Non erano conosciute, tanto che sui social ci si interroga su chi fossero Luisa Berenice Stortini, 69 anni e la sorella Piermaria Luigia, 71 anni, e di loro non esiste neanche una fotografia tanto erano restie al mondo che le circondava. Sole nella vita e sole nella morte tanto che i loro corpi sono stati trovati mesi dopo, quasi mummificati, e solo per una fortuita coincidenza, un’infiltrazione d’acqua nel locale sotto la loro casa in Corso Persiani, in pieno centro storico.
“Non erano seguite dai servizi sociali – conferma l’assessore Paola Nicolini – e io le conoscevo per sentito dire e non per conoscenza diretta. L’ufficio si è interessato a loro ultimamente dopo la segnalazione, che era giunta alla Polizia Municipale, per l’infiltrazione d’acqua denunciata dal privato: una segnalazione che però non riguardava loro direttamente, ma tutto un altro problema. Abbiamo cercato di contattarle, di sentire se fossero state ricoverate da qualche parte o in ospedale, abbiamo cercato eventuali familiari, ma non siamo riusciti ad avere alcuna notizia. Abbiamo sentito anche i medici curanti con cui, però, le due sorelle non avevano mai avuto contatti. Purtroppo la loro casa non confina con persone residenti ma solo con la banca, negozi e locali vuoti, non ci sono persone che, abitando vicino a loro, potevano accorgersi di quanto stava accadendo o che non c’erano più rumori. Avevano un carattere particolare che le ha portate all’isolamento sociale”.
L’avvocato Piergiorgio Moretti era, suo malgrado, un loro vicino di casa: “abbiamo avuto rapporti molto tormentati. Per accedere ad una mia proprietà dovevo passare obbligatoriamente all’interno del cortile di loro proprietà: loro contestavano, anche aspramente, questo mio diritto. Erano due persone che avevano una vita molto riservate, difficili da poter frequentare, che avevano scelto l’isolamento totale”.
Resta l’amarezza per il modo in cui sono morte e per tutto il tempo in cui sono rimaste in casa, prive di vita, senza che nessuno ricordasse la loro esistenza, una solitudine ancor più accecante se si pensa che la loro casa si trova in pieno centro storico, a due passi dalla piazza e dal palazzo comunale
27 commenti
Bugie!
Tutti conoscevamo queste due Cittadine!
Tutti! Tranne l’assessore Nicolini ed i servizi sociali!
Morte a 150 metri dagli uffici del Sindaco.
Bugie!
Il lavoro dei Servizi Sociali è quello di “SAPERE” come vivono i cittadini, almeno dai settanta anni in su e “PROVVEDERE” se hanno problematiche, se vivono soli, se non hanno parenti, ecc.. Non di conoscere per sentito dire!
Oddio messa così chi ci difende dai servizi sociali ?
Un consiglio sindaaco, bisognerebbe fare un monitoraggio tra associazioni di volontariato che possono darvi alcune informazioni, perché per la privacy hanno dei limiti poi l’ufficio della assistente siciale insieme hai vigili coordinati dal Comune, si cerca di fare una mappa del territorio che indichi dove si trovano persone di una certa età che sono sole o che non hanno più contatti con parenti per poter monitorare il territorio e non trovarsi in queste situazioni. Probabilmente non si riuscirà nella perfezione, ma vede sindaco, la carica che uno ricopre, impone si impone delle responsabilità, e in questo caso lunge da me pensare che lei abbia delle responsabilità perché quando accadono queste cose la colpa è mia come di tutti, ma credo che con la sua carica possa organizzare un tavolo per cercare di poter aiutare queste persone sole, indipendentemente dalle idee politiche di carattere o di credo. Questa come altre tristi storie di solitudine verrà messa nel dimenticatoio finché ne accadrà un’altra, ecco perché caro sindaco le chiedo di far vedere che i recanatesi non sono persone ottuse o non altruiste, quindi caro sindaco dia importanza alla carica che ricopre per cercare di evitare un’altra vicenda come questa
condivido queste considerazioni,e non è una mia fissa se dico che le stesse perdono un po’ di forza se espresse sotto anonimato.
Perdi credibilità tu Giannibi. Se pensi che un nomecognome possa aggiungere verita alla verità. No, ciò che scrivi tu vale quanto scrive chiunque anonimo.
opinioni.Ma a me pare che non sia la stessa cosa in termini di responsabilità.E non vale la pena di andare oltre.
Ecco, falla finita co sta lagna dell’ anonimato.
9,12 i Recanatesi non sono persone ottuse e sono molto altruisti.
Gli amministratori sono ottusi ed egoisti. Solo loro. Alcuni di loro non sono Recanatesi, nemmeno maceratesi, nemmeno marchigiani.
Campanilismo straccione. E pure con una punta di razzismo.
16.44 straccione “falzo”
Siete assurdi nei vs commenti ….. se una persona o 2 in questo caso vogliono essere lasciate sole c’è ben poco da fare,se non c’è una richiesta di aiuto idem,se vogliono essere invisibili altrettanto,lasciate in Pace queste 2 povere donne …..probabilmente hanno scelto di vivere così……
Alle 5,09 piffero scrive la sua.
Tu: piffero= Gargamella: Puffi
11:07
Perchè scrivi sempre “piffero” identifichi tutti come “piffero” ma tu sei proprio ossessionato con sto “piffero”!!!!
Una domanda, forse ingenua: ma qualcuno, in zona, davvero non le ha mai viste? Chessò, in un negozio di generi alimentari per la spesa quotidiana, all’ufficio postale o in banca a pagare una bolletta o a ritirare la pensione, magari dal giornalaio o in farmacia?
…e soprattutto Luca falzetti: si saranno mai vaccinate ? Possibile non avevano il green pass così da poter essere schedate ed entrare nei data base? Non ti capaciti eh che queste due donne abbiano vissuto nell’ ombra vero?
Luca1 +Luca2 = coppia di pifferai.
Tu : pifferaio= zenigata : Lupin
Non è affatto vero che nessuno, specialmente in Comune, conosceva le sorelle Stortini e la loro condizione di disagio, quantomeno comportamentale, situazione che avrebbe dovuto imporre l’attivazione dei servizi sociali.
La vera disgrazia della due sventurate è stata, paradossalmente, quella di non essere povere: difatti, specialmente secondo i canoni valutativi ordinariamente seguiti dagli esponenti di una certa posizione ideologica/politica, essendo legermane dotate di patrimonio non vi era necessità di attivare le misure di supporto e sostegno che, invece, debbono essere messe in campo laddove vi sono chiari segnali di disagio.
Mi auguro che la Procura della Repubblica indaghi sulla condotta omissiva delle istituzioni.
certamente non sono pochi a non potersi chiamare fuori.
se non si sono tolte la vita volontariamente,cosa che deve accertare l’autopsia,ho la pelle d’oca a pensare alle sofferenze psicologiche della sopravvissuta.
Sei fortunato che i tuoi camerieri di Radioerre non postano tutti i commenti Gianni.
Adesso tutti si lavano le mani…. E poi parla la gente che non dovrebbe parlare!
Leggendo vari articoli su vari siti di sicuro non era la morte naturale, non e possibile che due sorelle sono morte insieme nel lo stesso momento, una delle due sicuramente avrebbe cercato di aiuto, sotto sicuramente c’è qualcos’altro, ma il medico che deve dire??? Se verrebbe fuori che la causa di morte era diversa avrebbe alzato il polverone… Meglio fare finta di non vedere né sentire!! Siamo peggio dei animali ficchiamo il naso dove non serve ,dove invece possiamo fare qualcosa facciamo finta di essere Cechi,muti e sordi!!!! Che schifo!!!!
Questi tre interventi sono quantomeno imbarazzanti. Personalmente li trovo vergognosi.
Una psicologa docente universitaria che dice che le due sorelle avevano un carattere particolare e quindi non c’era modo di intervenire? Senza parole.