Era il 16 maggio 2023 quando l’Emilia Romagna venne messa in ginocchio da un’alluvione che coinvolse circa 100 comuni, con inondazioni e frane. Tra strade e infrastrutture distrutte, case e siti produttivi irrecuperabili, anche i beni culturali hanno accusato il colpo, come il Museo Carlo Zauli, importante istituzione di Faenza incentrata sullo studio delle tecniche e della produzione della ceramica. Il disastro ambientale ha apportato danni notevoli al museo che ha devastato cantine, piano terra, e giardino, tutti spazi adibiti a esposizioni, eventi e laboratori che rappresentano il cuore della programmazione, comprese numerose opere della collezione. Oggi l’alluvione è solo un brutto ricordo e ora che il Museo Carlo Zauli ha riaperto le sue porte al pubblico, sono nel visibili le ferite e i danni che ha lasciato.
Carlo Zauli (Faenza 1926-2002) è stato un importante ceramista italiano, noto per il suo contributo all’arte della ceramica del XX secolo. Zauli ha dedicato la sua vita alla sperimentazione e all’innovazione nel campo della ceramica. Il suo lavoro è caratterizzato da una ricerca continua di forme e colori, unendo tecniche tradizionali a un approccio contemporaneo. Le sue ceramiche presentano spesso forme scultoree che rimandano a forme archetipiche sottoposte a pressioni e spinte deformanti, esterne ed interne alla materia.
Ma la notorietà di Zauli è legata soprattutto all’invenzione di una nuova tipologia di colore, uno smalto vibrante e poroso noto come ‘Bianco Zauli’, realizzato con una formula ancora oggi segreta.
Oltre a lavorare come ceramista, Zauli ha anche lasciato un segno nel panorama artistico collaborando con artisti e architetti e partecipando a numerose mostre sia in Italia che all’estero. La sua eredità è ancora presente nelle collezioni di musei e gallerie, dove le sue opere continuano a essere apprezzate per la loro originalità e il loro forte impatto visivo.
RESIDENZA D’ARTISTA
In occasione della fiera Argillà 2024 il Museo, durante un progetto di scambio e residenza, ha ospitato l’artista Kelly Newcomer di Minneapolis, che ha esposto negli spazi del Museo alcune opere realizzate nel laboratorio. La mostra dal titolo “Tecnologia e Madre Terra” durerà fino al 6 ottobre.
-Nikla Cingolani