Nell’ambito del generale rafforzamento, su tutto il territorio provinciale, dell’attività operativa a contrasto delle frodi in materia di accise, con particolare riguardo alla fraudolenta circolazione dei carburanti, i Finanzieri del Gruppo di Macerata hanno intercettato e controllato, nella zona industriale della città, un automezzo-frigo (apparentemente adibito al trasporto di alimenti) che, alla vista della pattuglia operante, aveva effettuato una manovra insolita, tale da insospettire i militari.

Una volta intervenuti, i finanzieri hanno rinvenuto, nel vano frigo dell’automezzo, una capiente cisterna metallica, colma di gasolio agricolo sprovvisto di documentazione giustificativa di accompagnamento, dotata di tutti gli strumenti utili per l’erogazione del carburante, tipici di un normale distributore stradale, con tanto di dispositivo elettro-meccanico composto da pistola erogatrice e conta litri professionale: una vera e propria stazione di rifornimento “ambulante”, predisposta di tutto punto per erogare gasolio di contrabbando.

In buona sostanza, una versione tutta locale dell’innovativo servizio di rifornimento “a domicilio”, proficuamente sperimentato di recente in Francia, riprodotto illegalmente in totale spregio alle norme di legge in materia di sicurezza e di tassazione.

Il carburante, il “distributore mobile” e il furgone utilizzato per gli spostamenti sono stati sottoposti a sequestro, mentre l’autista è stato denunciato a piede libero alla competente Autorità Giudiziaria. Sono in corso ulteriori accertamenti volti ad individuare le fonti di approvvigionamento.

 

L’operazione di servizio testimonia, ancora una volta, il costante impegno della Guardia di Finanza nel contrasto alle frodi nel settore delle accise, comparto caratterizzato da elevata incidenza fiscale sul prezzo dei prodotti e, conseguentemente, interessato da molteplici forme di evasione. Il Corpo svolge una incisiva azione mediante controlli su strada e presso gli impianti di produzione e distribuzione, al duplice fine di tutelare la pretesa erariale e la correttezza del mercato, al fine di prevenire effetti distorsivi alle regole della libera concorrenza.

Il Colonnello t. SFP Ferdinando Falco ha inoltre voluto sottolineare come l’utilizzo di carburanti di provenienza ignota e non certificata, oltre ad arrecare gravi danni alle entrate dello Stato, possa costituire pericolo sia per l’ambiente che per la sicurezza della circolazione stradale.

 

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