Non ci ha visto un portorecanatese di circa 50 anni quando ieri pomeriggio, verso le 15.30, gli è stato chiesto l’ennesimo certificato per proseguire la pratica del riconoscimento dell’invalidità per sua mamma anziana e malata da tempo.
L’uomo si trovava all’ospedale recanatese, davanti alla commissione presieduta dal medico legale e composta da altri due medici di base più un’assistente sociale. Il cinquantenne ha iniziato ad insultare e minacciare la commissione e visto che non riusciva più a ritrovare la calma, è dovuta intervenire la polizia locale.
Per lui ora si paventa una denuncia da parte del personale sanitario con l’accusa di oltraggio a pubblico ufficiale e di interruzione di pubblico servizio.
5 commenti
La tagliola della burocrazia colpisce inesorabile!
Non solo ci dobbiamo assistere gli invalidi a casa e le commissioni di solito si impuntano su aspetti puramente formali. Certo non si deve mai trascendere ma i servizi non ci sono e la burocrazia aggrava i disagi.
Vero
L’interruzione di pubblico servizio la fanno quotidianamente i cosiddetti servizi sanitari che trovano ogni cavillo per negare alle famiglie quel minimo di sussidio che la legge riconosce loro per farsi carico in casa di un anziano malato e invalido. Assistito in una struttura costerebbe alla collettività almeno dieci volte tanto .
Se li meriterebbero loro certi problemi, così forse capirebbero