«Io, Giacomo» è il titolo scelto per il prossimo evento culturale organizzato a cura del Comitato Nazionale per il Bicentenario de “L’Infinito”, direzione generale Educazione, Ricerca e Istituti Culturali del Ministero della Cultura in collaborazione con il Centro Nazionale di Studi Leopardiani e con il patrocinio del Comune di Recanati: l’appuntamento è per domenica prossima 12 febbraio, con inizio alle 17.30, nell’Auditorium del Centro Mondiale della Poesia in piazzale Franco Foschi a Recanati.

L’ingresso è libero con prenotazione obbligatoria allo 0717570604 (dal lunedì al sabato, dalle 10 alle 13).

Giacomo è Giacomo, per chi non è di Casa (Leopardi) si specifica che appunto è un omaggio al Poeta nell’ambito delle iniziative promosse per il Bicentenario de “L’infinito” che stanno per volgere al termine. «L’appuntamento di domenica prossima è un momento, pure importante, di un percorso che ci vede impegnati, in questi ultimi anni anche con il Comitato per il Bicentenario, nella promozione dei luoghi e nella diffusione della poetica leopardiana, obiettivi ambiziosi che perseguiamo facendo grande attenzione alla qualità dei contenuti delle attività e dei protagonisti degli eventi». «Io, Giacomo» è un racconto intimo, privato, narrato in prima persona. E’ il genio che si racconta, forse sapendo di essere un genio, senza darlo a vedere.  E’ il conte Leopardi che si fa guida di se stesso e dei suoi luoghi, accompagnandoci per le stanze del suo palazzo e per le vie di Recanati raccontandocele attraverso i suoi occhi, la sua umanità e sensibilità. E’ la narrazione di un’adolescenza e di una giovinezza tormentata,  nella quale a indicarci quel particolare, o quell’angolo della memoria, non c’è una guida o un colto referente, ma proprio lui, il Poeta, mai supponente, mai cattedratico, che a tratti ci dà la sensazione di un Uomo che, seduto a fianco a noi, sussurrando, ci confida aspetti inediti della sua vita.     Con le parole di Leopardi, rivissute dalla voce magnetica di Luca Violìni, dialogano le note al pianoforte che Lorenzo Di Bella ha scelto come paesaggio sonoro per il buio della scena: contrappunto psicologico ed emotivo di suoni al pensiero leopardiano. Voce narrante Luca Violini, al pianoforte Lorenzo Di Bella, consulenza letteraria di Paolo Logli

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