Guido Castelli

La sostituzione del commissario Legnini non è affatto una buona notizia, non solo per le indiscusse qualità del personaggio,per il lavoro svolto, i risultati raggiunti e l’impegno incondizionato profuso nell’espletamento del suo compito .

E neanche solo per l’ attenzione costante , la dedizione e la vicinanza ammirevoli che Legnini ha testimoniato verso le comunità locali nella loro difficile sfida della ricostruzione e della rinascita. Sarebbero stati questi dei buoni motivi per confermare Giovanni Legnini ma forse non sono stati sufficienti a fronte dell’ opportunità di gestire una grande mole di risorse stanziate per i territori – i 160 milioni di euro dei contratti istituzionali di sviluppo e il miliardo e 780 milioni del fondo complementare del PNRR per il rilancio economico , sociale e dei servizi delle aree del cratere – . Un’ opportunità politica che Fratelli d’ Italia ha pensato bene di non lasciarsi sfuggire anche a costo di sacrificare la figura che ha rappresentato la vera svolta nel processo di ricostruzione . Il vero problema in realtà oggi , oltre alla necessità di non far perdere slancio al meccanismo della ricostruzione materiale magistralmente impostato da Legnini e’ questo : Verso quale modello di crescita economica e di servizi orientare le grandi risorse disponibili ?

Si darà priorità alle reali peculiarità del territorio strettamente intrecciate con qualità naturalistiche e ambientali di pregio   promuovendo uno sviluppo sostenibile e coerente con il contesto ?

Si lavorerà per dare precedenza  assoluta agli interessi pubblici tenendo a bada appetiti speculativi di privati legati esclusivamente a scopi di profitto ?
Ci sarà un impegno rivolto alla necessità di superare la logica di frammentazione ed antagonismo che condanna al declino le comunità per promuovere una visione e una strategia di territorio ?

C’è da domandarselo visto che come ha avuto modo di rilevare il consigliere regionale Carancini , i “precedenti” di Castelli sulla Ricostruzione e sull’affidamento delle risorse per progetti post sisma, all’epoca in cui era assessore, non sono affatto rassicuranti . La gestione dei “ contratti istituzionali si sviluppo “ da parte dell’allora assessore Castelli fu caratterizzata da assenza di visione, incapacità di programmazione , esclusione di ogni coinvolgimento degli enti locali e mancanza di scelte equilibrate rispetto all’ intero territorio . Tutto quel procedimento fu viziato da anomalie, ambiguità e totale assenza di trasparenza anche in riferimento al ruolo dei privati . Basti citare i progetti di Sarnano e Montefortino di cui Castelli e’ stato sponsor principale , entrambi oggi sotto la lente dell’ ANAC , con quello di Montefortino oggetto di recentissimo , appena qualche settimana fa , annullamento da parte del TAR Marche . Progetti a dir poco indulgenti verso un’ idea di mercificazione della montagna e di snaturamento delle sue caratteristiche più pregiate. Forse non a caso la sindaca di Bolognola , nel silenzio assordante della Regione e della Provincie , a cui fanno  capo le funzioni in tema  ambientale  ,  annuncia di recente la sua scelta sconsiderata di uscire dal Parco dei Sibillini , magari più affascinata dall’ idea dello zoo safari e della disneyland della montagna .

Nel settembre 2020 Castelli veniva eletto consigliere regionale, poi nominato assessore ma meno di due anni dopo , nel Luglio 2022 si candidava in parlamento , oggi, all’inizio del 2023 diventa commissario per la ricostruzione . C’è da augurarsi che la giostra si fermi e che Castelli metta ,per un attimo almeno , da parte le sue personali  ambizioni di carriera e decida finalmente di dedicarsi ai problemi del territorio e lo faccia con lo spirito di far crescere le comunità più che i consensi di Fratelli d’Italia.

MARIO MORGONI

Share.

Radio Erre - La Radio che parla e fa parlare | Società Cooperativa Chiostro S. Agostino, 2 62019 Recanati | MC C.F-P.IVA 00351460431 | Tel: 0717574429 | E-mail: radioerre@radioerre.net | PEC: radioerre@pec.it

Lascia un Commento

Exit mobile version