Compie 10 anni lo Sportello Antiviolenza ed Antistalking di Recanati, ubicato al piano terra dell’Ospedale “Santa Lucia”, e il suo responsabile, la nota psicologa Margherita Carlini, ha tracciato l’altro giorno un bilancio della sua attività nell’ambito del secondo ciclo d’incontri di formazione dedicato agli operatori impegnati nella rete di sostegno alle donne che hanno subito violenza.

I dati sono riferiti all’anno scorso quando sono state ben 60 le donne, tra i 18 e i 75 anni di età, accolte dal servizio e con loro i figli minori, circa un’ottantina di bambini: “generalmente vengono da noi per denunciare la violenza psicologica a cui sono sottoposte e nella gran parte dei casi a questa si unisce quella fisica con episodi di gravità e di frequenza differenti, sottolinea Carlini. Spesso sono donne che stanno già separandosi dal proprio partner e in questa fase generalmente la violenza si trasforma, acquisendo altre modalità che spesso coinvolgono anche i figli minori che vengono utilizzati per mantenere il controllo e condizionare la donna”.

Aperto nel 2013, lo sportello garantisce una reperibilità h 24 (contatto telefonico 071-7587234). “In tutti questi anni c’è stato solo un uomo che si è presentato per chiedere informazioni per un comportamento persecutorio subito, ma è stato inviato ad altro servizio, chiarisce Carlini. Delle donne che abbiamo seguito 52 sono italiane a significare che spesso per le straniere è più difficile accedere a questo tipo di servizio, anche per una mancata autonomia personale. Per loro è più facile rivolgersi direttamente ai servizi sociali per un sostegno abitativo o economico e in quella sede denunciare anche la situazione difficile che vivono. Non ci lasciamo fuorviare da stereotipi riguardo fasce di età, situazioni socio-economiche o cittadinanza: generalmente la donna in carriera non denuncia la situazione che vive anche per non rovinare la sua immagine pubblica e spesso gli uomini violenti sono benestanti”.

Carlini ci tiene a precisare che lo sportello non lavora sull’emergenza, per la quale ci sono altri servizi attivi, ma l’obbiettivo è quello di avviare un percorso di sostegno e accompagnamento della donna nella gestione del conflitto. “La paura più grande della donna -conclude Carlini- nel denunciare la violenza che subisce è il rischio di allontanamento dei figli poiché sa bene che è vulnerabile anche dal punto di vista economico: per questo è molto importante la rete per sostenerle non solo psicologicamente ma anche economicamente e per accompagnarle anche oltre al momento della denuncia”.

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1 commento

  1. E per gli uomini? a quanto pare, e anche su conferma delle forze dell’ordine, ci sono molti più uomini vittime di stalking da parte di ex mogli, ex fidanzate, e psicopatiche varie distribuite sul territorio. Nessuno si fa mai carico di questa problematica. In aggiunta abbiamo la nuova moda del sessismo che sicuramente pone sotto i riflettori sempre e solo qualcuno a discapito di qualcun altro!!!

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