A Becerica, zona Cementor, a Chiarino e a Squartabue Polizia Municipale e Protezione Civile sono al lavoro per l’esondazione in corso in queste ore sia del Potenza che del Musone. A Chiarino, dietro l’Astea, il Potenza in piena ha buttato fuori acqua che è arrivata sino alle serre della cooperativa sociale “Terra e Vita” così come il Musone lungo la strada per il Cerretano.
A Macerata i fiumi sono al limite mentre diversi fossi si sono già riversati nei campi e nelle strade come Fosso Colardo a San Firmano (Montelupone) o il Monocchia a Recanati. A Piediripa strade invase da fango e acqua mentre in contrada Sant’Egidio a Montecassiano si registrano famiglie isolate.
Pista ciclabile allagata a Chiarino e per l’80% non è percorribile
Il crollo delle temperature e la pioggia incessante stanno mettendo a rischio i raccolti nelle campagne marchigiane, lamenta Coldiretti. Gli agricoltori segnalano che alle abbondanti precipitazioni diversi argini non hanno retto per l’azione delle nutrie. I roditori alloctoni che hanno invaso i corsi d’acqua di tutta Italia sono soliti infatti costruire le loro tane proprio a ridosso dei fiumi. Scavando cunicoli, indeboliscono gli argini. Per quantificare i danni occorrerà attendere il ritiro delle acque ma un altro grande timore è legato alle basse temperature che potrebbero portare gelate. “L’arrivo del grande freddo colpisce le coltivazioni invernali in campo come cavoli, verze, cicorie, e broccoli. Questi ultimi reggono anche temperature di qualche grado sotto lo zero ma se la colonnina di mercurio scende repentinamente o se le gelate sono troppo lunghe si verificano danni. A preoccupare è anche il balzo dei costi per il riscaldamento delle serre per la coltivazione di ortaggi e fiori che risente dell’impennata della bolletta. L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici con i danni provocati dalla siccità e dal maltempo che hanno superato nel 2022 i 6 miliardi di euro” spiegano da Coldiretti Marche.
17 commenti
Si si sono state le nutrie .
Io mi domanda ancora a chi crede a ste favolette
Le nutrie???
se non foste tragici sareste comici…
Ma quali nutrie per favore! Sono anni che gli argini del Potenza devono essere sistemati e i lavori sono stati fatti a tratti, in corrispondenza della Cooperativa Terra e Vita nessuna sistemazione. Quanto alla ciclovia, si ripete la storia della precedente degli anni 90 del secolo scorso, denaro buttato.
Hanno fatto una ciclovia su argini privi di qualsiasi manutenzione . Dove stava l’ufficio tecnico e tutti gli entusiasti amministratori presenti a Villa Colloredo per illustrare il grande progetto?
Il consorzio di bonifica che si deve occupare della pulizia dei fossi é un ente fantasma. I proprietari dei terreni ormai diventati latifondisti non rispettano i regolamenti comunali che definiscono le regole per una corretta lavorazione dei terreni…e poi arriva l’acqua e ogni volta é allarme ed emergenza! Ma basta con questa storia! Non ci crede più nessuno!
Non basta che gli enti pubblici competenti non facciano quanto loro compete, adesso gli agricoltori anziché vittime diventano colpevoli. Le strade non hanno manutenzione, gli argini dei fiumi non vengono sistemati, il Consorzio di bonifica pur pagato anche dagli agricoltori non pulisce i fossi, la cementificazione si mangia i terreni agricoli, la montagna è ormai desertificata e la colpa delle esondazioni è di chi coltiva i campi? Il lupo accusa l agnello di aver intorbidito l’acqua del ruscello.
E fra un po’ diranno pure che le nutrie sono di destra.
Le nutrie sono state dapprima importate per essere allevate come animali da pelliccia. Finito l’interesse economico sono state semplicemente abbandonate nell’ambiente come qualsiasi rifiuto incuranti delle conseguenze che sono gravi e ormai pressoché irreparabili. Comunque il pessimo stato di manutenzione degli argini dei fiumi non può essere ascritto solo a questi animali quanto maggiormente all’incuria e inadempienza degli enti pubblici preposti.
Lo straripamento di un fiume è un fenomeno NATURALE. Gli argini del fiume non sono crollati bensì sono stati scavalcati quindi le nutrie non hanno indebolito nulla. Le nutrie indeboliscono argini artificiali come quelli del Po……il Potenza non è il Po.
A me invece risulta che in ampi tratti lungo la pista ciclabile le sponde siano collassate dentro il fiume anche a causa della mancata pulizia degli argini dalla vegetazione. Ma lei prima di pontificare perché non va a fare un giro ( faticoso e pericoloso) nei luoghi di cui parla?
Tutti commenti azzeccatissimi!!! La manutenzione dove sta? Chi la fa? Il consorzio di bonifica che fa??? Altro che nutrie, poi ce ne fossero a milioni di nutrie, ma per favore non raccontateci balle.
la mancata pulizia del letto del fiume , con prelievo di breccia, non voluta dai verdi e dagli ecologistici ha creato e sta creando questi disagi.
Se non si abbassa il letto del fiume l’acqua non avendo profondità cerca ampiezza, in passato si faceva il bagno a Potenza oggi l’altezza massima non raggiunge, nei periodi nomali i 30 cm, oggi più che ecologistici dovremmo chiamarli i catastrofisti
Ai proprio ragione, è decenni che l’acqua trasporta breccia, se non si toglie in montagna da sola non ci va sicuramente, che io ricordo nei fiumi C’erano due livelli chiamati forte e controforte, ora è a livello terra coltivata.
Le nutrie sono un problema, gli ecologisti del no a tutto lo sono di più. Il letto dei fiumi va periodicamente pulito e le sponde anche. La costruzione della ciclovia (che come principio mi trova d’accordissimo) doveva prima procedere alla sistemazione di letto e sponda del fiume Potenza.
Ci vivo lungo il fiume. La regione ha deforestato tutto il deforestabile. Gli argini non crollano perché non sono stati puliti ma per la totale assenza di vegetazione.
Solo gli imbecilli spendono un mare di soldi ogni anno per giocare con i mezzi nel fiume, se non volete continuare ad essere tali dovete
abbassare il letto del fiume . un consiglio invece di prelevare inerti in montagna, usiamo quello dei fiumi dato in gestione a chi lo lavora, così avremo i fiumi che non esondano più, la pulizia del fiume fatta dalla ditta appaltatrice, il tutto a costo zero (ovviamente la ditta deve essere controllata)