Le inesattezze e le omissioni riportate nell’articolo a firma del gruppo di Minoranza impongono una risposta pubblica nonostante le spiegazioni fornite ai consiglieri di opposizione in sede istituzionale.

Il primo sopralluogo al Ponte in Loc. Casone si è tenuto all’indomani dell’alluvione in data 16 Settembre alla presenza del Genio Civile, che ha indicato quale referente la Protezione Civile Regionale, alla quale il Comune ha immediatamente chiesto di eseguire un sopralluogo congiunto che ha avuto luogo il 27 Settembre alla presenza anche di tecnici della Protezione Civile Nazionale provenienti da Roma.

Successivamente il Presidente Acquaroli con decreto ha individuato l’ANAS Marche quale soggetto attuatore per il ripristino delle infrastrutture viarie regionali e comunali colpite dall’alluvione, alla quale il Comune ha richiesto un sopralluogo in data 27 Settembre, con sollecito PEC il 3 Ottobre, al fine di ricevere indicazioni utili alla riapertura.

Il sopralluogo dei tecnici ANAS si è tenuto l’indomani 4 Ottobre. A questi spettava la stesura delle schede di criticità recanti indicazioni per la riapertura, da trasmettere alla Struttura Commissariale (Regione Marche), la quale le avrebbe a sua volta inoltrate al Comune.

L’iter, per quanto tortuoso, è stato condiviso con i residenti in C.da Fratte in una riunione tenutasi presso la Sede Municipale il 19 Ottobre. Cittadini che si sono dimostrati molto più comprensivi e responsabili della Minoranza che siede in Consiglio Comunale.

Le schede di criticità sono pervenute al Comune un mese dopo, il 4 Novembre, a seguito di continui solleciti del Sindaco.

Nel frattempo, al contrario di quanto afferma la Minoranza nell’articolo, il Comune non è rimasto inerte, anzi ha provveduto da subito ad acquisire i progetti di costruzione del ponte – risalenti al 1961 – dal Genio Civile, con lo scopo di valutare gli interventi da porre in opera, avviando con ANAS interlocuzioni quotidiane che hanno portato alla stesura del progetto per la riapertura del ponte, tanto che nella stessa data del 4 Novembre, appena giunte le schede ANAS, è stata disposta l’esecuzione di interventi in somma urgenza per riaprire il ponte secondo le indicazioni ivi riportate.

In merito alle scelte tecniche adottate dal Comune in collaborazione con ANAS, si rappresenta che a fronte di un’indicazione di massima riportata nella scheda di criticità datata 4 Ottobre, in corso di progettazione si è concordato di utilizzare Mini New Jersey in cemento di altezza pari a 45 cm, con lo scopo di contrastare al meglio le possibili dinamiche di “svio” degli automezzi che transitano sul ponte, per evitare che gli stessi possano precipitare in caso di perdita di controllo. Dinamica che non sarebbe allo stesso modo contrastata da New Jersey in plastica i quali, a loro volta, in caso di alluvione sarebbero stati irrimediabilmente trasportati via dall’impeto della corrente. Inoltre, per garantire la sicurezza dei pedoni, è stato adottato un sistema certificato che prevede l’accoppiamento del Mini New Jersey a grigliati metallici (c.d. “orsogrill”).

Il ponte – che risulta attualmente limitato al transito dei mezzi pesanti con limite di peso di 3,5 t, restringimento della sagoma a 2,55 mt e limite di velocità a 10 km/h – lavora al momento con un carico di esercizio di gran lunga inferiore ai carichi per i quali è stato progettato ricavati dai progetti acquisiti dal Genio Civile, Mini New Jersey compresi.

La verifica strutturale a cui accenna l’opposizione non è stata mai prescritta dall’ANAS proprio perché inconciliabile con la rapida riapertura del ponte, tanto che la stessa ANAS indica quale misura di tutela delle condizioni di sicurezza la chiusura in via precauzionale al traffico pesante. In ogni caso il ponte, oggetto di esame da parte di numerosi tecnici (Comunali, Genio Civile, Protezione Civile Regionale e Nazionale, ANAS, etc.), non ha evidenziato criticità tali da minarne la staticità, come riportato nella stessa scheda ANAS.

La verità è che l’opposizione o non sa leggere o, peggio, non vuole comprendere il contenuto delle schede ANAS. L’iter seguito, infatti, funge da premessa essenziale per poter richiedere il risarcimento dei lavori effettuati alla Regione che altrimenti sarebbero rimasti a carico dei cittadini montefanesi, e per il rifacimento del Ponte con fondi regionali, per il quale la stessa ANAS ha già indicato un importo lavori pari a € 500.000,00.

Insomma, gli unici a non essere contenti per la riapertura del ponte – seppur con le limitazioni imposte – sembrano proprio i consiglieri di Minoranza, evidentemente poco avvezzi alle procedure di norma che un Comune è tenuto a seguire. Interventi delicati ed importanti come quelli di Protezione Civile richiederebbero uno sforzo corale di tutte le forze politiche volto alla risoluzione dei problemi, ma abbiamo ormai imparato che per la Minoranza montefanese tutto ciò non conta, contano soltanto la polemica e l’instillazione del sospetto che sono alla base del tracollo della precedente Amministrazione.

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1 commento

  1. Quando per l’ennesima volta si tira fuori la vecchia Amministrazione, è evidente che è la maggioranza a traballare.
    Ma viene spontanea una domanda, se il carico del ponte è stato limitato a 3.5 t perché vi è stato posto sopra circa 15 t? Forse a posto di queste 15 t di new jersey potevano passare camion o trattori di coloro che lavorano in quella zona, prima danneggiati dalla chiusura del ponte ora proprio presi in giro dall’Amministrazione di Montefano.

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