Caro Direttore la notizia di questa mattina, che arricchisce il dossier relativo alla diatriba in corso all’interno dell’Aato 3, mi porta a condividere con te alcune mie personali considerazioni. Il fatto è noto.

Le nuove norme in materia di gestione dell’ acqua potabile impongono la presenza di un unico gestore provinciale e quindi la costituzione di una nuova Società. Sul tipo di società da costituirsi si è aperto un acceso confronto/scontro tra il Presidente Gentilucci ed una parte dei sindaci coinvolti. Gentilucci, con adeguata e precisa documentazione, ha proposto un modello societario che dovrebbe garantire la totale gestione pubblica di un bene primario quale è l’acqua, anche nella prospettiva sempre più realistica di una sua criticità di reperimento. Personalmente, anche in qualità di segretario regionale di CIDA, ho espresso al Presidente Gentilucci la piena adesione al progetto da lui proposto, ritenendolo assolutamente conforme all’obiettivo dato ed assolutamente privo di quei pericoli di natura finanziaria sbandierati dai detrattori del progetto.

Tutto ciò precisato, però, ciò che mi preme sottolineare è lo stupore che ho provato nel leggere, tra le firme degli otto sindaci firmatari la mozione, anche la firma del sindaco di Porto Recanati. Stupore generato dal fatto che, è vero che il sindaco è un organo monocratico, ma è pur vero però, che è sempre tenuto ad osservare delle regole. Regole che nel caso di specie sono contenute nello Statuto comunale che, all’art. 37, prevede che sia “il Consiglio comunale a deliberare l’adesione del Comune a società costituite, nei casi stabiliti dalla legge, per la gestione e l’erogazione di pubblici servizi.”

Ora, a mio avviso, (ma la mia formazione risale al secolo scorso) firmare una mozione in cui si esprime un impegno su un tipo di società piuttosto che su un altro, senza aver fatto neanche un preventivo passaggio, seppur informativo, in Consiglio comunale, eticamente non suona molto bene. Certo, però, se l’essere catalogato tra gli organi monocratici viene interpretato anche come l’essere depositario del diritto “a fare come mi pare” allora tutto assume un’altra dimensione e la cui interpretazione lascio a coloro che rappresentano i 3614 cittadini che non la pensano in questo modo.

Gioacchino Di Martino

Porto Recanati 18 agosto 2023

 

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2 commenti

  1. “Assolutamente privo di rischi finanziari” Ma ldi sa di cisa sta parlando? Chi le da queste certezze? O parla solo per appartenenza politica?

  2. Ripagare ad Astea e Apm tutti gli investimenti fatti e non ancora ammortizzati non mi pare esattamente una situazione priva di rischi finanziari.
    Per la serie “aprire bocca e dargli fiato”
    Il tuttologo farebbe meglio ad informarsi prima di sparare sentenze a caso.

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