Oggi, ad Ancona, il Comandante Provinciale dei Carabinieri, Col. Carlo Lecca, ha consegnato al Luogotenente Giuseppe ESPOSTO, Comandante del Nucleo Operativo e Radiomobile, al Luogotenente Massimiliano GIULIONI, al Maresciallo Capo Enrico D’ADDIO, al Maresciallo Capo Giacinto LUPO, e al Brigadiere Roberto ROSSI, addetti al medesimo Nucleo, un Encomio Semplice del Comandante della Legione Carabinieri “Marche”, Gen. B. Salvatore Cagnazzo, con la seguente motivazione: Comandante e addetti di Nucleo Operativo e Radiomobile di Compagnia Carabinieri “evidenziando spiccata capacità investigativa, elevata professionalità ed encomiabile senso del dovere,  conducevano una complessa attività d’indagine che consentiva di arrestare un soggetto responsabile di sette truffe in danno di anziani consumate e tentate in varie località del Territorio nazionale.  L’operazione riscuoteva diffusi consensi, esaltando il prestigio dell’Arma dei Carabinieri”.

 L’operazione è stata portata a compimento a novembre 2023, quando, a Napoli, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Osimo, unitamente ai colleghi della Compagnia di Napoli Centro, hanno tratto in arresto un trentenne campano, dando, così, esecuzione a ordinanza di custodia cautelare in carcere.

Ben sette le truffe, tentate o consumate, in danno di persone anziane, scoperte durante l’attività investigativa.

Le indagini hanno preso le mosse da un tentativo di truffa perpetrato, a giugno 2023, in danno di un’anziana signora nel centro storico di Osimo.

Partendo da questo episodio, i Carabinieri, lavorando in sinergia con i colleghi delle Stazioni di volta in volta interessate dai singoli eventi, sono riusciti a ricondurre al giovane altri sei analoghi episodi, perpetrati nello stesso giorno ad Ancona e, nel successivo mese di luglio, a Pisa, Reggio Calabria, Gioia Tauro (RC) e Livorno.

Le indagini hanno documentato un modus operandi comune a tutte le truffe del falso avvocato o falso appartenente alle forze dell’ordine; infatti erano sempre precedute dalla telefonata da un numero anonimo, con cui la vittima veniva avvisata di un incidente o un arresto che avrebbe coinvolto un parente della persona offesa, episodi, in realtà mai avvenuti. L’anonimo interlocutore, estremamente credibile e persuasivo, ingenerava nella malcapitata donna uno stato di estrema agitazione, per poi tranquillizzarla dicendo che, dopo poco, sarebbe passato un sedicente avvocato o il “Maresciallo dei Carabinieri” a prendere i soldi necessari a risolvere il problema.

Era proprio questo il ruolo ricoperto dalla persona poi tratta in arresto, che, in tutti gli episodi scoperti, andava a casa della vittima a prelevare i contanti o i gioielli, da solo o insieme a un complice.

Il Col. Lecca, oggi, nel consegnare gli encomi, ha voluto aggiungere i propri complimenti ai militari per l’ottimo risultato raggiunto, sottolineando l’importanza dell’azione repressiva e, ancor di più di quella preventiva, su un tema come quello delle truffe in danno di persone anziane e, più in generale, dei reati in danno della parte più vulnerabile e indifesa della popolazione.

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