È stato ritrovato questa sera nella sua vecchia casa di piazzale Fedeli con una corda al collo Gianni Erbaccio, 80 anni, e per lui purtroppo ormai non c’era più nulla da fare quando sono arrivati i primi soccorsi. Da tempo viveva con profondo turbamento il fatto di essere stato costretto ad abbandonare, nel giugno scorso, la sua abitazione in piazzale Vito Fedeli, vicino alla casa di riposo degli Ircer, dopo che il tetto del palazzo era improvvisamente crollato rendendo inagibile l’intero stabile. Aveva trovato ospitalità da suo fratello, in attesa che fossero ripristinare le condizioni di sicurezza e lui potesse riprendere la sua vita normale.

Gianni aveva detto al fratello che si fermava nella sua vecchia casa (anche se, in base all’ordinanza, non sarebbe potuto entrare per motivi di sicurezza) per delle pulizie. Non vedendolo rientrare il fratello si è preoccupato e ha iniziato a cercarlo: una volta nel vecchio appartamento di Gianni la macabra scoperta.

Sul posto sono intervenuti subito i Carabinieri di Recanati, il 118 e una squadra dei Vigili del Fuoco di Macerata per rimuovere il cadavere considerato che l’intero stabile, formato da tre piani, sin dal giugno scorso è dichiarato non abitabile.

Gianni Erbaccio aveva già tentato di metter fine alla sua vita cercando di salire, durante l’estate, in cima alla Torre del Borgo. In quell’occasione venne fermato in tempo dai familiari e da alcuni amici.

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7 commenti

  1. Cara giunta dopo l’ennesima tragedia umana vi state rendendo conto di quello che state facendo!? Voi vi riempite la bocca di saper fare politica sociale, di avere a cuore il territorio, di essere vicini alle persone!!! Che rabbia!!! Io credo che se facevate i contadini, sareste riusciti a far diventare arida la terra!!! Caro Gianni spero tu possa aver trovato pace e sentite condoglianze alla famiglia

    • Commento temo dettato dalla rabbia del momento. Che c’entra stavolta la giunta? Farebbero bene a denunciarla per diffamazione.

    • Questo commento è del tutto fuori luogo, lo trovo disgustoso.
      Gianni non stava bene da anni (aveva perfino rinunciato a guidare l’auto da diversi anni, la sua amata spider) e l’evento del crollo dell’abitazione lo ha fatto precipitare. Gli hanno prospettato varie soluzioni, perfino l’hotel, ma Gianni voleva solo la sua amatissima casa. Il fratello lo ha accolto, i medici lo hanno seguito, ma non è bastato, avrebbe potuto compiere quel gesto ogni giorno in ogni momento, non ha mai nascosto la sua volontà di farla finita, ne ha parlato con decine di persone, e così è andata. Ciao caro Gianni.

    • Non si può strumentalizzare una tragedia simile per fini politici.
      Se non si ha empatia per la famiglia e abbastanza intelligenza per limitarsi a fare le condoglianze e basta, sarebbe meglio tacere

  2. Sei in tutti i ricordi della mia infanzia. Avevi gli occhi spenti da qualche tempo, e mi dispiace se nessuno di noi ha capito quanto. Ti sia lieve la terra, Gianni.

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