È un olivo la prima arboscultura che ha inaugurato sabato 10 giugno il progetto Panorama in cornice-percorsi di Land Art e arbosculture. L’albero, in vita da 25/30 anni nell’oliveto dell’Agriturismo Al Cepuscolo, è stato donato generosamente dalle Sorelle Gabrielloni, Elisabetta, Gabriella e Sonia, titolari del famoso e pluripremiato frantoio, per il loro amore verso l’arte. Il progetto, pioneristico e sperimentale per Recanati (al momento l’unico esempio in Italia si trova nel campus del Politecnico di Milano e si completerà tra 60 anni), mira a valorizzare il potenziale culturale e turistico del territorio. “Un campo agricolo può e deve essere migliorato anche con queste opere. Mettere a disposizione un olivo in produzione e vederlo plasmare secondo forme estetiche ci arricchisce intellettualmente. Lavorare a fianco della natura è un privilegio. Modellarla secondo forme estetiche come vuole l’arboscultura è un modo per esaltare il bello che già ci dona e attirare i meno avvezzi alla meraviglia di un ambiente ricco di emozioni.” Ha dichiarato Elisabetta Gabrielloni. Poi si rivolge ai politici lanciando il monito di valorizzare le Marche e sostenere coloro direttamente impegnati sul territorio in ambito enologico, oleare e agricolo perché il “bello” visto dal turista è il prodotto del lavoro sull’ambiente e sulla terra circostante. Le arbosculture invitano a meditare e riflettere sulla crisi del nostro ecosistema e, quindi, a cambiare il nostro approccio “impoetico” dell’abitare associato alla perdita di suoli o il loro degrado e sfruttamento dovuto a una cultura dominante che si è rivelata inadatta nel tutelare l’ambiente. “Le dolci colline recanatesi rappresentano un patrimonio di natura, bellezza e terra di produzione grazie alla fiorente agricoltura con campi coltivati, vitigni, uliveti, alberi da frutto, ortaggi e cereali. Come proteggerle? Con le opere d’arte perché grazie al gesto creativo questo luogo da contenitore diventa parte integrante dell’opera stessa. E l’arte non va mai violata ma protetta nel migliore dei modi” ha commentato durante la presentazione la giornalista e curatrice Nikla Cingolani, ideatrice del progetto messo a punto e definito dal land artista Roberto Viale. Recanati è famosa per aver dato i natali all’illustre Poeta Giacomo Leopardi e al popolarissimo tenore Beniamino Gigli. Per questo dopo il taglio del nastro, il tenore inglese Robin Jeffcoat, con una passione per il belcanto, ha reso omaggio a Gigli interpretando la romanza dal titolo “Ideale” di Francesco Paolo Tosti. L’arboscultura prossimamente sarà protagonista di visite guidate per scoprire un paesaggio che rappresenta autenticamente poesia e musica.

L’olivo è stato modellato a forma di goccia in rapporto all’olio, il prezioso “oro liquido”, simbolo di nutrimento, di natura viva e creatrice, opera d’arte anch’esso prodotto nel prestigioso frantoio. Durante il ricco buffet offerto dalle Sorelle Gabrielloni sono state spiegate le caratteristiche di ogni olio usato per ciascun piatto.

Per l’artista le forme ogivali sono simili ad anime perfette. La figura rimanda anche alle mani giunte in preghiera che, rivolte verso l’alto, rinviano a temi divini e comunicano spiritualità e lirismo. L’olivo, simbolo di pace, diventa “cornice” naturale che inquadra altresì la Basilica di Loreto e la sua cupola. La goccia diventa anche citazione colta: “La speranza, cioè una scintilla, una goccia di lei, non abbandona l’uomo”. La frase tratta dallo Zibaldone di Leopardi è impressa sulle targhe offerte da MontefioreDesign s.r.l. di Mirko Paccamiccio e Leonardo Criolani. All’inaugurazione sono intervenuti il sindaco di Recanati Antonio Bravi e la Sindaca di Montefano Angela Barbieri. Presenti anche il vicesindaco Mirco Scorcelli e l’Assessora alle Culture Rita Soccio. Il progetto è stato patrocinato dal Comune di Recanati e da vari enti come Sistema Museo, ReAction Recanati turismo e il Comitato di quartiere di Montefiore e seguirà in altre due sedi, negli agriturismi Terra del Sole e I Tre Filari.

 

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4 commenti

  1. non avete un c….o da pensare, con tutti i disastri che presentano le strade di campagna voi create l’alberocultura

  2. Come sono le strade per arrivare ad ammirare questa prima arboscultura? Quella strada almeno l’hanno sistemata per l’occasione?

  3. Contraddizione vergognosa.
    Si fanno fotografare tra le verdisculture e lasciano la città invasa dalle erbacce, di buche, di merda.
    Li fanno, li inaugurano e ..li abbandonano!( i parchi , i boschetti , i giardini)
    Uno su tutti, quello di via Matteotti! O quello di via Cossio!
    Accattonaggio elettorale.

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