Un grande risultato per Alessandro Attili (classe IV E) e Riccardo Sabbatini (classe IV C), rispettivamente 1° e 3° classificato nella categoria Liceo Scientifico, e motivo di enorme orgoglio per la scuola che i due ragazzi hanno rappresentato, nella competizione di traduzione dal latino, riservata a studenti iscritti al triennio dei Licei Classici e Scientifici d’Italia e della Repubblica di San Marino.
Si tratta di una gara pensata in ricordo della dott.ssa Clementina Berdini, già studentessa presso il Liceo “Guglielmo Marconi” di Pesaro, prematuramente scomparsa.
Il Certamen, giunto alla sua seconda edizione, si è svolto sabato 10 febbraio 2024 presso il Liceo Marconi di Pesaro ed è consistito nella traduzione di un brano della Pro Marcello (27 e 29) di Cicerone. Gli studenti vincitori sono stati scelti dalla Commissione giudicatrice con la supervisione del prof. Giampaolo Galvani e della prof.ssa Giorgia Bandini, dell’Università di Urbino.
La premiazione si è svolta il 20 aprile, presso il Salone Metaurense della Prefettura di Pesaro e Urbino, in Piazza del Popolo, in coda alla Lectio Magistralis sul valore dei classici latini, tenuta dal Presidente della Commissione, Professor Alessandro Fo, ordinario di Letteratura Latina presso l’Università di Siena.
Al vincitore assoluto di categoria, Alessandro Attili, è stato, inoltre, riservato il grande onore di una lettura pubblica della propria traduzione.
Va infine segnalato che su dodici menzioni speciali per alunni che, pur non avendo raggiunto il podio, si sono distinti per la loro prova ed hanno ricevuto un attestato di merito, ben due sono state assegnate a studenti del Liceo Scientifico di Recanati (Angelica Carbonari – III D – e Davide Sampaolo – classe IV E).
Ai ragazzi vanno i nostri più calorosi complimenti per il brillante risultato raggiunto, che ci rende pieni di orgoglio e soddisfazione.
1 commento
Finalmente questi ragazzi ci fanno ben sperare in un futuro, diverso da come spesso ci siamo abituati a pensarlo.
Bravissimi loro, ma anche i loro insegnanti, perché per innamorarsi dello studio di una materia, qualunque essa sia, sta nel segreto dell’insegnamento,: Far innamorare gli studenti di quella materia.
Bravissimi pertanto i loro professori.