Dal mese di luglio del 2022 pervenivano all’Ufficio Immigrazione della Questura di Macerata nr. 21 istanze di rilascio di permesso di soggiorno per motivi di lavoro subordinato, inoltrate, da cittadini albanesi a mezzo KIT postale.

Dette istanze risultavano presentate da cittadini albanesi entrati sul territorio per esclusivi motivi di turismo e sprovviste sia di visto d’ingresso per motivi di lavoro subordinato necessario per l’ottenimento del titolo, sia prive dell’indicazione relativa al datore di lavoro e al domicilio.

Le stesse risultavano però essere state inoltrate dal medesimo ufficio postale sito in Civitanova Marche.

Le richieste dei permessi di soggiorno venivano pertanto rigettate dalla Questura con l’emissione di provvedimenti di archiviazione per assoluta carenza di requisiti di legge.

A seguito di articolati accertamenti posti in essere dal personale del predetto Ufficio Immigrazione, in collaborazione con il personale del in collaborazione con i Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Macerata, venivano individuati i possibili cantieri ove potevano essere impiegati gli stessi e il probabile datore di lavoro che poi si è rivelato essere un cittadino albanese operante nel settore dell’edilizia.

Durante i successivi controlli effettuati in loco nei comuni di Tolentino e Civitanova Marche, veniva riscontrata la presenza di 13 cittadini stranieri destinatari del provvedimento di rigetto del permesso di soggiorno nel mentre espletavano attività lavorativa.

Gli stessi tutti sprovvisti di documenti sono risultati domiciliati in un casolare sito in aperta campagna tra i Comuni di Montecosaro e Civitanova Marche ove nel corso dell’accertamento sono stati rinvenuti i documenti e gli effetti personali dei lavoratori.

Acquisiti ulteriori riscontri, venivano deferiti in stato di libertà alla locale A.G. il cittadino albanese e datore di lavoro e il commercialista della ditta quali responsabili dei reati previsti e puniti dagli artt. 110, 81 c.p. e 22 comma 12 del TUI, avendo gli stessi con la propria condotta esecutiva del medesimo disegno criminoso occupato nel tempo alle proprie dipendenze più lavoratori stranieri privi del permesso di soggiorno per lavoro come previsto dal TUI.

In particolare, il commercialista per aver inoltrato comunicazioni UNILAV omettendo di indicare i dati sui titoli in possesso dei lavoratori.

Un cittadino albanese del gruppo sorpreso nel cantiere edile di Civitanova Marche (MC) è stato munito di provvedimento di espulsione emesso dal Prefetto di Macerata ai sensi dell’art.13 comma 2 lettera b) del TUI cui è seguito un provvedimento di intimazione alla partenza volontaria emesso dal Questore di Macerata.

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3 commenti

  1. Però questi lavorano e nell’edilizia i lavoratori servono. Non potrebbero essere regolarizzati? Invece ladri spacciatori etc. Stanno tranquilli e forse guadagnano di più di chi si spezza la schiena.

  2. Allora se gli stranieri non lavorano, brontoliamo che li dobbiamo mantenere e gli diamo degli sfaticati, non riescono a mettersi in regola se non hanno un lavoro. Che incongruenze e burocrazie stupide. La guardia di finanza che andasse a controllare i veri ladri che stanno in lato, no i poveri diavoli.

  3. Disegno criminoso? Un albanese regolare in Italia ha dato lavoro a dei suoi concittadini che avevano anche provato a mettersi in regola ma per ragioni meramente burocratiche non ci erano riusciti. Probabilmente avrebbero più tutele se fossero delinquenti. Che strano paese è l’Italia!

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