Si spegneranno le luci, l’uno a distanza dell’altro di poche settimane, per due attività del centro storico recanatese. Si tratta del bar Mirò di via Cavour e della libreria Riganelli a pochi metri di distanza, proprio all’inizio di piazza Leopardi.

Mirco Cipolletta del bar “Mirò” di Recanati

Per il primo esercizio commerciale si tratta di una scelta subita dal suo gestore, Mirco Cipolletta, il barista salito per altro agli onori della cronaca per quel recente atto di eroismo che gli ha meritato una benemerenza dall’amministrazione comunale. Infatti il proprietario del locale non sembra intenzionato a rinnovare il contratto di locazione e il termine entro cui dovranno essere scolate tutte le bottiglie, svuotati i frigoriferi e la cucina e chiusa definitivamente la macchinetta del caffè è il 10 luglio. Il bar è una presenza storica della città da oltre 50 anni: nel tempo sono cambiati i gestori, ma è rimasto sempre un punto di ritrovo importante, specie dopo la chiusura alcuni anni fa del vicino punto di ristoro, la pizzeria e ristorante “la Fojetta”, inserito dalla regione Marche fra i “locali storici”. I loro titolari, Mario e Patrizia, giunti all’età della pensione, hanno salutato i loro clienti mettendo in vendita, però, già dal giorno dopo la loro attività con la speranza che si facesse avanti qualcuno interessato a riprendere l’attività. Ma a tutt’oggi non si è fatto sentire nessuno.

 

 

 

Michele Riganelli

Altro esercizio che chiuderà entro agosto è la storica libreria Riganelli, tramandata da padre in figlio. Da giorni campeggia un cartello, affisso sulla vetrina del locale, in cui si annuncia una liquidazione totale di tutti gli articoli e il titolare si dato il termine di agosto come mese di chiusura definitiva. “I libri e gli articoli di cancelleria sono vittime sacrificali – ci confessa il titolare, Michele Riganelli – di una forma di acquisto che è cambiata con l’arrivo de le e-commerce e forse anche del fatto che si legge sempre di meno”. Tenere aperto, insomma, in queste condizioni significa arrancare e magari lavorare in perdita. Cosa triste se si pensa che il titolare della libreria è anche proprietario del locale, quindi non paga neppure l’affitto, eppure le perdite oggi superano i ricavi e quindi, a questo punto, tanti saluti.

 

 

 

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43 commenti

  1. The questor on

    Un peccato!
    Riganelli, storica edicola e poi libreria. Anche punto di ritrovo per qualche chiacchiera amichevole. Come diceva il famoso Luigino ” con Riganelli si sta bene “…
    Un ringraziamento a tutta la famiglia del grande e mitico Riganelli.

    • Io ricordo ancora la mitica libreria Ottoboni. Allora una libreria aveva il più bel negozio centrale di Recanati, vicina alla gioielleria Santini e al bar di Angiolo che poi girava per tutta Recanati con la sua bicicletta a vendere i suoi gelati.

  2. tutta la realtà che ci circonda, risultato di logiche d’altri tempi,è in profonda trasformazione.Io ricordo quando in ogni porta a piano terra del centro storico c’era un’attività commerciale,mentre adesso c’è il deserto.L’evoluzione dei tempi cui si risponde con cambiamenti di strategie,se possibile.Non è cosa semplice,servirebbe un grosso sforzo collettivo,mentre sta avvenendo il contrario.

    • Pifferaio odontotecnico on

      Grazie non solo a Prodi ma grazie anche ai sindacati di quei tempi che hanno abbracciato ed appoggiato le scelte dei governanti mettendosi a cubo puzzo ‘ come solo loro sanno fare…e il bello è che a distanza di anni e di magri risultati ( soprattutto a causa loro) parlano ancora e reinventano soluzioni su come riparare alle caxxate da loro appoggiate.

  3. Che dire? Dispiace ma i tempi sono questi ….. ho visto locali chiudere anche in centro a Loreto dove c’e ben più movimento turistico e religioso Rispetto a Recanati è uno stillicidio di piccole attività che se ne vanno …. Oggi comprano tutto on-Line con Amazon o simili…o nei centri commerciali ma anche quelli vedono acquisti in diminuzione……

    • Guglielmo Papa on

      A parte che il centro di Loreto è un deserto, anche i centri commerciali stanno mesi male perchè gli affitti dei negozi sono una tombola.

  4. C’e stato un concorso di idee per il centro storico, che fine hanno fatto i progetti presentati? Come faranno ora gli addetti della SIS a sanzionare i furgoni dei fornitori degli esercizi commerciali fermi a scaricare i prodotti necessari alle varie attività?

    • Se un proprietario non affitta più un negozio perché non vuole confusione sotto casa sua è colpa degli amministratori?

      • Forse l’amministrazione avrebbe dovuto controllare che la confusione creata dal bar non fosse tale da rovinare la vita a chi risiede nei pressi.

      • Giá, se confusione era, il propietario se ne é accorto dopo decenni di affitti. Il problema é che in Italia giá non si tutelano piú né i lavoratori dipendenti e nenache gli autonomi.

  5. Goffredo Natalucci on

    I paesi si spengono piano piano e con essi si spengono modelli di vita, ritmi quotidiani, abitudini, rapporti sociali. In nome di una “modernità” capace di coltivare soltanto il deserto.

  6. con l’e-commerce non c’è scampo per i piccoli negozi, le chiacchiere pretestuose per colpire questa o quella Amministrazione sono fuffa

  7. Compri un libro con l’e-commerce? Lo fai perchè ti offre uno sconto di uno-due euro? Bene. Ma poi vai a vedere quanto ti mettono di spese di spedizione e quanto vuole la banca per la carta di credito e scopri che ti costa di più che in libreria. E questo vale per tutto, dai pantaloni alla pentola per cucinare la pasta. Gente, svegliatevi per quanto potete!

    • Si cara 10,25. Compro libri e molto altro con l’ E- commerce. Quasi tutto.
      Senza pagare le spese di spedizione. Pago con una semplice carta prepagata, senza spese di gestione, offerta da moltissime società. La banca non mi ruba neanche un centesimo.
      A volte risparmio anche il 50% rispetto ai prezzi del negozio sotto casa.
      Di fatto per un negozietto che chiude, si aprono nuovi hub commerciali che creano centinaia di posti lavoro, come il prossimo centro Amazon di Iesi.
      Si chiama progresso. Molti si adeguano, altri restano legati all’ antico. Non si tratta di essere svegli, sono scelte dettate dallo stile di vita, dalle possibilità economiche, dal tempo a disposizione, dalla posizione del proprio domicilio rispetto al commerciante che vende prodotti locali o solo Italiani. Se devo spostarmi da casa con l’auto per andare a comprare un oggetto, un alimento, un vestito, un giocattolo, nel negozietto del paese, o all’ ipermercato di Ancona o Civitanova e scopro che a fronte dei 2 euro di risparmio avuti con i buoni sconto…ho consumato 2 litri di carburante, preferisco ricevere tutti i miei acquisti comodamente a casa seduto sul mio divano. Divano acquistato on line, a metà prezzo, montaggio compreso. Io non sono sveglia come te ma i conti di casa mia li faccio io e risparmio come scelgo io. Buonanotte!

        • Mina, tu da fuggiasca in Svizzera ci hai insegnato come si risolvono i bilanci personali, evadendo.
          Mina, canta e zitta!

      • Omologarsi è una scelta come un’altra. Ci sarebbe anche qualche osservazione a proposito del “sistema Amazon”, dell’aumento di rifiuti da imballaggi (non solo carta e cartone), ma è troppo da capiere.

  8. tutti allo stadiooooo e non rompete.
    zitti. dovete sta zitti e godetevi le comunità energetiche. però non eterosessuali che non va piu di moda

  9. Mi spiace che chiudano altre attività commerciali del centro.
    I tempi ed il mondo cambiano. Per prodotti standardizzati non è più pensabile il negozio del centro,
    che però potrebbe essere sostituito da attività di artigianato o di servizi al turismo.
    Pertanto non rimango sorpreso, anche se, ripeto, dispiaciuto, che chiuda la libreria, ma sorpreso che chiuda un bar.
    Non ci sono sufficienti turisti e persone a passeggio?
    Allora mi chiedo: quando si fece il parcheggio sotto il Comune perchè non sono stati previsti posti per i pulman turistici? Forsa qualche comitiva una passeggiata da casa Leopardi fino in piazza se la sarebbe fatta.
    Se sbaglio, ed è possibilissimo, qualcuno mi dica il perchè.

    • A volte sono anacronistici i proprietari dei locali che non si rendono conto di come vanno le cose in questo momento. Non si possono aumentare i canoni d’affitto in questo momento come accade per Mirò almeno che non si hanno altri progetti/offerte. Per i parcheggi degli autobus erano previsti e pagati nella convenzione Centro città ma mai realizzati. Sarebbe da approfondire con la corte dei conti visto che ancora una volta questa amministrazione spende tranquillamente i soldi pubblici senza ottenere il giusto ritorno

      • Non sono gli affitti a strozzare le attività in centro, tanto che la libreria Riganelli chiude pur essendo proprietaria del locale. I motivi sono molteplici ma non ultimo il regime vessatorio dei parcheggi a pagamento. Sarei invece molto interessata a capire qualcosa di più sui parcheggi autobus previsti dalla convenzione Centro città e mai realizzati. Visto mai che si trovasse un motivo per rompere la convenzione con la SIS senza dissanguarsi? Ma,ammesso che ce ne fossero i presupposti, c’è la volontà politica di liberasi da questo soffocante partner? Perchè ad esempio non si riesce ancora a capire chi sia il responsabile della gestione dei dati sensibili che la SIS acquisisce con il pagamento parcheggi via App (che a me funziona male, tra l’altro)?

  10. c’è un dato ineludibile legato alla natura stessa dell’uomo,mai sazio delle novità,che è il CAMBIAMENTO,che è sciocco addebitare a questo o a quello,come qualcuno vuol tentare.
    Ed i cambiamenti che si stanno profilando,vedi l’intelligenza artificiale,saranno ancor più sconvolgenti,forse a tal punto da mettere in discussione tutto un bagaglio culturale messo in piedi con i millenni.
    Tornasse al mondo mio bisnonno,e non vado oltre,direbbe di aver ripreso a vivere su Marte.
    Il brutto è che l’ETICA nel cambiamento registra un PEGGIORAMENTO.

    • Pifferaio odontotecnico on

      E tu sei stato tra coloro ad appoggiare questo cambiamento che ha portato ad un domino se non un’ ecatombe di attività e professioni alla base del tessuto sociale .spalleggiato re sei e sei stato,ora filosofeggida quella cosa che hai al di sopra delle spalle.

      • Pifferaio odontotecnico on

        Esatto , oramai non più credibile non solo il signor Bonfigli ma tutta la sua ciurma di oratori da strapazzo che negli ultimi decenni hanno infinocchiato la classe lavoratrice dietro le spalle…infatti i risultati si vedono ad ogni tornata elettorale di quanta credibilità gode Bonfigli e pensatori simili.

    • Toccato il punto centrale, l’aspetto abitativo. Prima di rammaricarci per la chiusura degli esercizi commerciali andiamo a vedere quante sono le abitazioni di civile abitazione vuote e degradate e cosa faccia il Comune per promuoverne la ristrutturazione e l’utilizzo, magari anche solo come seconde case per uso turistico o per tornare a viverci una volta pensionati.

  11. cioè ormai le uniche attività che “restano in piedi” in questo centro storico sono: i medici di famiglia. Qualche chiesa e le poste. che tristezza.

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