Eravamo pronti a tutto, ma non a questo. Leggere stamane sui giornali locali i referenti della Lega Porto Recanati disquisire sul significato della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne e suggerire le politiche da mettere in atto da parte dell’Amministrazione Comunale ha rappresentato un salto di qualità della comunicazione del partito di Salvini che proprio ci ha sorpresi e non ci aspettavamo.

Perché i pulpiti dai quali certe dichiarazioni fuoriescono sono sempre importanti e perché la perdita della memoria e del vissuto storico politico di quel partito sono esercizi che non ci riguardano.

Per cui ricordiamo come i dirigenti nazionali della Lega, con Salvini a fare da capobanda, brandivano sui palchi davanti ai loro inferociti elettori le sagome di bambole gonfiabili raffiguranti l’onorevole Boldrini inneggiando alla violenza sulla stessa.

Allo stesso modo ricordiamo l’alto esponente leghista e più volte Ministro Calderoli apostrofare l’allora Ministro Kienge (donna con l’aggravante leghista di essere di pelle scura) con il termine “orango”. Con conseguente condanna per diffamazione e incitazione all’odio in primo grado del suddetto “scienziato” leghista a un anno e 6 mesi.

Ecco, quel partito lí, con quei vertici lí, oggi parla di rispetto verso le donne, di educazione nelle nostre scuole alla non violenza verso il sesso femminile, di programmi in tal senso da sviluppare nel nostro tessuto sociale. Quel partito lì, inoltre, non é mai presente quando del problema di discute in modo approfondito, pacato, sereno e propositivo, come successo ieri sera nella nostra pinacoteca con una serata evento di sensibilizzazione dedicata al tema. Perché ha altro da fare. Forse sta pensando come perpetrare in comportamenti di violenza verbale verso le donne e chi ha differenti pigmentazioni.

Siamo dunque al festival dell’assurdo, dove ormai tutto vale, dove tutti pensano di poter aprire la bocca e parlare su un argomento di tale delicatezza rinchiudendo in pietosi cassetti del passato un vissuto storico-politico che li ha caratterizzati e resi orgogliosi dei loro capi, che ostentavano un maschilista ‘celodurismo” che tuttora esaltano.

Parlare di antidoto alla violenza sulle donne con questi personaggi qua, che mai hanno smentito il linguaggio comunicativo che per un breve periodo li ha resi celebri, pensiamo sia fatica sprecata. Andrebbero educati prima loro.

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