Tragico fatto di sangue questa mattina a Padiglione di Osimo dove è stata uccisa una donna di 41 anni, Ilaria Maiorano, massacrata di botte dal marito, El Gheddassi Tarik, 40enne da cui da tempo era separata.
Sulla vicenda avvenuta in un casolare in via Montefanese stanno indagando i Carabinieri di Osimo. La donna, mamma di due bambine, questa mattina ha avuto una lite con l’ex marito dopo aver accompagnato le figlie a scuola, una alla materna, l’altra alle elementari.

L’uomo, già noto alle forze di Polizia, era agli arresti domiciliari per una questione di droga e ha detto che la donna avrebbe battuto la testa durante una caduta. Tuttavia, le ferite sul cadavere corrispondono a delle percosse.

 

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8 commenti

  1. Questa donna aveva già denunciato violenze? La scuola aveva notato qualche problema a carico dei bambini? A livello nazionale è partito il progetto Airone per la tutela dei bambini orfani per femminicidio. Sarebbe bene che la Regione Marche seguisse l’esempio della regione Lazio che ha promulgato una legge ad hoc. Quanto al presunto colpevole, italiano o marocchino che sia, una giustizia giusta e senza sconti.

    • Pifferaio odontotecnico on

      Il problema è molto semplice da risolvere e sta a monte.il Marocchino doveva stare rinchiuso o meglio ancora nella sua terra natia visto che non è un soggetto che contribuisce allo sviluppo e benessere del paese che lo ospita.punto. in questo caso ci sarebbe stato un femminicidio di meno e due minori felici in più.

      • Concordo sul fatto che il galantuomo dovesse stare in galera vista anche la natura e gravità dei reati commessi. Però piano con il collegamento con il fatto che fosse marocchino. Il dott. Matteo Cagnoni , dermatologo famoso e cittadino irreprensibile ammazzo’ di botte la moglie che voleva separarsi ed è solo uno dei tanti. La violenza contro le donne è un fenomeno trasversale alle nazionalità e ai ceti sociali. Evidentemente il fenomeno non è affrontato ancora nel modo giusto.

        • Pifferaio odontotecnico on

          Il dermatologo è italiano ,residente in Italia e contribuente per il fisco italiano e non ci sono altre soluzioni se non tenerselo e dandogli la giusta pena.per gli altri soluzioni ce ne sono eccome ,giusto per non ingolfare le problematiche nostrane che a mala pena governiamo.semplice.

  2. Ci sono donne che non osano denunciare le violenze perché sanno di rischiare molto, o di non essere credute oppure di non essere comunque protette o ancora peggio di finire fra le grinfie di pscologi assistenti sociali e magistrati che tolgono loro i figli per metterli in strutture alquanto discutibili facendoli incontrare con il padre anche se gli stessi minori non volessero vederlo.

  3. La caritas seguiva questa famiglia e così i servizi sociali del Comune. L’operatrice della caritas ha detto ai microfoni di RAI 3 che questa donna aveva sempre preso un sacco di botte dal padre prima e dal marito poi. Altro omicidio annunciato, complimenti agli operatori dei Servizi Sociali ….

  4. Vorrei che qualcuno mi spiegasse come sia e sia stato possibile che in Italia succedano e siano successi fatti e decisioni legali tra loro piuttosto contradditori. Ai coniugi Deambrosis anni fa fu tolta la figlia naturale perchè ritenuti troppo vecchi per crescerla nel modo opportuno. La motivazione ufficiale fu che la bimba era stata lasciata sola qualche minuto in auto. Dopo terribili battaglie legali il fatto non fu ritenuto così grave da motivare la revoca della potestà genitoriale ma dato il grande tempo intercorso dall’allontanamento della bimba dai suoi genitori al suo possibile rientro nella famiglia naturale si preferì lasciare la bimba ai nuovi genitori. La madre naturale è morta recentemente, con il dolore di aver perso la sua bambina. Ora le due bambine della coppia di Padiglione sembra fossero da tempo quantomeno spettatrici di violenze reiterate a danno della loro madre ad opera del loro padre, soggetto pluripregiudicato anche per reati di natura sessuale. Inutile che adesso parenti e servizi dicano che avevano consigliato alla povera Ilaria di lasciare il marito, non si poteva anche in questo caso agire d’autorità prendendo madre e figlie portandole in un luogo segreto e protetto? Anche questo affidamento ad uno zio paterno, presumibilmete a conoscenza dei crimini del padre delle bambine, non suscita qualche perplessità?

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