È stato il vescovo Nazzareno Marconi questa mattina a presiedere il Rito di Benedizione per l’apertura del cantiere di lavoro presso la chiesa Cristo Redentore di Recanati. Il Vescovo, per intercessione della Madre di Misericordia patrona della Diocesi, ha affidato al Signore i tecnici e gli operai e il buon esito del lavoro.

Hanno partecipato alla cerimonia il segretario generale della Diocesi, il co-direttore dell’Ufficio liturgico, il parroco don David Malavè e il vice-parroco don Samuele Sapio, insieme ai collaboratori parrocchiali e a una rappresentanza dei fedeli.

La chiesa venne costruita 54 anni fa il 2 febbraio 1969 con decreto del vicario capitolare della curia vescovile, don Alessandro Donini. L’edificio religioso con il tempo, anche se non sono passati tantissimi anni, ha evidenziato alcuni sui limiti strutturali, ad iniziare dal tetto sino ai rivestimenti interni.

I lavori di manutenzione straordinaria del complesso parrocchiale consisteranno nel ripristino delle coperture soggette a infiltrazioni di acque meteoriche e, parzialmente, nel restyling degli interni. Progettati dall’architetto Stefano Striglio di Recanati col coordinamento dell’Ufficio tecnico della diocesi di Macerata, saranno eseguiti dalla Impresa edile Paolini Simone srl di Recanati.

I lavori sono finanziati per il 70% dal contributo economico della Conferenza Episcopale Italiana e per il 30% da quello della parrocchia Cristo Redentore di Recanati. La fine dei lavori è prevista per il mese di ottobre 2023.

Intanto da oggi si parte con i lavori di impermeabilizzazione del tetto da cui non è raro che, se le precipitazioni sono abbastanza copiose, si renda necessario anche intervenire con dei secchi d’acqua per raccogliere l’acqua piovana. Fatto il tetto, che non comporterà alcun disagio nello svolgimento delle funzioni religiose, si passerà all’interno della chiesa dove sarà completamente smantellato il soffitto dal materiale apposto a suo tempo per favorire l’insonorizzazione della chiesa poiché, nel corso degli anni, si sono via via staccati numerosi frammenti. Si approfitterà per rimuoverlo del tutto e tinteggiare di chiaro il soffitto per dare più luce alla chiesa. Si è ragionato anche come sistemare l’altare, oggi costituito da un tavolo in legno, e magari cercare arredi da altre chiese, oggi chiuse, per dotare Cristo Redentore almeno di un grande crocefisso. I lavori nell’interno dell’edificio religioso coincideranno con il periodo estivo in modo che le funzioni possano essere svolte all’aperto, nel piazzale, e nel caso di pioggia anche nella piccola cappellina che sorge accanto alla chiesa.

La Diocesi ringrazia il soprintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata, architetto Giovanni Issini, per la vicinanza dimostrata e per la sua presenza all’avvio dei lavori.

 

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