il 3 ottobre l’assemblea dei soci del comitato si è riunita per eleggere il nuovo direttivo. Sono passati due anni dalla costituzione del sodalizio e ci auguriamo che non ne passino altri due prima della conclusione di questa vicenda.

L’assemblea ha rieletto presidente Andrea Germondari, vice Piera Mancini, segretario Rodolfo Salvatelli, consigliere Donatella Pierantoni. Come nuovo membro elegge consigliere Lorella Dezi.

 

Nuova iniziativa del comitato è quella di inviare al Presidente ed ai Sindaci dell’A.T.A. 3 una lettera sul rischio idrogeologico.

Questo tema è emerso in maniera dirompente con l’alluvione che ha colpito lo scorso 15 settembre il centro-nord delle Marche. E’ sotto l’occhio di tutti il fatto che molti danni materiali ed immateriali, alcuni di questi irreparabili, potevano essere attenuati se non evitati qualora non si fosse costruito nelle aree a rischio idrogeologico.

Riguardo a questo aspetto segnaliamo che tale rischio non è compreso tra i criteri escludenti per la scelta del sito della nuova discarica. E’ soltanto nei criteri penalizzanti, quindi non ostativi.

Inoltre l’attuale proposta di Piano d’Ambito prevede che <<qualora da questo procedimento non dovessero risultare siti sui quali effettuare l’analisi delle alternative, il processo localizzativo dovrà essere rivisto al fine di recuperare altre porzioni di territorio sul quale procedere con analisi di dettaglio, con la possibilità di attribuire livelli di prescrizione meno stringenti ai criteri penalizzanti limitanti o potenzialmente escludenti>>.

Molti degli attuali 70 macro-aree (senza considerare quelle future che avranno meno prescrizioni) hanno porzioni di territorio considerate dal Piano Assetto Idrogeologico con il codice P2, pericolosità media, e P1, pericolosità moderata, o diverse di esse si trovano a ridosso di fiumi e torrenti.

Considerando l’insieme dei seguenti fattori: fascia di salvaguardia di dieci metri dal corso d’acqua; presenza di frane e pendi scoscesi; possibilità non remota di eventi meteorologici eccezionali dovuti al cambiamento climatico; presenza di una discarica d’ambito in quelle aree. Risulta plausibile l’avverarsi di scenari assolutamente da scongiurare.

Ci auguriamo che il soggetto che valuterà le osservazioni prodotte per ogni macro-area e La vostra futura scelta del sito per la nuova discarica vadano oltre l’attuale normativa e prenda in considerazione il rischio idrogeologico.

Si può fare bene e costruire al posto giusto, come per il Ponte Grosso a Pontericcioli (Cantiano), eretto dai Romani e che ha resistito ai millenni ed alla piena del Burano dei giorni passati. Non vorremmo trovarci in futuro a vedere l’immondizia correre lungo i fiumi in direzione del mare.

Comitato “Corridonia green No discarica”

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