Come noto, lo scorso 18 luglio l’Amministrazione Comunale ha presentato in una pubblica assemblea il Biciplan, ovvero uno studio relativo ad un piano urbano della mobilità ciclabile redatto dall’architetto Alessandro Tursi su mandato della stessa Amministrazione.

Il Biciplan non è un progetto di una pista ciclabile, piuttosto uno strumento di pianificazione, un punto di arrivo, un obiettivo da realizzare nel medio-lungo periodo che ha la finalità di rendere la mobilità urbana più compatibile con le esigenze di sostenibilità ambientale (traffico-smog-rumore), di sicurezza, di tutela delle fasce più deboli degli utenti stradali e dunque di miglioramento generale della qualità della vita.

Lo scopo dell’assemblea era appunto quello, pienamente democratico, di aprire un confronto con la cittadinanza e le categorie interessate, su un’idea di Città più green che fosse più attrattiva anche e soprattutto dal punto di vista dello sviluppo turistico e commerciale.

Questa assemblea, purtroppo, non ha visto la partecipazione di rappresentanti del commercio locale.

A distanza di qualche settimana in città si sono diffuse voci, non veritiere, su una prossima approvazione del progetto Biciplan e sulla sua immediata realizzazione, soprattutto per la parte inerente Corso Matteotti.

Come Amministrazione riteniamo opportuno fare chiarezza su questo aspetto, sottolineando e ribadendo, ancora una volta, che quello che è stato presentato alla cittadinanza altro non è che una bozza di progetto sul quale lavorare con l’apporto di tutti i soggetti interessati, al fine di superare ogni eventuale criticità e di massimizzarne gli scopi.

Dopo aver richiesto ed ottenuto per tramite di Confartigianato un incontro con l’Amministrazione Comunale, alcuni commercianti hanno deciso di posticiparlo e di organizzare prima un’assemblea fra loro in cui, a farla da padrona è stato il pregiudizio e la critica a prescindere.

All’assemblea ha fatto seguito un articolo sulla stampa di manifesta e totale contrarietà al “Biciplan” e un’interrogazione consiliare del gruppo Centrodestra Unito che, mistificando la realtà dei fatti, ha cavalcato il malcontento.

Quello che come Amministrazione comunale ci rammarica è il fatto che in questa città si prediliga la polemica dei pregiudizi al confronto costruttivo tra tutte le parti interessate allo sviluppo della città (residenti, turisti, operatori commerciali e turistici, associazioni, quartieri ecc.).

Porto Recanati, anche nelle relazioni sociali, è ancorata ad un conservatorismo spinto che contrasta palesemente con un mondo che, intorno a noi, sta cambiando alla velocità della luce.

Tutti gli indicatori turistici mostrano in modo chiaro che la fruibilità eco-compatibile di una destinazione costituirà un fattore dirimente nella scelta della località dove decidere di passare le proprie vacanze.

Tutti gli studi dimostrano che la mobilità dolce è uno strumento eccellente per favorire la socialità, le interazioni e dunque per promuovere le economie locali, ivi incluse tutte le forme di commercio che operano in ambito urbano.

I dati statistici dimostrano che le piste ciclabili, oltre ad aumentare la qualità della vita incrementano i valori monetari degli immobili che vi si affacciano.

Ecco perché l’Amministrazione alla guida di questa comunità auspica che tutte le parti in causa si prestino in maniera costruttiva per un confronto pacato e democratico che non può mai mancare su tematiche così dirimenti nella vita dei cittadini e nello sviluppo delle nostre attività produttive.

Si abbia il buon senso e la necessaria umiltà per incontrarsi in modo costruttivo senza assumere posizioni pregiudizievoli e di contrasto a prescindere. Il futuro di Porto Recanati va costruito in modo paziente e lungimirante.

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