In anteprima nazionale i Singolarmete presentano lo spettacolo  “Joni’s Songs” dedicato alla carriera artistica di Joni Mitchell per festeggiare i suoi 80 anni, sabato 11 novembre alle 21,15 al teatro La Rondinella di Montefano.

Un emozionante viaggio  nel repertorio di Joni Mitchell per raccontare il suo percorso artistico e per far scoprire al pubblico una straordinaria interprete del suo tempo, anticipatrice di molte tematiche sociali del nostro presente.

“Affascinata dalle sue melodie e dal suo modo personalissimo di scrivere canzoni, ho scoperto fin dai miei esordi come cantante una speciale affinità con i suoi gusti, con il suo modo di utilizzare la voce e comporre le sue narrazioni musicali.” – Ha detto Valentina Guardabassi, leader e  voce della band Singolarmete -“Lo spettacolo ripercorre la carriera della cantante riproponendo alcuni brani dagli album ritenuti più rappresentativi e maggiormente narrativi della sua evoluzione artistica, dal folk al jazz, per testimoniare il suo percorso naturale e straordinariamente controcorrente, e la sua eccezionalità nel panorama musicale internazionale. La narrazione fluisce tra parole e canzoni accompagnando lo spettatore alla scoperta dell’artista anche grazie ad una voce narrante, che contestualizza le canzoni nel loro significato e nel momento in cui sono state scritte, con la presentazione dei brani ed aneddoti raccolti dalla voce della Mitchell e pubblicati in libri intervista.”

 Valentina Guardabassi Inizia l’attività di cantante collaborando con numerosi gruppi musicali, spaziando dalla musica pop italiana agli standards jazz. Nel 1994 si trasferisce a Boston per frequentare un corso di canto jazz, al ritorno, l’incontro con tanti musicisti jazz e non solo la fanno crescere come cantante fino a vantare importanti collaborazioni tra cui Romano Mussolini, che si servirà della sua voce per almeno 3 anni, e Hector Ulises Passarella che invece farà affiorare in lei la passione per il tango e le sue doti di interprete apprezzata a livello nazionale dei brani di Cardel e Piazzolla. Nel frattempo continua la sua collaborazione con importanti studi di registrazione e dal 2008, anno di fondazione, fa parte de La Compagnia di Musicultura.

Ad accompagnare  la splendida voce di Valentina Guardabassi  cinque  grandi  artisti marchigiani: Alessandra Tamburrini  (piano, tastiere e voce),  Paolo Galassi ( basso),  Kasta (chitarre, armonica e voce),  Riccardo Andrenacci (batteria, percussioni e co-direzione artistica) e Elena Rocchetti  (cori e voce narrante).

Joni Mitchell in 1970.

Ispirata sempre da un romanticismo sofferto e lucido, Joni Mitchell, al secolo Roberta Joan Anderson, nata in Canada il 7 novembre del 1943, rappresenta la massima esponente del “folk confessionale” nel suo esordio artistico e in seguito una figura di riferimento nel pop e nel jazz, pur mantenendo la sua caratteristica di cantautrice per eccellenza sulla scena del panorama musicale americano e internazionale.

29 album tra il 1968 e il 2020 di cui due album dal vivo e 8 raccolte, documentari, concerti pubblicati in VHS o DVD, numerose biografie, riconoscimenti e onorificenze, 10 Grammy e numerosi altri premi costellano la sua carriera. Difficile definire la sua arte in un’unica espressione per le sue molteplici sfaccettature, evoluzioni stilistiche, tematiche, musicali e testuali.

Joni Mitchell ha sempre avuto il coraggio di esprimere se stessa andando contro le regole del music business americano e dell’industria discografica. Decisa a conservare la sua assoluta libertà nel comporre testi, arrangiamenti e copertine dei suoi album, non ha mai accettato che il mercato discografico guidasse le sue scelte: ogni suo verso è un’esplosione di verità, come ogni composizione musicale è quanto di più originale i suoi contemporanei abbiano mai ascoltato. Anche la grafica delle sue copertine sono frutto del suo straordinario estro creativo, essendo anche pittrice.

Joni Mitchell ha sviluppato una forma canzone ibrida in cui c’è spazio per la dimensione melodica e armonica ma anche una struttura liquida nella quale inserire passaggi più dilatati per la sua narrazione. La sua vena poetica è superiore rispetto ai suoi contemporanei e fin dalle prime canzoni si coglie un linguaggio figurato insuperabile, un’intuizione strutturale e lirica cristallina.

Allusiva, mai perentoria, non pretende di rappresentare una generazione, piuttosto canta se stessa, con la sua chitarra, la sua storia quotidiana, di incontri, viaggi, libertà, tesori da custodire ed eventi tragici da cui ripartire.

 

 

 

 

 

 

 

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