Una problematica ambientale scottante riguarda il rinnovo dell’A.I.A. (Autorizzazione Integrata Ambientale) della ditta MAR.ECO (ex Giustozzi Ambiente) che svolge un’ attività insalubre di 1° classe, autorizzata al recupero e al trattamento di rifiuti pericolosi e non pericolosi, insediata nel centro commerciale in loc. Piane di Potenza, ma soprattutto la sua ultima richiesta di ampliamento dell’impianto nell’attuale sito.
I residenti e le ditte insediate nella zona, che nel corso degli anni sono state costrette a subire continue emissioni maleodoranti e, non da ultimo, diversi incendi, con il supporto tecnico-organizzativo del Comitato Voce Libera Montecassiano hanno presentato ricorso all’eventuale accoglimento della suddetta richiesta.
Nel ricorso presentato è stato in particolar modo evidenziato come l’allora ditta Giustozzi Ambiente srl (ora Mar.Eco s.r.l), ritenuta responsabile dell’inquinamento della falda acquifera da tetracloroetilene, non abbia ad oggi ultimato le operazioni di bonifica.
Dovendo dar seguito a tale osservazione, nella Conferenza dei Servizi del 12 maggio scorso, il Responsabile Tecnico della Provincia di Macerata ha relazionato quanto segue:
nel 2019 ARPAM non convalidava i dati presentati dalla ditta relativi al monitoraggio effettuato negli anni 2017-2018-2019.
Il Comune doveva ordinare alla ditta l’immediata osservanza delle prescrizioni di ARPAM e precisamente:
◦ PROSEGUIRE il monitoraggio per ulteriori 3 anni, al termine dei quali sarebbe stata rivalutata la prosecuzione e la frequenza dei monitoraggi;
◦ VERIFICARE l’eventuale fuoriuscita dell’inquinamento mediante la realizzazione di un ulteriore punto di controllo;
◦ RIVALUTARE l’adeguatezza delle azioni di messa in sicurezza, sia in termini di portata di emungimento che di eventuale previsione di ulteriori punti di captazione;
◦ ELABORARE una carta freatimetrica sia in condizioni statiche che dinamiche.
L’ Amministrazione Comunale, su un così delicato problema ambientale, è stata in un lungo silenzio per oltre 4 anni.
Illustrata e redatta ampiamente l’inadempienza, ha dovuto convocare urgentemente per venerdì 30 giugno scorso un tavolo tecnico per definire le procedure di bonifica relative al suddetto inquinamento.