L’avevano anticipato un anno fa e ora si preparano a pronunciare il loro “sì” davanti ad una fascia tricolore – indossata per l’occasione dall’ex sindaco e amico di sempre di Maura, Francesco Fiordomo – e all’affetto dei familiari e degli amici. Maura Nardi ed Emanuele Loati convoleranno a nozze il prossimo 7 ottobre a Recanati. una notizia di ordinaria amministrazione se non fosse che la coppia in questione è reduce da un cambio di sesso. Da uomo a donna e viceversa dopo i rispettivi percorsi di transizione avviati qualche anno fa quando neanche si conoscevano, iniziati con un sostegno psicoterapeutico e conclusi con la sentenza del Tribunale della scorsa estate che ha dato loro la possibilità di rettificare la propria anagrafe presso gli uffici del Comune.

Il nostro è un matrimonio come tutti gli altri. Niente di più e niente di meno rispetto ad un’altra coppia – tiene a minimizzare Maura – tuttavia in questo momento non possiamo che non guardarci alle spalle e vedere quanta strada abbiamo percorso per arrivare fin qui. L’abbiamo iniziata da soli tra mille paure e difficoltà perché l’affermazione di genere non è un gioco, poi ad un certo punto ci siamo incontrati e abbiamo compiuto gli ultimi passi insieme. Questo sicuramente rende tutto un po’ speciale ma per il resto siamo semplicemente una coppia che si sposa“.

La loro storia ha avuto un certo eco mediatico anche per la disabilità di Maura che è la prima non vedente ad aver compiuto un percorso di transizione in Italia. La vista l’ha persa a 19 anni per una rara malattia alla retina, ma ciò non le ha precluso la possibilità di mettere un po’ d’ordine nella propria vita proprio a partire da quell’identità che ha sentito sbagliata sin dall’infanzia, arrivando all’età di 36 anni ad intraprendere la strada per l’affermazione del proprio genere presso il consultorio del Movimento Identità Transessuale di Bologna. Impiegata in Comune e giornalista pubblicista dal 2007 è nota in città anche per la sua attività radiofonica presso Radio Erre di cui è socia volontaria da parecchi anni.

Ad ottobre si unirà ad Emanuele Loati che è originario della Romania, ma vive in Italia da quando è diventato maggiorenne. Dipendente presso la Fondazione Ircer di Recanat,i ha vissuto per tanti anni a Lanciano dove si è specializzato nel settore della ristorazione. 41 anni lei e 36 anni lui, sono pronti a pronunciare il loro “si” dopo essersi conosciuti quattro anni fa su un gruppo facebook a tematica trans dove si scambiano consigli e esperienze. Ora possono finalmente coronare il loro amore nel genere che hanno sempre sentito proprio.

Per le celebrazioni delle nozze la coppia si è affidata a tutti professionisti recanatesi, dalla scelta degli abiti al set fotografico passando per gli allestimenti floreali fino al trucco e parrucco: un modo per dire grazie alla città che ha accolto positivamente il loro cambiamento mostrando un’apertura inaspettata, dimostrandosi un borgo molto meno selvaggio di come era stato dipinto tanti anni fa dal sommo poeta. Un concetto che la coppia ha ribadito anche davanti all’occhio delle telecamere in quanto è stata ospite in diversi programmi, da Controcorrente a Zona Bianca fino a I Fatti vostri. Tuttavia la loro storia è riuscita ad andare ben oltre l’inevitabile spettacolarizzazione mediatica in quanto ha calamitato anche l’attenzione del mondo accademico e scientifico. Diversi sono stati i contatti avuti con alcuni addetti ai lavori come quello con la psichiatra Federica Pinna, docente all’Università di Cagliari e responsabile dell’unico sportello per la transizione di genere nell’isola. Alla dottoressa non sono passate inascoltate le parole con cui hanno descritto la loro transizione, tanto da metterle al centro di un convegno nell’ambito delle notti europee dei ricercatori e delle ricercatrici alla quale ha preso parte anche il rettore dell’ateneo sardo.

Un invito che ha sottolineato la bontà del messaggio della coppia di Recanati che non era certo rivolto ad una sponsorizzazione dell’affermazione di genere, ma bensì a spazzare il campo dai tanti pregiudizi e luoghi comuni che ruotano ancora intorno ad esso. Maura è stata protagonista anche in diversi incontri organizzati dall’Unione Italiana Ciechi nel corso dei quali ha raccontato la sua storia. L’ultimo in ordine di tempo quello con il comitato giovani del Veneto, dietro espressa richiesta dei ragazzi. “C’è molto interesse intorno a questo argomento. Non solo semplice curiosità ma voglia di sapere – conclude Maura -. Credo che sia un bene che se ne parli perché chiunque può venire a contatto con questa realtà. La disforia di genere può bussare a qualsiasi porta e conoscerla un pochino non può che agevolare tutti. Non solo chi intraprende un percorso del genere ma soprattutto coloro che gli stanno vicino come familiari, amici, colleghi o conoscenti. Noi spieghiamo che cos’è attraverso il nostro vissuto e cercando di lanciare un messaggio positivo. Non dimenticherò mai un aneddoto avvenuto la scorsa estate quando venne a casa nostra una troupe televisiva per realizzare un servizio. Cominciammo le riprese e la giornalista ci riempì di domande: saziammo un po’ su tutto. Alla fine il cameraman ci ringraziò dicendoci che aveva compreso molte più cose sull’argomento in quella mezz’ora, che in vent’anni di tv”.

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8 commenti

    • E a te auguri per la prossima vita perché questa ti è andata veramente molto male. Mi dispiace anche un po’, sai…

      • Pifferaio odontotecnico on

        Lo dici tu che mi è andata male e nemmeno mi conosci….io della tua non mi pronuncio e non giudico perché non so chi sei .tu fai e pensa come credi, ma ragioni da bigotta .
        P.s. ho fatto semplici auguri ma voi vedete la malizia in ogni angolo…siete terrorizzati e con la coda di paglia,dispiace più a me di te sul serio.cresci ed impara a stare al mondo ( no solo a REGHENATI)

        • Non hai veramente idea della persona con cui stai parlando. In ogni caso è da quando ti presenti sul sito con questo pseudonimo che con i tuoi commenti semini rabbia e raccogli compassione. Chi è causa del suo mal…

  1. Facendo articoli su articoli di questa coppia non si fa altro spettacolarizzare in modo negativo ciò che poteva essere una storia d’amore

  2. Si ma che amore è tra un Adamo che diventa Eva e un’Eva che diventa Adamo? Decisione presa dopo i 35 anni….

  3. Ma va là?!? Chi celebra le nozze in Municipio???? Altro che amico da sempre…. Poteva farlo già da tempo, oppure dopo aver superato il periodo elettorale…! No? Altra modalità per creare clientelismo e propaganda. Faccia tosta …

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