.

Insomma quello che nel progetto iniziale (e con il quale si è partecipato al bando) doveva essere l’ultimo stralcio di intervento, è diventato il primo. Siamo sicuri che in caso di nuovi fenomeni meteorici di portata simile a quelli recenti, la situazione possa migliorare dopo questo intervento? Che fine hanno fatto le vasche di laminazione? In zona Pizzardeto, Comune di Loreto, hanno mitigato gli effetti calamitosi dell’alluvione!

I soldi erano già disponibili a ottobre dello scorso anno, perché attendere l’ultimo giorno utile per affidare l’appalto?

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4 commenti

  1. Aridaglie co ste vasche di laminazione.
    Ritardano il problema ma non lo risolvono.
    Inoltre posso essere pericolose.
    Aprite quella cavolo di Fiumarella

  2. Tutto molto chiaro … l’amministrazione di Porto Recanati ha colpevolmente sottovalutato il problema idrogeologico del fosso Acquabona

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