Non c’è pace per il paesaggio leopardiano dove i tecnici ipotizzano che ci siano ancora ben 8 siti idonei per ospitare la nuova discarica provinciale: una patata bollente, anzi puzzolente che il nuovo sindaco recanatese si troverà a risolvere sin da subito.

Di fatto oggi tutti i tre candidati sindaci – e non poteva essere altrimenti – sono pienamente d’accordo che si batteranno perché il progetto non vada in porto, almeno non nel territorio recanatese.

Pensare a Recanati come sito idoneo della discarica è del tutto fuori luogo e al di là di ogni legittima e razionale logica” si era già a suo tempo pronunciato Antonio Bravi che nel suo programma amministrativo riafferma “la totale contrarietà alla collocazione di discariche nei siti individuati nel territorio recanatese, in virtù della preziosità di tutto il paesaggio leopardiano e dei suoi dintorni, nonché dell’alto grado di urbanizzazione delle zone rurali”.

Anche il candidato del centro destra, Emanuele Pepa, nel suo programma non tralascia il problema discarica e mette, nero su bianco, l’impegno “a livello provinciale per l’individuazione di un sito idoneo per la realizzazione della nuova discarica tutelando il territorio recanatese. Siamo vicini ai tanti cittadini che si sono anche autotassati per evitare una soluzione che penalizzi il territorio leopardiano e mi auguro che si possa arrivare presto a soluzioni diverse, quali, ad esempio, il termovalorizzatore, per lo smaltimento dei rifiuti. La priorità del centrodestra è e sarà sempre quello di tutelare le famiglie che vivono, lavorano e rendono bella la nostra città. È il tempo del coraggio, di cambiare prospettiva e di lavorare in modo trasparente su un tema così delicato e di forte impatto sull’interesse pubblico”.

Fiordomo nel suo programma non parla apertamente della nuova discarica, ma punta all’avvio, entro il prossimo anno, dell’applicazione “della tariffazione puntuale, cioè chi più differenzia, meno paga di tassa rifiuti. Il virtuosismo dei cittadini deve essere premiato, non penalizzato”. Un obiettivo comune anche per Pepa che fra gli obiettivi immediati del programma mette “l’istituzione della tariffa puntuale per la raccolta dei rifiuti e l’implementazione di pratiche di gestione dei rifiuti efficienti”.

Intanto, però, io pago! E con la nuova rata della Tari i recanatesi troveranno un bell’aumento del 6,58%.

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10 commenti

  1. Noto che Pepa è ligio alle decisioni della provincia amministrata dal centrodestra!
    La discarica è il passato dove c’è stata una discarica non è più possibile fare attività quotidiane tantomeno urbanizzare,semmai poi delocalizzare le abitazioni dove vicino avranno una discarica!
    Meglio spendere 100 euro in più di tassa sui rifiuti piuttosto che respirare puzza e spenderli per accertamenti diagnostici indotti dall’aria che si respira e pagati perché la nostra regione è conosciuta per le lista d’attesa!

  2. sarebbe giusto venisse venisse localizzata nei comuni che hanno maggiori servizi come ad esempio ospedali ed università…..camerino….civitanova…
    qua…siamo zona vincolata….nn fate mettere pannelli solari in centro….piano colore….poi dobbiamo avere la discarica?

    • ah beh… è assolutamente ovvio che se lasceremo vincere il centro destra in città, saranno obbedienti ed allineati con la politica della giunta regionale e ci dovremo ciucciare la discarica nel nostro territorio… oltre alle macchine intorno al monumento, oltre alle fantasiose proposte riguardo università fantasma a Recanati o il monastero delle clarisse che prima si vendono e poi reclamano, come il Gallery Hotel sul quale il comune non ha competenza alcuna, come gli uffici comunali aperti al sabato nonostante un contratto collettivo nazionale della PA non lo preveda affatto, come le 80 telecamere per la sicurezza visto che ce ne sono già 88 nel territorio comunale, come un bilancio disastrato con un buco di milioni di euro lasciato esattamente dalle stesse persone candidate oggi tra lega, FI e FdI ….
      e la lista potrebbe continuare all’infinito per le promesse mistificatrici e manipolatorie che vengon fuori dalla colazione di estrema destra recanatese… vogliamo fare come Macerata che sta definitivamente morendo? o Ancona dove praticamente è stato portato a zero il movimento culturale, sociale e aggregativo?
      vedete un po’ voi…

  3. Luca Falzetti on

    Un copione simile a quello che, decine di anni fa (ma mica tanti poi…) aveva come protagonista Ancona, che non voleva la SUA discarica nel SUO territorio e così portava i rifiuti in giro per le Marche, facendo la fortuna economica dei Comuni proprietari delle discariche usate. Allo stesso tempo spendeva quattrini per “studi” anche dell’università, che individuavano posti dove la discarica, costruita con sistemi allora moderni, poteva essere realizzata. Ma gli anconetani dicevano no. A prescindere. Come adesso fa la provincia di Macerata.

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