Ai microfoni i Radio Erre abbiamo ascoltato Giovanni Giri, amministratore di vecchia data, dirigente scolastico per molti anni dell’ISS Mattei di Recanati ed oggi in pensione con il quale, nel luglio di un anno fa, avevamo fatto una video-intervista proprio sul problema delle barriere architettoniche presenti alla stazione ferroviaria di Porto Recanati. Un problema ritornato alla ribalta nei giorni scorsi per il video che vede protagonista il campione statunitense paralimpico del Santo Stefano Basket, Tommie Gray, costretto a strisciare sulle scale della stazione di Porto Recanati spingendo la sua carrozzina a causa della mancanza di un ascensore. Infatti, per raggiungere il binario, i passeggi sono costretti a scendere le scale del sottopassaggio e poi risalire per raggiungere la pensilina, che si trova a livello del secondo e terzo binario, perché il primo binario, che si trova a ridosso della piattaforma d’ingresso della stazione, non è in funzione, cioè non esiste più. Giri è particolarmente arrabbiato con l’Amministrazione che accetta supinamente i tempi imposti da Ferrovie dello Stato per porre rimedio al grave problema. Infatti per abbattere le barriere architettoniche in diverse stazioni d’Italia, tra cui quella di Porto Recanati, Le Ferrovie hanno annunciato che ci vorranno almeno tre anni, e quindi non se ne parla prima del 2026.

Giovanni Giri, inoltre, annuncia che sta lavorando da tempo alla Bolla Aurea (ancora conservata con il sigillo d’oro nel museo di Villa Colloredo Mels a Recanati) che l’imperatore Federico II concesse alla città per permettere la costruzione di un porto esento dai dazi, Porto Recanati appunto

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