In occasione delle celebrazioni per i 60 anni, Clementoni, azienda leader nell’ideazione e produzione di giocattoli, presenta “Non smettiamo mai di giocare. Il valore sociale del gioco”: un progetto di ricerca-azione in collaborazione con enti sanitari, atenei universitari e associazioni per tutelare il benessere di tutti i bambini, e non solo.

Il progetto, oggi diventato una pubblicazione disponibile gratuitamente sul sito Clementoni, è stato raccontato al Museo della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano in un momento di incontro aperto al pubblico, con interventi di:

Giovanni Clementoni, AD

Pierpaolo Clementoni, Direttore Ricerca Avanzata

Andrea Iacomini, Portavoce UNICEF Italia

Stefania Andreoli, Psicoterapeuta

“Non smettiamo mai di giocare. Il valore sociale del gioco” nasce dall’idea di far uscire il gioco dal suo perimetro più classico per rivolgersi più specificamente a bambini e adulti in situazioni delicate.

Per questo la ricerca ha riguardato il gioco usato come strumento a supporto di bambini con diverse abilità, a scuola e nei centri di terapia, o ospedalizzati; di bambini e ragazzi nelle scuole per prevenire il bullismo; di adulti nelle RSA e nei circoli per prevenire la degenerazione cognitiva legata al naturale invecchiamento e a patologie come la demenza senile e l’Alzheimer.

Da 60 anni il cuore della nostra azienda è il gioco. Il gioco che fa bene, un’idea che nasce dall’intuizione di mio padre, Mario Clementoni, che comprese in tempi in cui non c’era alcuna attenzione a questa tematica, il valore del giocare come occasione di aggregazione. I genitori, giocando, sono vicini ai loro figli e riescono a costruire con loro una relazione più intima. Il gioco per noi è il linguaggio più naturale per i bimbi e un fertile terreno di incontro per tutta la famiglia. Su questo fondamento la Clementoni basa da sempre il proprio operato ed è questa consapevolezza che ci spinge a mettere al centro del nostro pensiero bambini e genitori. Non solo. Con il progetto presentato oggi ci apriamo a nuovi scenari, guardando al futuro per sostenere la fondamentale rilevanza sociale del giocare.” Ha raccontato l’AD Giovanni Clementoni.

 “Il valore sociale del gioco” è un progetto con il quale vogliamo portare il gioco anche in contesti molto “delicati”. Sto parlando delle corsie degli ospedali pediatrici, dei centri per la diversa abilità e l’autismo, delle strutture per malati di Alzheimer, delle aule di scuola per combattere fenomeni come il bullismo. È qui che il gioco rivela tutte le sue potenzialità e supera la sua dimensione più nota di intrattenimento per diventare sostegno efficace a terapie e ad azioni di prevenzione. Per questo abbiamo stretto e continueremo a stringere collaborazioni con enti sanitari, atenei universitari e associazioni: l’obiettivo è costruire azioni concrete e iniziative di ricerca sul campo, andando oltre la semplice donazione, per creare veri e propri servizi continuativi a supporto dei gruppi sociali più fragili e svantaggiati di tutte le età.” Ha spiegato Pierpaolo Clementoni Direttore Ricerca Avanzata Clementoni S.p.A.

Ringraziamo Clementoni di essere ancora una volta a fianco dell’UNICEF per i bambini e le bambine in Italia e nel mondo. Il gioco, per un bambino, non è solo uno svago: è un suo diritto, come ricorda la Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, di cui il prossimo 20 novembre celebriamo l’anniversario. Ma nel mondo sono ancora in troppi i bambini che non possono vivere appieno la propria infanzia e non possono andare a scuola; sono ancora 64 milioni i bambini in età da scuola primaria che non la frequentano, e la maggior parte di loro proviene da gruppi marginalizzati. Scuola e gioco sono le fondamenta affinché ogni bambino possa avere il futuro che merita”, ha dichiarato il Portavoce dell’UNICEF Italia, Andrea Iacomini.

Giocare è un diritto dell’essere umano è un’attività importante che fa stare bene e che facciamo più volentieri quando stiamo bene. A tutte le età. Per questo è fondamentale giocare, perché consente ai bambini di crescere e agli adulti di trovare un terreno di incontro con loroafferma la psicoterapeuta Stefania Andreoli.

 

Tante le tappe importanti che hanno segnato i primi 60 anni di Clementoni, dalla nascita del Sapientino nel 1967, alle 7 linee attualmente in produzione. E altrettanto importanti i valori alla base di questo “saper fare”, come vocazione manifatturiera, legame con il territorio, filiera integrata e innovazione. Clementoni è infatti oggi un’importante e consolidata realtà industriale, fieramente italiana, fortemente orientata verso i mercati esteri e al tempo stesso radicata al suo territorio d’origine, dove inventa, progetta e sviluppa tutti i prodotti del catalogo. Con un fatturato di 206 milioni di euro (aprile 2022 – marzo 2023), 28 milioni di giochi venduti all’anno, 7 linee di prodotto, 1.100 nuovi codici ogni anno, 600 dipendenti, 9 filiali commerciali oltre all’HQ in Italia (Francia, Germania, Spagna, UK, Portogallo, Belgio, Olanda, Turchia e Polonia), 1 filiale operativa a Hong Kong e 83 paesi raggiunti con l’export, Clementoni è alfiere del Made in Italy in Europa e nel Mondo.

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