Senza ombre di dubbio Porta san Filippo è la più bella porta di ingresso della città. I recanatesi ne sono molto affezionati perché fra le porte che sono rimaste è sicuramente quella meglio conservata con il suo aspetto medievale. Questa porta ghibellina fu parzialmente restaurata nell’Ottocento dall’ingegnere Collina.
Piange, quindi, il cuore vederla oggi trascurata al punto che la vegetazione ha finito per deturpare il suo aspetto esteriore formato dal grande torrione e dalle mura fortificate. Altrettanto – seppur in misura minore, lo è Porta Marina che sulla sommità del suo arco mostra ugualmente grossi ciuffi d’erba muraria.
Un altro monumento, che pure necessiterebbe di un intervento simile, è la Torre del Passero Solitario, all’interno dell’antico chiostro degli agostiniani, anch’esso di proprietà comunale, meta di molti turisti attratti dalla poetica leopardiana.
Un altro esempio di come oggi si ponga, purtroppo, poca attenzione alla cura dei monumenti infestati dalle erbacce che ne minano non solo la loro bellezza ma anche la loro struttura muraria. Eppure, si tratta di intervenire periodicamente con una semplice opera di pulizia per mantenerli gradevoli e storicamente e culturalmente interessanti.
11 commenti
Il sindaco ha voluto copiare Milano: anche Recanati ha il suo bosco verticale
IL decoro della città è cosa sconosciuta dalla Giunta Comunale e dire che c’è un assessore con incarico specifico !!!!!!’
Costa solo
E non produce .
Ma anche l’ufficio tecnico
Ha la sua parte di responsabilità
Vedi le strade inpercorribili
Ma andare a capo ad minchiam è una licenza poetica futuristica?
È una licenza ad personam 16,43. Su misura per te.
sono intervenuti, non va bene ancora? siete incontentabili e pesantissimi
Sempre troppo tardi!
Già pulita, complimenti al Comune per la rapidità
Sei proprio analfabeta
grazie al piffero sono intervenuti solo dopo la segnalazione di radio erre
ciliegina sulla torta: date un’occhiata a via 1 luglio ingresso “verde” della città
Ma le strade comunali sono ancora non praticabili, pericolose, sconnesse, sfondate trasformate in fossi e pantani. Si rischi la propria incolumità per andare a comprare il pane. E non provate a dare la colpa al maltempo sono anni che non fate nulla.